Il recente Decreto Antifrode ha posto diversi limiti all’accesso ai bonus per l’edilizia: si tratta del Superbonus 110%, del Bonus Facciate e di tutte quelle agevolazioni attive per le spese di lavori di ristrutturazione di immobili. L’obiettivo del decreto è quello di limitare il diffondersi di episodi come: l’accesso illecito alle agevolazioni, oppure l’aumento esponenziale dei prezzi per i lavori di ristrutturazione.

Per quanto riguarda i prezzi, con il Decreto Antifrode è stato deciso di stabilire un prezzario unico valido per tutta Italia che le aziende che si occupano di lavori nell’edilizia dovranno rispettare, regione per regione. L’introduzione di un nuovo prezzario unico comporterebbe la diminuzione degli episodi di aumento dei prezzi considerevole in vista dei bonus fiscali.

Tuttavia attualmente si rischia come conseguenza un vero e proprio blocco per il settore dell’edilizia, perché recentemente una comunicazione ufficiale dell’Agenzia delle Entrate ha espressamente comunicato che i prezzari DEI, utilizzati per stimare il valore di un’opera, e i prezzi per i lavori in ambito edile, non possono essere utilizzati per dimostrare la congruità delle spese, al fine di accedere a tutti i bonus fiscali.

Questa situazione ha come conseguenza la diffusione di una certa confusione in ambito edile: quali sono i prezzi che possono essere idonei alla congruità per l’accesso ai bonus? Vediamo in questo articolo cosa sta accadendo, e quali sono tutte le ipotesi a riguardo.

Decreto Antifrode e prezzario standard

Il Decreto Antifrode è stato introdotto con urgenza nell’ultimo periodo per limitare il verificarsi di episodi più disparati di accesso indebito ai bonus fiscali per l’edilizia, come il Superbonus 110%. Ricordiamo che questo tipo di sostegno è stato introdotto per consentire ai cittadini un maggiore risparmio nel caso di svolgimento di lavori di ristrutturazione e miglioramento delle abitazioni di proprietà.

Questo vuol dire che nel 2021 moltissimi cittadini hanno richiesto l’accesso alle agevolazioni fiscali per rientrare di alcuni costi sostenuti per la ristrutturazione di casa. Tuttavia per accedere alle agevolazioni ogni bonus prevede specifici criteri di ammissione: dalla tipologia di intervento al termine ultimo per richiedere l’accesso, dalle caratteristiche dell’immobile alla possibilità di accedere a modi alternativi per ricevere il credito.

Tra questi, la cessione del credito e lo sconto in fattura sono stati i metodi più richiesti, perché favoriscono l’accesso immediato all’agevolazione. I bonus per l’edilizia torneranno anche nel prossimo anno, e la possibilità di richiedere una cessione del credito o uno sconto in fattura verrà estesa a tutti i bonus edilizi che si ripresenteranno nel 2022.

Tuttavia un problema collaterale alle agevolazioni è il listino prezzi: moltissime imprese edili infatti hanno aumentato esponenzialmente i prezzi in concomitanza con la possibilità di accedere ai bonus, per questo motivo con il Decreto Antifrode è stato proposto un prezzario unico per tutta Italia, oltre ad una maggiore attenzione alle richieste di accesso ai bonus tramite visto di conformità e asseverazione.

Prezziario unificato: a chi è rivolto

Il prezziario unificato è rivolto quindi a tutte le imprese edili che operano sul territorio, e coinvolge ogni regione. Tuttavia stabilire quali sono i prezzi coerenti con i lavori sembra essere un processo che nell’ultimo periodo ha incontrato diverse complicazioni. Come spiega una comunicazione dell’Agenzia delle Entrate, per ogni bonus bisogna procedere con la verifica della congruità delle spese:

“Con la modifica in commento viene previsto che, per stabilire la congruità delle spese che devono essere asseverate dal tecnico abilitato, occorre fare riferimento non solo ai prezzari individuati dal predetto decreto ministeriale, ma anche ai valori massimi stabiliti, per talune categorie di beni, da un emanando decreto del Ministro della transizione ecologica.”

La congruità delle spese è controllata anche in base al Comune e alla Regione di appartenenza, e in base ai listini prezzi ufficiali. Tuttavia viene riscontrato come in molti casi non si possa fare riferimento ai listini prezzi proposti dalla casa editrice “DEI” rivolta al settore dell’edilizia.

Questo fattore porta non poca confusione nei processi per poter accedere alle agevolazioni fiscali, confusione che in parte ha visto i cittadini anche nel 2021 muoversi intorno alle diverse clausole per l’accesso ai bonus.

Il prezzario unificato è rivolto a tutte le attività dell’edilizia del paese, e questa comunicazione dell’Agenzia delle Entrate va ad escludere la possibilità di accedere alle informazioni sui prezzi tramite prezzario DEI. Tuttavia questa non sembra essere una buona soluzione per gli addetti ai lavori. Questi prezzari sembrerebbero essere validi unicamente per il Superbonus 110%, e questo potrebbe presto portare ad un blocco dell’edilizia che riguarda i lavori agevolati con altri bonus.

Asseverazione e visto di conformità

Se da un lato le nuove regole vanno a limitare episodi di accesso illecito alle misure che agevolano fiscalmente i cittadini, dall’altro lato potrebbero complicare lo stesso accesso e funzionamento dei bonus, e mandare in blocco i lavori delle aziende che se ne occupano.

Bisogna anche tenere conto che con il Decreto Antifrode è stato introdotto l’obbligo di Visto di Conformità per tutti i bonus: non solamente per il Superbonus 110%, ma anche per le altre agevolazioni, come il Bonus Facciate, sarà necessario provvedere al Visto di Conformità per procedere alla richiesta dei bonus.

Il Visto di Conformità, da non confondere con l’asseverazione, è un documento che conferma che sono stati rispettati tutti i criteri per poter accedere ad un determinato bonus fiscale per l’edilizia. Si tratta di un documento che viene emesso dai Dottori Commercialisti, o dai centri CAF, sulla base dei documenti presentati da chi svolge i lavori, tra cui anche un’asseverazione.

L’asseverazione tecnica riporta tutte le informazioni di natura tecnica sui lavori svolti all’interno dell’immobile specifico, per cui si chiede l’accesso al bonus. Secondo i provvedimenti presi dal Decreto Antifrode, diventa necessario provvedere al Visto di Conformità per tutti quei cittadini che intendono richiedere l’accesso ad un’agevolazione fiscale, indipendentemente dalla modalità di ricezione dello stesso.

Modalità che può avvenire tramite erogazione del credito negli anni, oppure tramite cessione del credito, oppure ancora tramite il meccanismo dello sconto in fattura. In breve, per poter accedere ai diversi bonus saranno applicati controlli più stringenti, e la questione relativa al prezzario è ancora aperta, perché può rendere anche molto complesso l’accesso stesso ai lavori di ristrutturazione.

Bisogna ricordare infine che si tratta di nuove condizioni, perché la congruità delle spese precedentemente non era richiesta per moltissimi bonus, ma con il Decreto Antifrode per tutti i lavori bisognerà necessariamente provvedere alla verifica.

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Valeria Oggero
Classe 1992, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle partite Iva. Collaboro con Fiscomania.com per la pubblicazione di articoli di news a carattere fiscale. Un settore complesso quello fiscale ma dove non si finisce mai di imparare.

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