La scorsa settimana ha visto l’approvazione della NADEF, la Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, che ha posto le basi per la prossima Legge di Bilancio, con un’attenzione particolare alla riduzione tasse 2024. Due importanti novità si profilano all’orizzonte per il prossimo anno: il taglio del cuneo fiscale e l’accorpamento delle prime due aliquote dell’IRPEF. Ma chi trarrà realmente vantaggio da queste misure? Da una prima analisi, sembrano essere i ceti medi a beneficiarne.
In queste ultime settimane, l’attenzione si è focalizzata sulle prossime modifiche fiscali, in particolare a seguito dell’approvazione della Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, che punta alla riduzione tasse 2024.
Dalla bozza della Legge di Bilancio 2024 emergono alcune misure chiave. Innanzitutto, si prevede la proroga del taglio del cuneo fiscale del 6 e del 7 per cento, al fine di sostenere il potere d’acquisto delle famiglie e contrastare l’inflazione. Un altro elemento di rilievo riguarda la riforma dell’IRPEF, che comporterà l’accorpamento delle prime due aliquote, con l’obiettivo di semplificare il sistema fiscale.
Sorgono legittime domande riguardo a quali categorie di contribuenti effettivamente trarranno beneficio dalla prevista riduzione tasse 2024. Da una valutazione preliminare, sembra che i ceti medi saranno coloro che potrebbero ottenere i maggiori vantaggi dagli interventi che potrebbero essere inclusi nella Legge di Bilancio 2024. I maggiori benefici coinvolgeranno i contribuenti che percepiscono fino a 35.000 €, grazie alla combinazione delle due misure. Scopriamo i meccanismi che stanno dietro alla riduzione tasse 2024.
Riduzione tasse 2024: taglio cuneo fiscale
La NADEF ha confermato la proroga anche per il 2024 del taglio del cuneo fiscale e contributivo, che dovrebbe seguire gli attuali meccanismi:
- Esonero contributivo pari del 7% (invece che il precedente 3%) per redditi annui fino a 25.000 €;
- Esonero contributivo pari del 6% (invece che il precedente 2%) per redditi annui fino a 35.000 €.
I dipendenti che rientrano in una delle due categorie potranno quindi beneficiare di un aumento della busta paga anche per il prossimo anno. Si prevedono aumenti in busta paga fino a circa 100 euro per i lavoratori e le lavoratrici dipendenti. Anche se la differenza tra i due range di RAL non è così diversa, risulta tuttavia più alta l’agevolazione per coloro che percepiscono una retribuzione da 25.001 € a 35.000 €.
Riduzione tasse 2024: la riforma dell’IRPEF e il risparmio massimo di 22 € al mese
Per quanto concerne la riduzione tasse 2024, la riforma dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF) ne è il fulcro ed ha scatenato dibattiti significativi riguardo all’effettivo risparmio che potrebbe derivare per i contribuenti.
In particolare, sta prendendo sempre più piede l’idea di unificare le prime due aliquote dell’IRPEF per il 2024 a favore di rafforzare il poter di acquisto delle famiglie. L’obiettivo è quello di accorpare le prime due aliquote dell’IRPEF relative ai seguenti scaglioni di reddito, che attualmente operano nel seguente modo:
- Primo scaglione fino a 15.000 euro con l’attuale aliquota IRPEF del 23% per il 2023;
- Secondo scaglione compreso tra 15.001 euro e 28.000 euro con l’attuale aliquota IRPEF del 25% per il 2023.
In pratica, questa revisione porterebbe il limite di reddito per l’applicazione dell’aliquota del 23% fino a 28.000 euro e eliminerebbe l’aliquota del 25% attualmente prevista per chi supera i 15.001 euro.
L’accorpamento delle prime due aliquote non avrà quindi nessun impatto per coloro che guadagnano fino a 15.000 euro.
Il vantaggio economico si manifesterebbe solo per i contribuenti il cui reddito tra 15.001 euro e i 28.000 euro, con un risparmio massimo di circa 22 euro al mese.
Non sembra, in conclusione, che l’unione dei primi due scaglioni possa portare a dei cambiamenti significativi, anzi.
Combinazione taglio Irpef e cuneo fiscale: chi ci guadagna davvero?
In questo panorama, è possibile che la differenza la farà la combinazione del taglio del cuneo con la nuova Irpef, ipotizzata in vista della manovra. Se analizziamo l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef al rinnovo del taglio del cuneo fiscale, potremmo raggiungere il risparmio di cui parla il governo. Ecco una panoramica delle prospettive future a fronte della combinazione del taglio del cuneo con la nuova Irpef:
- Redditi fino ai 15mila euro: aumento di 67 euro solo alla luce del taglio del cuneo fiscale, poiché l’accorpamento delle due aliquote Irpef non porta modifiche;
- Redditi di 25 mila euro: aumento di 112 euro;
- Redditi di 35mila euro: aumento di è 120 euro;
- Redditi superiori a 35mila euro: aumento di 22 euro mensili circa poiché non si beneficia del taglio del cuneo fiscale.
La combinazione del taglio del cuneo con la nuova Irpef in vista della manovra, cioè con l’estensione dell’aliquota Irpef al 23% anche all’attuale secondo scaglione di reddito (da 15mila a 28mila euro), produce un effetto migliorativo sulla busta paga mensile che varia da 67 euro per i redditi di 15mila euro a 120 euro per i redditi di 35mila. Anche in questo caso è il range di reddito tra i 25.000 75.000 € a ottenere i benefici migliori.
Conclusioni: riforma a beneficio dei ceti medi?
Le riduzioni tasse 2024 stanno generando un dibattito intenso. Con l’approvazione della Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, sono emerse misure chiave, tra cui la proroga del taglio del cuneo fiscale e la riforma dell’IRPEF.
La proroga del taglio del cuneo fiscale, con un aumento dell’esonero contributivo, promette di aumentare la busta paga dei dipendenti, soprattutto per coloro che guadagnano tra 25.001 € e 35.000 €. Inoltre, la riforma dell’IRPEF, con l’accorpamento delle prime due aliquote, sembra indirizzata a migliorare il potere d’acquisto delle famiglie. Tuttavia, il risparmio previsto, massimo di circa 22 € al mese, sembra destinato principalmente a coloro il cui reddito si situa tra 15.001 € e 28.000 €.
La vera incognita sta nell’effetto combinato di queste misure. La possibile combinazione del taglio del cuneo fiscale con la nuova IRPEF potrebbe rappresentare il vero punto di svolta. Questo potrebbe portare a un aumento significativo delle buste paga mensili, con un potenziale risparmio che varia da 67 € a 120 € al mese, a seconda del reddito.
In definitiva, la Legge di Bilancio 2024 sembra puntare a favorire soprattutto i ceti medi, ma sarà fondamentale attendere i dettagli definitivi per valutare appieno gli impatti di queste misure sulla situazione finanziaria dei contribuenti.