Quando ti stai apprestando ad avviare una nuova attività imprenditoriale la prima cosa da fare è la scelta della forma giuridica da adottare. Se vuoi operare da solo, la prima opportunità è sicuramente la ditta individuale (partita Iva individuale). Se, invece vuoi avviare un’attività con altre persone, devi valutare se utilizzare o meno le forme societarie.
In Italia la maggior parte delle attività imprenditoriali sono costituite in forma societaria e l’SRL è sicuramente la forma più utilizzata dagli imprenditori. Anche io sono di questo avviso, ed infatti, nella mia attività di consulenza verso nuovi business mi trovo molto spesso a consigliare l’apertura di una Società a Responsabilità Limitata (SRL). Le motivazioni principali che mi portano a sostenere questa scelta sono essenzialmente due:
- La separazione patrimoniale che offre la SRL, rispetto alle società personali, come la SNC. Nelle società di capitali, infatti, il patrimonio della società rimane separato rispetto a quello dei soci;
- La possibilità di sfruttare la tassazione proporzionale (al posto di quella progressiva per scaglioni della SNC e della SAS), che per redditi medio/alti è sicuramente più conveniente.
Tuttavia, nel mondo delle PMI italiane ci sono moltissime società di persone (SNC o SAS). Come mai? Possibile che tutti questi imprenditori decidano di non avvalersi dei vantaggi della SRL? Può essere…tuttavia, esistono, alcuni specifici casi in cui operare con una Sas (o una Snc) è la scelta più vantaggiosa. Vediamo, in questo articolo di capire, quando, in situazioni specifiche la società di persone può essere la scelta migliore per il proprio business.
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Quando la SNC è la scelta migliore per il mio business?
Come anticipato, la SRL è e rimane lo strumento che nella maggior parte dei casi è il migliore per portare avanti la propria attività imprenditoriale. Tuttavia, in alcuni casi anche le società personali (come la SNC o anche la SAS) possono essere lo strumento migliore per un business. Mi riferisco, in particolare, al verificarsi di una di queste situazioni:
- Sviluppo di un business in ambito familiare o comunque tra persone con radicati rapporti personali;
- Situazioni in cui la situazione particolare del socio non si vuole che vada ad influire nella situazione societaria.
D’altra parte, una società di capitali può essere la scelta migliore per imprese che necessitano di maggiori capitali, vogliono limitare la responsabilità personale dei soci, o prevedono una struttura aziendale più complessa con una chiara separazione tra la proprietà e la gestione. Le società di capitali sono spesso preferite per grandi progetti imprenditoriali, start-up che cercano investimenti esterni, o quando si prevede un’espansione significativa dell’azienda.
Di seguito andiamo ad approfondire queste due situazioni per stimolare spunti di riflessione sulla concreta possibilità di utilizzo di una società di persone.
L’utilizzo della SAS per lo sviluppo di un business familiare
Come sappiamo le società di persone sono caratterizzate da un’organizzazione piuttosto semplice, poiché gli adempimenti da effettuare durante l’avvio e durante l’anno sono pressoché “elementari”. A differenza delle società di capitali ha un notevole vantaggio che si riassume nel fatto che:
- Non è necessario versare capitale sociale al momento della costituzione;
- La contabilità è solo a ricavi e costi (e non anche ad entrate ed uscite) quindi vi sono inferiori adempimenti burocratici e costi vivi da sostenere.
Proviamo ad applicare questi concetti ad un esempio pratico.
Caso di un business familiare che non reinveste utili
Prova ad immaginare questo esempio pratico che tempo fa mi è capitato di affrontare in una consulenza. Il caso è quello di un giovane ragazzo che ha avviato la propria attività grazie ad un business online legato al mondo dei viaggi. La sua promozione attraverso i social e Youtube lo ha portato nel giro di pochissimo tempo è riuscito a passare da zero ad oltre centomila euro di fatturato.
Questo ragazzo, appena sposato, si stava chiedendo quale fosse la migliore opzione per lui. Inizialmente, le scelte erano andante sulla partita Iva individuale, più semplice da gestire, ma problematica quando i redditi arrivano sulle aliquote Irpef più elevate. In alternativa, avevo pensato alla SRL, sicuramente la scelta migliore per business in ottica futura. Tuttavia, occorre considerare il fatto che la SRL è molto impegnativa per un fatturato di questo tipo (presenta una struttura gestoria più complessa). Inoltre, la SRL presenta dei vantaggi quando gli utili vengono reinvestiti. Sugli utili non distribuiti al socio si paga il 24%, mentre personalmente, oltre il 43%.
Nel suo caso, gli utili verrebbero distribuiti, quindi il vantaggio della SRL sicuramente diminuisce. In questo caso, infatti, oltre alla tassazione societaria si deve considerare il costo legato alla:
- Erogazione di un compenso amministratore. Operazione che comporta la tassazione IRPEF ed i contributi INPS sul compenso;
- Erogazione di un dividendo che comporta una tassazione ulteriore del 26% in capo al socio.
La scelta della SAS per l’attività di impresa online in ambito familiare
La soluzione prospettata è una soluzione intermedia che consente di restare in un regime di contabilità semplificata, risparmiando imposte e contributi, rispetto alla partita Iva individuale. Questa soluzione è la SAS. Il soggetto, come detto, è sposato e sua moglie non ha reddito. In questa situazione può essere ottimale ripartire i redditi tra marito e moglie (i soci). In questo modo sulla fetta di redditi imputabili al socio accomandante (non essendo iscritto all’INPS), il socio accomandatario non versa contributi INPS.
In questo modo, da un punto di vista fiscale si arriva a ridurre l’imposizione fiscale, in quanto il reddito viene distribuito tra i due soci, scontando aliquote IRPEF meno elevate. Inoltre, da un punto di vista previdenziale il socio accomandante (in questo caso la moglie) non dovrà versare contributi previdenziali INPS.
Riprendendo il nostro esempio, in caso di partita Iva individuale, il reddito di 100.000 euro (tralasciando i costi per semplicità) è soggetto ad una aliquota marginale IRPEF del 43%, oltre a contributi previdenziali del 24% (circa) sul tutto il reddito. Con la SAS, invece, l’aliquota marginale IRPEF suddividendo il reddito al 50% tra i soci è del 38%. Mentre i contributi INPS sempre del 24% si calcolano solo sulla quota di 50.000 del socio accomandatario.
La convenienza della SAS nei business familiari
Il risultato dell’esempio di consulenza che ti ho indicato sopra è quello di riuscire ad ottimizzare, in modo del tutto legittimo, il carico fiscale e previdenziale di quella attività coinvolgendo anche un altro componente della famiglia (nel caso prospettato la moglie).
In questo modo, da un lato, si riesce a suddividere il reddito imponibile IRPEF tra più soggetti. Questo fa si che l’aliquota IRPEF marginale su quel reddito sia complessivamente meno elevata, consentendo un risparmio di imposta. Allo stesso tempo, da un punto di vista previdenziale, si ottiene una riduzione del carico contributivo in relazione alla quota di partecipazione detenuta dal socio accomandante.
SAS per tutelare la società dal creditore particolare del socio
Una seconda fattispecie dove la società di persone, in questo caso la SAS, può essere la scelta migliore per un business è quando si vuole tutelare il patrimonio della società da possibili aggressioni da parte del creditore particolare del socio.
Abbiamo già detto, infatti, che la società di capitali (nel caso la SRL) si differenzia delle società di persone (nel caso la SAS) per l’autonomia patrimoniale perfetta. Questo significa che il patrimonio della società è totalmente diviso e separato da quello del socio. In questo modo il creditore sociale deve rivalersi esclusivamente sul patrimonio societario per soddisfare il suo diritto di credito. Questa procedura nelle società di persone, avviene solo parzialmente, in quanto il creditore può, sussidiariamente soddisfare il suo credito sul socio (anche interamente su uno dei soci). A questa condizione rimane salvo soltanto il socio accomandante di SAS. Questo è già un primo elemento da prendere in considerazione.
Socio con una posizione personale debitoria
Tuttavia, accanto a questa ipotesi potrebbe esserci il caso del socio che ha una posizione personale con creditori che, in futuro, potrebbero chiedere il soddisfacimento del loro credito al socio. In caso di SRmL il creditore particolare del socio può soddisfare il credito vantato sin da prima della costituzione della società, o per debiti assunti dopo dal debitore personalmente, tramite il pignoramento della quota di partecipazione.
In quest’ottica ci viene in aiuto l’autonomia patrimoniale imperfetta della società di persone. In particolare nel rapporto tra la società ed il creditore particolare del socio. Il credito sorto nella sfera personale del socio, che quindi non riguarda la società. Nelle società di persone (SNC e SAS) il creditore particolare del socio non può aggredire direttamente il patrimonio sociale per soddisfare le proprie pretese. Quindi è esclusa la possibilità di assoggettare la quota ad azioni esecutive. A corollario di ciò, il creditore particolare del socio:
- Può far valere i suoi diritti sugli utili spettanti al socio suo debitore e compiere atti conservativi sulla quota;
- Non può – finché è in essere la società – chiedere la liquidazione della quota del proprio debitore.
Quindi se abbiamo una Snc o una Sas con un socio che ha dei creditori personali, questi non potranno rivalersi sul patrimonio della società. Quindi, se devo tutelare il socio dai possibili creditori della società la scelta migliore per il mio business è la SRL. Al contrario se devo tutelare la società da possibili creditori particolari del socio, la SNC o la SAS sono le opzioni migliori.
Il ruolo del capitale sociale nelle scelte societarie
Uno degli aspetti principali che differenzia una società di persone da una società di capitali è la necessità di versare un capitale sociale iniziale. Nel caso delle società di persone, come le SNC o le SAS, il capitale sociale non deve necessariamente essere versato in misura rilevante, facilitando l’avvio dell’attività anche per chi dispone di risorse economiche limitate.
Al contrario, una SRL richiede un capitale sociale minimo, anche se simbolico (pari ad almeno 1 euro per la SRL semplificata), per poter essere costituita. Questo aspetto può costituire una barriera per alcuni piccoli imprenditori, che preferiscono evitare vincoli di capitale.
La flessibilità nella distribuzione degli utili
Nelle società di persone, la flessibilità nella distribuzione degli utili è un altro elemento da tenere in considerazione. Le modalità di distribuzione degli utili possono essere definite liberamente nel contratto sociale, senza necessariamente legarsi a quote di capitale. Questo rende più agevole adattare la distribuzione degli utili in base alle necessità individuali dei soci.
Nelle società di capitali, invece, la distribuzione degli utili deve seguire regole più formali, che dipendono direttamente dalle quote di capitale detenute dai soci. Questo aspetto può risultare vantaggioso per piccole attività in cui i soci preferiscono una gestione “personalizzata” della redistribuzione degli utili.
Aspetti relativi alla successione ereditaria
Un altro aspetto importante da considerare nella scelta della forma giuridica riguarda le implicazioni in caso di successione ereditaria. Nelle società di persone, la morte di un socio può comportare la liquidazione della quota ereditata o, in alcuni casi, lo scioglimento della società stessa. Questo rende importante valutare se la continuità dell’impresa è un obiettivo fondamentale.
Le società di capitali, invece, consentono una gestione della successione più fluida, in quanto le quote possono essere trasferite senza particolari vincoli, garantendo la continuità dell’attività anche in caso di cambiamenti nella compagine sociale.
La trasformazione omogenea progressiva: un percorso di crescita
Infine, un aspetto rilevante da considerare riguarda la possibilità di trasformazione della forma giuridica della società nel corso del tempo. Molte società di persone avviano la loro attività in forma semplificata per poi trasformarsi in società di capitali quando il business raggiunge dimensioni significative. Questo percorso di “trasformazione omogenea progressiva” consente di evitare un eccessivo aggravio dei costi nella fase iniziale, garantendo nel contempo l’accesso ai benefici delle società di capitali quando il business è maturo per far fronte a obblighi più stringenti. La trasformazione può essere anche uno strumento strategico per attrarre nuovi investitori, che preferiscono entrare in società con responsabilità limitata e maggiore trasparenza.
Quando è conveniente la SAS per il mio business?
Ho deciso di realizzare questo articolo in quanto oggi molti imprenditori escludono a priori la possibilità di avviare la propria attività con una società di persone. L’idea che la SRL sia la struttura migliore per un business è quasi sempre vera. Tuttavia, in alcuni casi, come abbiamo visto, alcune esigenze particolari, legate alla propria attività di impresa, come:
- La realizzazione di fatturati, ancora di ancora modesta entità, pari o inferiori a circa 100.000 euro annui;
- La necessità di tutelare la società dai creditori particolari del socio, le società di persone possono tornare utili,
possono portare a valutare la società di persone (SNC o SAS) come opzione migliore. Naturalmente, nulla vieta, quando il business sarà cresciuto o l’esigenza particolare sarà venuta meno di effettuare un trasformazione omogena progressiva in SRL. In questo modo la società di capitali viene costituita solo “al momento giusto“, ovvero quando tutte le condizioni sono a lei favorevoli.
Ancora oggi, infatti, molti piccoli imprenditori avviano la loro attività con una Srl, tuttavia, se il business non è ancora partito totalmente. In molti casi, la Srl con i suoi obblighi legati alla sfera civilistica e fiscale, comporta delle problematiche importanti. Basti pensare agli effetti di una perdita di bilancio che va ad intaccare il capitale sociale, oppure gli aspetti legati agli ISA (per quanto riguarda la sfera fiscale).
Con questo non voglio dire che le società di persone debbano essere, sempre preferite alla Srl inizialmente, ma che occorre sempre un’analisi attenta della situazione da parte di un dottore Commercialista preparato sull’argomento.
Per approfondire: Società in accomandita semplice: guida.
Tabella: variabili per la scelta tra società di persone e di capitali
Di seguito una tabella che confronta le variabili principali nella scelta tra una società di persone e una società di capitali:
Variabile | Società di Persone | Società di Capitali |
---|---|---|
Dimensione dell’impresa | Piccola/Media, gestione familiare o ristretta | Media/Grande, adatta per espansione |
Rapporto tra i soci | Basato su fiducia e collaborazione stretta | Separazione tra proprietà e gestione |
Necessità di capitali | Generalmente limitata, autofinanziamento prevalente | Alta, adatta per raccogliere capitali esterni |
Responsabilità dei soci | Illimitata e solidale (responsabilità personale) | Limitata al capitale investito |
Struttura organizzativa | Flessibile, coinvolgimento diretto dei soci | Più complessa, può includere non-soci nella gestione |
Attrattiva per investimenti | Meno attrattiva per investitori esterni | Molto attrattiva per investitori e mercati finanziari |
Prospettive di crescita | Adatta per mercati locali o di nicchia, crescita moderata | Ideale per grandi mercati, espansione e internazionalizzazione |
Conclusioni
In conclusione, la scelta tra una società di persone e una società di capitali è un aspetto cruciale nella pianificazione e strutturazione di un’impresa. Le differenze tra le due forme societarie riguardano vari aspetti chiave, come la dimensione dell’impresa, la responsabilità dei soci, la struttura organizzativa, e la capacità di attrarre investimenti. Le società di persone sono generalmente più adatte per imprese di piccola o media dimensione, dove i rapporti personali e la fiducia reciproca tra i soci giocano un ruolo fondamentale. Al contrario, le società di capitali si adattano meglio a progetti di maggiori dimensioni, dove è necessaria una struttura più formale e una chiara separazione tra proprietà e gestione.
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Da anni aiutiamo piccoli imprenditori ad avviare la propria attività e ti possiamo assicurare che non esiste mai una scelta che aprioristicamente è la migliore in assoluto. Ogni attività imprenditoriale deve essere attentamente valutata, sia in relazione al business, fisico o online, in forma individuale o collettiva, con investimenti in macchinari, strutture etc, oppure un business immateriale.
Accanto a questi aspetti deve essere valutata anche la situazione dell’imprenditore o degli imprenditori, in relazione ai propri obiettivi, come ad esempio il prelievo di utili o l’autofinanziamento e la loro situazione personale (eventuale situazione debitoria personale).
Solo attraverso una attenta analisi di tutti questi aspetti, ma soprattutto attraverso l’esperienza è possibile arrivare all’individuazione dello strumento migliore per avviare un business di successo.
Avere una struttura societaria troppo complessa per la propria attività può essere un limite, oltre che un costo non necessario. Allo stesso tempo, evitare strutture più complesse quando i redditi aumentano, può essere controproducente. Per questo motivo devi pensare di avere al tuo fianco, da subito un valido consulente.
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Domande frequenti
Sì, è possibile trasformare una società di persone in una società di capitali attraverso un processo legale definito, che richiede il rispetto di determinate procedure e normative.
Generalmente sì, poiché le società di capitali richiedono una struttura organizzativa più complessa e sono soggette a maggiori obblighi contabili e fiscali.
No, in una società di persone i soci hanno tipicamente una responsabilità illimitata e solidale per le obbligazioni sociali.
Le società di capitali sono generalmente più attraenti per gli investitori esterni, grazie alla loro struttura organizzativa formale e alla limitata responsabilità dei soci.