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Rateazione agevolata cartelle esattoriali 2025: le novità

NewsRateazione agevolata cartelle esattoriali 2025: le novità

Dal 1° gennaio, le cartelle esattoriali possono essere rateizzate fino a 120 mesi con i nuovi modelli aggiornati dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione.

Dal 1 gennaio sono entrati in vigore una serie di cambiamenti significativi nella gestione delle cartelle esattoriali e del recupero dei crediti fiscali in Italia. Con l’introduzione del Decreto Legislativo n. 110/2024, queste modifiche puntano a semplificare il processo di riscossione, migliorare la gestione del debito pubblico e fornire un aiuto concreto ai contribuenti in difficoltà economica.

Sono stati pubblicati sul sito di agenzia delle Entrate-Riscossione i nuovi modelli per richiedere la dilazione. I moduli dovranno essere utilizzati per richiedere i piani di rientro secondo le regole introdotte con la riforma. Nessuna novità per le rateazioni già in essere al 1° gennaio 2025.

A partire da quest’anno, inoltre, il numero massimo di rate che l’Agenzia delle Entrate concede nelle rateizzazioni aumenta fino ad arrivare, nel 2030, a 10 anni con 120 rate.

In questo articolo esploreremo nel dettaglio le principali novità: dall’estensione delle opzioni di rateizzazione ai nuovi criteri per il saldo e stralcio dei debiti, fino all’introduzione della compensazione automatica dei rimborsi fiscali. L’obiettivo è fornire una guida chiara e comprensibile a tutte le nuove opportunità e obblighi fiscali per contribuire alla migliore gestione delle proprie finanze.

Riforma cartelle esattoriali 2025: panoramica generale

Il Decreto Legislativo n. 110/2024 introduce un’importante riforma che, oltre a migliorare l’efficienza del sistema di riscossione dei debiti fiscali, mira a rendere più accessibile la rateizzazione delle cartelle esattoriali e a offrire un supporto mirato ai contribuenti in difficoltà. Ecco le principali novità:

  • Maggior accesso alla rateizzazione: Estensione delle rate per debiti fino a 120.000 euro e più flessibilità per i contribuenti con difficoltà economiche;
  • Rottamazione e stralcio dei debiti: Nuove misure per ridurre o annullare i debiti insoluti, soprattutto per i contribuenti in condizioni di precarietà finanziaria.
  • Compensazione automatica dei rimborsi: Introduzione dell’obbligo di compensare automaticamente i rimborsi fiscali con eventuali debiti aperti, riducendo la burocrazia per il contribuente e lo Stato.

Vediamo ora ciascuno di questi aspetti in maniera più approfondita.

Maggiore accesso alle rateizzazioni: cosa cambia dal 2025?

Una delle principali novità della riforma riguarda l’estensione delle opzioni di rateizzazione delle cartelle esattoriali. Questo è stato pensato per rendere più sostenibile il pagamento dei debiti fiscali, in particolare per chi si trova in difficoltà economiche.

Dal 2025, i contribuenti potranno accedere a una più ampia gamma di opzioni di rateizzazione per importi fino a 120.000 euro, rendendo più semplice il pagamento delle cartelle esattoriali. Nello specifico:

  • Dal 2025 al 2026: Sarà possibile rateizzare il debito fino a 84 rate mensili.
  • Dal 2027 al 2028: Le rate potranno estendersi fino a 96 mensilità.
  • Dal 2029: La rateizzazione sarà disponibile fino a 108 rate mensili;
  • Dal 2030: La rateizzazione sarà disponibile fino a 120 rate.

Questa gradualità punta a fornire un maggiore respiro ai contribuenti che, fino a oggi, si sono trovati in difficoltà nel gestire i pagamenti, garantendo così una maggiore accessibilità al sistema fiscale.

Rateizzazione per contribuenti in difficoltà economica

Per le richieste in cui è attestata la condizione di difficoltà economica è possibile richiedere una dilazione a 120 rate, già dal 2025. Ugualmente, è possibile farlo per le somme iscritte a ruolo per importi oltre i 120.000 euro, con la presentazione della condizione di difficoltà economica sarà possibile rateizzare fino a 120 mesi il debito.

La modifica più importante riguarda la durata massima delle dilazioni. In particolare, per le istanze presentate nel 2025 e nel 2026, diventa pari a 84 rate mensili per debiti non superiori a 120.000 euro in relazione ai quali il contribuente non documenta lo stato di difficoltà, e da 85 a 120 rate mensili, per debiti non superiori a 120.000 euro per i quali il debitore allega la documentazione di riferimento.

Per importi maggiori di 120.000 euro, invece, che richiedono sempre l’allegazione dei documenti dettagliati nel decreto delle finanze del 27 dicembre scorso, la durata massima è di 120 rate mensili, a prescindere dalla data di trasmissione della domanda di rateazione.

Come si valuta la situazione di difficoltà economica?

criteri per valutare la difficoltà economica del contribuente sono stati specificati nel decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 27 dicembre. Per le persone fisiche e per le ditte individuali in regime semplificato è l’ISEE a stabilire la condizione economica. Per tutti gli altri soggetti è richiesto l’indici di liquidità e l’indice Alfa (solo per i condomini è richiesto l’indice Beta).

Il decreto introduce tre novità. La prima riguarda le pubbliche amministrazioni: stabilendo che lo stato di illiquidità è semplicemente attestato dal legale rappresentante dell’ente, senza dover allegare nulla.

La seconda novità riguarda i condomini, per i quali è stato istituito un nuovo indice di riferimento, l’indice Beta, che si ottiene dal rapporto percentuale tra l’importo del debito complessivo e il totale delle entrate risultanti dall’ultimo rendiconto approvato.

L’ultima novità riguarda l’ipotesi in cui l’unico immobile utilizzato come abitazione o sede dell’attività d’impresa o professionale sia inagibile per cause imprevedibili come per le calamità naturali. In questo caso è sufficiente esibire una certificazione rilasciata dall’ufficio comunale e allegarla alla domanda per ottenere la dilazione massima consentita dalla legge.

La riforma non ha tolto la facoltà di chiedere la proroga della rateazione, per una sola volta. Pensiamo a tutti i casi in cui, successivamente alla prima domanda, i parametri di legge abbiano subito un peggioramento. Ad esempio se una persona cha perso il lavoro e che quindi ha una riduzione dell’ISEE. Oppure ad una società si riducono le disponibilità finanziarie. In questi casi è possibile chiedere la proroga del piano di rientro per una ulteriore durata massima, determinata secondo i criteri stabiliti del Dm delle Finanze, a condizione però che non sia già intervenuta decadenza della rateazione (otto rate non pagate).

Nuovi modelli per rateizzare

Per chi ha richiesto una dilazione di una cartella esattoriale entro il 31 dicembre 2024, si applicano le disposizioni previste antecedentemente alle novità introdotte dal Dlgs 110 del 2024.

Per presentare, una domanda di dilazione dal 1° gennaio 2025 i moduli di richiesta sono riportati di seguito:

Rottamazione e stralcio: nuove opportunità per alleggerire il debito

La riforma estende e semplifica le misure di rottamazione e stralcio dei debiti già introdotte negli anni passati. Questa misura è particolarmente rivolta ai contribuenti che, a causa di difficoltà economiche, non riescono a saldare i loro debiti fiscali.

Cosa Significa “Rottamazione” e “Stralcio”?

  • Rottamazione: Si riferisce alla possibilità di pagare il debito senza sanzioni e interessi di mora, limitandosi alla somma principale dovuta.
  • Stralcio: Consiste nella cancellazione di debiti ritenuti non più recuperabili o prescritti, liberando così i contribuenti da situazioni di insolvenza prolungata.

Dal 2025, saranno automaticamente annullati i debiti che risultano prescritti o difficilmente recuperabili, con l’obiettivo di alleggerire il carico fiscale dei cittadini in difficoltà. Questa misura permetterà una gestione più efficiente dei debiti fiscali, contribuendo a ridurre il contenzioso e le azioni esecutive.

Chi può accedere a queste misure?

Le opportunità di rottamazione e stralcio sono aperte a tutti i contribuenti, ma con una priorità speciale per chi può dimostrare una condizione economica precaria, certificata tramite ISEE. Questa iniziativa non solo aiuta le persone in difficoltà, ma consente anche allo Stato di concentrarsi sui crediti realmente esigibili.

Compensazione automatica dei rimborsi fiscali

Un’altra novità importante riguarda l’introduzione della compensazione automatica dei rimborsi fiscali. Fino a oggi, i contribuenti potevano scegliere se utilizzare il rimborso fiscale per compensare eventuali debiti preesistenti. Con la nuova riforma, invece, l’Agenzia delle Entrate effettuerà questa compensazione in maniera automatica.

Vantaggi e svantaggi della compensazione automatica

Questa nuova disposizione ha dei vantaggi evidenti in termini di efficienza e semplificazione per lo Stato, che riesce così a recuperare crediti in modo più rapido e con minori oneri burocratici. Tuttavia, potrebbe rappresentare un problema per alcuni contribuenti che contavano sui rimborsi fiscali per affrontare altre necessità finanziarie urgenti.

Un regolamento specifico, che verrà emanato dopo l’entrata in vigore della riforma, stabilirà le modalità dettagliate per attuare questa nuova disposizione. Sarà importante verificare attentamente se esistano modalità per escludere la compensazione automatica in casi particolarmente delicati.

Nuovi motivi di impugnazione delle cartelle esattoriali

La riforma introduce anche nuove possibilità di impugnazione delle cartelle esattoriali. In particolare, vengono ampliate le ragioni per cui un contribuente può contestare una cartella esattoriale o un estratto di ruolo. Tra le novità troviamo la possibilità di impugnare situazioni che in passato non erano previste dalla normativa, fornendo ai contribuenti più strumenti di tutela contro richieste di pagamento errate o non più dovute.

Questa misura punta a tutelare maggiormente i diritti dei contribuenti e a ridurre il numero di controversie legate a errori di calcolo o a richieste di pagamento non corrette da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Accertamenti e riscossione

Ulteriori novità sono previste con riguardo all’accertamento esecutivo e al conseguente affidamento delle somme all’agente della riscossione. Si assiste in particolare ad un ampliamento del principio contenuto nel D.L 78/2010 anche agli atti riguardanti le contestazioni in materia di crediti di imposta non spettanti ovvero inesistenti nel momento in cui la contestazione in questione transita nel nuovo articolo 38 bis del dpr n. 600 del 1973.

In pratica le previsioni in materia di accertamento si applicano anche agli atti di recupero in relazione ai quali va ricordato che, con particolare rilievo a quelli finalizzati a contestare crediti inesistenti, non è previsto il contraddittorio preventivo con la conseguenza che, in linea di principio, l’azione di affidamento potrebbe essere più veloce, ad eccezione della nuova ipotesi di richiesta di accertamento con adesione ovvero di definizione agevolata.

Conclusioni: cosa significano queste novità per i contribuenti?

La riforma delle cartelle esattoriali rappresenta un passo importante verso una gestione più equa e sostenibile del sistema fiscale italiano. Le nuove misure di rateizzazione, rottamazione e stralcio dei debiti, insieme alla compensazione automatica dei rimborsi fiscali, hanno l’obiettivo di semplificare il processo di riscossione e ridurre il carico fiscale sui contribuenti più vulnerabili.

Se da un lato queste novità rappresentano un’opportunità per chi è in difficoltà, è altrettanto vero che richiedono una buona conoscenza delle nuove regole per essere sfruttate al meglio. Per questo motivo, è consigliabile rivolgersi a un consulente fiscale per comprendere appieno tutte le implicazioni di questa riforma e valutare le opzioni più adatte alla propria situazione finanziaria.

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