La rottamazione delle cartelle di pagamento è una procedura di Agenzia delle Entrate Riscossione che consente ai contribuenti di estinguere i propri debiti con il fisco in modo agevolato, beneficiando dell’eliminazione delle sanzioni e degli interessi di mora, pagando solo l’importo originario del debito, l’aggio di riscossione e le spese di notifica.
Si tratta della procedura di definizione agevolata dei carichi fiscali, che si è susseguita nel tempo con varie procedure, finestre temporali e ruoli interessati. Di seguito, un breve escursus normativo sulle varie procedure ed uno sguardo alle prospettive future.
Indice degli Argomenti
Excursus storico delle rottamazioni delle cartelle
Prima rottamazione (2016-2017)
La prima misura di questo tipo è stata introdotta con il Decreto Legge n. 193/2016, convertito nella Legge n. 225/2016. Questa prima rottamazione riguardava i carichi affidati all’agente della riscossione dal 2000 al 2016. I contribuenti potevano pagare il debito originario senza sanzioni e interessi di mora, in un’unica soluzione o in un massimo di cinque rate.
Rottamazione-bis (2017-2018)
Con la Legge di Bilancio 2018 (Legge n. 205/2017) è stata introdotta la “rottamazione-bis“, che ha esteso la possibilità di aderire anche a chi era stato escluso dalla prima edizione e ha incluso i carichi affidati fino al 30 settembre 2017. Inoltre, ha permesso a chi aveva aderito alla prima rottamazione ma non aveva completato i pagamenti di rientrare nel beneficio.
Rottamazione-ter (2018-2019)
Il Decreto Legge n. 119/2018 ha introdotto la “rottamazione-ter“, estendendo l’ambito temporale ai carichi affidati fino al 31 dicembre 2017. La principale novità è stata la possibilità di rateizzare il pagamento fino a un massimo di 18 rate in cinque anni, con un tasso di interesse ridotto al 2%.
Saldo e stralcio (2019)
Parallelamente alla rottamazione-ter, la Legge di Bilancio 2019 (Legge n. 145/2018) ha introdotto il “saldo e stralcio“, una misura ancora più vantaggiosa riservata ai contribuenti in difficoltà economica con un ISEE inferiore a 20.000 euro. Questa procedura permetteva di pagare solo una percentuale del debito originario (dal 16% al 35% a seconda dell’ISEE).
Rottamazione-quater (2023)
La Legge di Bilancio 2023 (Legge n. 197/2022) ha introdotto la “rottamazione-quater” per i carichi affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022. Questa edizione ha previsto la possibilità di pagare in un’unica soluzione o in un massimo di 18 rate in cinque anni, con le prime due rate pari al 10% ciascuna del totale dovuto.
Per approfondire: Riammissione alla rottamazione quater: applicativo disponibile.
Aggiustamenti temporali
Durante la pandemia da COVID-19, sono state concesse diverse proroghe per i termini di pagamento delle precedenti rottamazioni. Il Decreto Sostegni (D.L. n. 41/2021) ha concesso la possibilità di rientrare nelle precedenti rottamazioni anche a chi aveva perso i benefici per mancato pagamento.
Caratteristiche comuni di tutte le rottamazioni
Tutte le edizioni della rottamazione delle cartelle condividono alcuni elementi fondamentali, che andiamo di seguito a riepilogare brevemente:
- Eliminazione di sanzioni e interessi di mora: si paga solo il capitale, l’aggio di riscossione e le spese di notifica;
- Domanda su base volontaria: il contribuente deve presentare apposita domanda all’Agenzia delle Entrate-Riscossione;
- Effetti della rottamazione: sospensione delle procedure esecutive in corso e impossibilità di avviarne di nuove;
- Decadenza del beneficio: il mancato, insufficiente o tardivo pagamento comporta la perdita dei benefici e la ripresa della riscossione ordinaria.
Prospettive future: rottamazione quinques?
Al momento, non sono state ancora ufficializzate nuove rottamazioni per il futuro immediato dopo la rottamazione-quater, con la nuova possibilità di riammissione entro fine aprile 2025. In ogni caso, basandoci sulle tendenze passate, è possibile evidenziare alcune possibili evoluzioni:
- Periodicità ciclica: Le rottamazioni sono diventate quasi un appuntamento periodico nella legislazione fiscale, con intervalli di circa 1-2 anni tra un’edizione e l’altra;
- Probabile nuova rottamazione: È ragionevole prevedere che nei prossimi anni possa essere introdotta una “rottamazione-quinquies” che includa i carichi affidati dopo il 30 giugno 2022;
- Possibili innovazioni: Le future rottamazioni potrebbero includere meccanismi più sofisticati di profilazione del contribuente, con condizioni più favorevoli per chi si trova in situazioni di reale difficoltà economica;
- Riforma complessiva della riscossione: Il governo ha più volte manifestato l’intenzione di riformare strutturalmente il sistema della riscossione, per renderlo più efficiente e meno afflittivo per i contribuenti. Questo potrebbe portare a un ripensamento dello strumento della rottamazione in favore di meccanismi più permanenti;
- Limitazioni dall’UE: Le istituzioni europee hanno più volte espresso preoccupazione per le ripetute sanatorie fiscali in Italia, considerandole potenzialmente lesive dell’equità fiscale e della compliance volontaria. Questo potrebbe influenzare la frequenza e la generosità delle future rottamazioni.
Per approfondire: Rottamazione quinquies, 120 rate senza interessi: in arrivo a primavera.
Quali sono i carichi recuperabili
Non tutti i carichi fiscali possono essere recuperati. Il legislatore ha, infatti, escluso alcune tipologia di crediti dovuti dall’elenco delle cartelle oggetto di pace fiscale. In specie ricordiamo:
- Recupero degli aiuti di Stato considerati illegittimi dall’Unione Europea;
- Crediti derivanti da condanne pronunciate dalla Corte dei conti;
- Multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna;
- Sanzioni diverse da quelle irrogate per violazioni tributarie o per violazione degli obblighi relativi ai contributi e ai premi dovuti agli enti previdenziali.
Per tutti gli altri carichi fiscali è possibile procedere o al pagamento integrale, o a quello dilazionato delle somme:
- Affidate all’agente della riscossione a titolo di capitale e interessi;
- Maturate a favore dell’agente della riscossione, a titolo di aggio e di rimborso delle spese per procedure esecutive/notifica della cartella di pagamento.
Conseguenze del mancato pagamento
Quando un contribuente non rispetta le scadenze di pagamento delle rate previste, le conseguenze principali sono:
- Perdita delle agevolazioni: si applicano nuovamente sanzioni e interessi precedentemente eliminati;
- Ripristino del debito originario: l’importo torna alla situazione pre-rottamazione;
- Obbligo di pagamento integrale: il debito deve essere saldato senza ulteriori dilazioni agevolate.
Tuttavia, sono previsti i 5 giorni di tolleranza, per il ritardato pagamento. Per quanto riguarda, invece, i versamenti già effettuati saranno acquisiti a titolo di acconto e il debito residuo non potrà più essere rateizzato ai sensi dell’articolo 19 del DPR n. 602/73.
Riepilogo delle conseguenze
Conseguenza | Descrizione |
---|---|
Decadenza dal beneficio | Perdita delle agevolazioni su interessi e sanzioni |
Ripristino del debito originale | Riapplicazione di sanzioni e interessi di mora |
Azioni esecutive | Pignoramenti, ipoteche, fermi amministrativi |
Impatto economico | Maggiori difficoltà nel bilancio personale o aziendale |
Azioni esecutive
L’Agenzia delle Entrate Riscossione, in caso di mancato pagamento, può attivare procedure di recupero coattivo del credito. Tra queste:
- Pignoramenti: su conti correnti, stipendi, pensioni o altri beni del contribuente.
- Iscrizione ipotecaria: su immobili di proprietà del debitore.
- Fermi amministrativi: blocco di veicoli intestati al contribuente, che ne impedisce l’utilizzo.
Queste misure possono essere avviate rapidamente, aumentando i costi e le difficoltà per il contribuente.
Per approfondire: Rottamazione: cosa succede se non paghi le rate?.
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