Ci sono novità per chi farà l’ISEE precompilato. Dopo molto tempo, è in arrivo un intervento strutturale sul calcolo ISEE, permettendo a sempre più persone di accedere ad agevolazioni e bonus.
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, intervenendo davanti alla commissione parlamentare sugli effetti economici della denatalità, ha dichiarato come:
“alcuni parametri potrebbero essere non più idonei a misurare l’effettiva situazione delle famiglie in un contesto profondamente trasformato». Secondo il ministro, aggiornare l’indicatore permetterà di orientare meglio le politiche di sostegno alla famiglia, come l’assegno unico e altri strumenti contro la povertà. E’ cruciale assicurare alle donne e alle famiglie migliori prospettive di stabilità e crescita professionale”.
Un primo era stato inserito nella Legge di Bilancio, con l’esclusione dal patrimonio considerato ai fini ISEE degli investimenti in titoli di Stato fino a 50.000 euro. A partire dal 16 giugno l’ISEE precompilato disponibile sul portale INPS è stato aggiornato in conformità a disposto dalla Legge di Bilancio 2024 in materia di patrimonio mobiliare (Legge n. 213/2023, art. 1, commi 192-196).
L’esclusione, totale o parziale dei titoli di Stato, fino a un valore complessivo di 50.000 euro, è automatizzata, senza che sia necessario alcun intervento manuale da parte dei contribuente.
Esclusione prima casa dal calcolo ISEE
Tra le ipotesi discusse c’è l’esclusione della prima casa dal calcolo ISEE, che attualmente viene considerata ma con attenuazioni legate al mutuo residuo. Alcune associazioni familiari vogliono togliere completamente l’abitazione principale, per non penalizzare chi ha investito nella casa di proprietà.
Un altro punto oggetto di discussione riguarda la scala di equivalenza, ossia il coefficiente che serve a rendere confrontabili situazioni familiari differenti. Questo parametro potrebbe essere rivisto per valorizzare meglio la presenza dei figli all’interno del nucleo.
Adriano Bordignon, presidente del Forum delle associazioni familiari, ha dichiarato:
“È auspicabile un aggiornamento della scala di equivalenza, affinché tenga conto con maggiore aderenza dell’impegno educativo e delle responsabilità che crescono al crescere del numero dei figli”.