Prelievo 2 euro pacchi extra-UE sotto € 150 dal 2026

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Il DDL Bilancio 2026 introduce un contributo di € 2 per spedizioni extra-UE sotto € 150. Si applica dal 1° gennaio 2026 a circa 327 milioni di spedizioni annue. Principale impatto: aumento del costo degli acquisti online da marketplace extraeuropei come Shein, Temu, AliExpress.

La Legge di Bilancio 2026 introduce un contributo di 2 euro per ogni spedizione di beni provenienti da Paesi extra-UE di valore non superiore a 150 euro. Come stabilito dall’art. 29, comma 1-bis del DDL Bilancio 2026, si tratta di un “contributo alla copertura delle spese amministrative correlate agli adempimenti doganali” che gli Uffici delle dogane riscuoteranno all’importazione definitiva delle merci.

La misura entrerà in vigore dal 1° gennaio 2026, anticipando di sei mesi il prelievo europeo di 3 euro previsto dal 1° luglio 2026. Secondo la Ragioneria Generale dello Stato, interesserà circa 327 milioni di spedizioni annue, con impatto diretto sugli acquisti da Shein, Temu, AliExpress, Amazon US e siti britannici.

Cosa prevede la norma della Legge di Bilancio 2026

Il contributo, introdotto tramite emendamento governativo si applica alle spedizioni che rispettano due requisiti cumulativi:

  • a) provenienza da Paesi non appartenenti all’Unione europea;
  • b) valore dichiarato non superiore a 150 euro per spedizione.

Il prelievo trova base giuridica nell’art. 52 del Regolamento UE n. 952/2013 (Codice Doganale dell’Unione), che consente alle Autorità doganali nazionali di “imporre oneri o recuperare costi per servizi specifici resi“, in particolare per “misure di controllo eccezionali” legate alla natura delle merci. L’importo è fissato in 2 euro per ciascuna spedizione, indipendentemente dal valore del bene, e viene riscosso in dogana al momento dell’importazione.

Chi paga il contributo e come funziona la riscossione

Il destinatario della spedizione (consumatore finale) è il soggetto tenuto al pagamento. Dal punto di vista operativo:

  • Riscossione in dogana: gli Uffici delle dogane applicano il prelievo allo sdoganamento. Chi riceve il pacco paga i 2 euro oltre all’IVA sull’importazione.
  • Pagamento tramite corriere: nella maggior parte dei casi, il corriere (DHL, FedEx, UPS, Poste Italiane) anticipa il contributo e lo addebita al destinatario insieme alle spese di sdoganamento.
  • Addebito diretto: alcune piattaforme e-commerce potrebbero pre-calcolare il contributo al momento dell’acquisto, incorporandolo nel prezzo finale.

Il contributo di 2 euro è completamente aggiuntivo rispetto all’IVA all’importazione già dovuta.

Decorrenza e disposizioni attuative

La norma entra in vigore il 1° gennaio 2026 insieme alla Legge di Bilancio. Potrebbero tuttavia essere necessari provvedimenti tecnico-operativi dell’Agenzia delle Dogane per definire modalità pratiche di riscossione, sistemi informatici, obblighi dichiarativi per corrieri e procedure di controllo. Nella fase iniziale potrebbero verificarsi ritardi operativi in attesa della piena operatività del sistema.

Interazione con l’IVA in dogana già dovuta

Il contributo di 2 euro si aggiunge all’IVA all’importazione già dovuta dal 1° luglio 2021. Come previsto dall’art. 74-sexies.1 del DPR n. 633/72, è stato abolito il regime di esenzione IVA per le piccole spedizioni: tutti i beni importati nell’UE sono soggetti a IVA in dogana. Il regime IOSS (Import One-Stop Shop) consente ai venditori di assolvere l’IVA al momento della vendita per beni fino a 150 euro.

Esempio pratico dal 1° gennaio 2026:

Per un prodotto acquistato a 50 euro da sito extraeuropeo:

  • Prezzo prodotto: € 50
  • IVA (22%): € 11
  • Contributo spese doganali: € 2
  • Totale: € 63

A questi importi si aggiungono eventuali spese di gestione del corriere (€ 5-15).

Restano esclusi dalla franchigia, ai sensi dell’art. 24 del Regolamento CE n. 1186/2009, prodotti alcolici, profumi, tabacchi.

Il contesto europeo e l’anticipazione italiana

La misura italiana anticipa una più ampia revisione delle politiche doganali europee. Nella riunione Ecofin del 13 novembre 2025, il Consiglio UE ha approvato l’abolizione della deroga che esclude dai dazi le spedizioni sotto 150 euro.

Dal 1° luglio 2026: entrerà in vigore un prelievo europeo di 3 euro per spedizioni extra-UE sotto 150 euro, come soluzione temporanea in attesa dell’EU Customs Data Hub previsto dal 2028. La misura risponde all’esigenza di proteggere la competitività delle imprese unionali ed equiparare gli operatori tradizionali rispetto alle piattaforme e-commerce.

Altri Paesi anticipano: Francia, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo introducono misure simili dal 1° gennaio 2026. La strategia italiana di anticipare con un prelievo di 2 euro (inferiore ai 3 euro UE) è quindi in linea con altri Stati membri.

Aspetti operativi

L’introduzione del contributo sulle spedizioni extra-UE può avere impatti significativi per chi effettua acquisti online frequenti o per imprese che importano merci da fornitori extraeuropei.

Impatto sulla convenienza degli acquisti extra-UE: molti contribuenti acquistano da marketplace extraeuropei per convenienza economica. Il contributo, sommato a IVA e spese corriere, ridurrà significativamente il vantaggio, rendendo spesso più conveniente rivolgersi a fornitori unionali. Per un prodotto da 50 euro, il costo finale passa da 61 euro (con solo IVA 22%) a 63 euro, più 5-15 euro di spese corriere.

Controllo delle dichiarazioni di valore: l’Agenzia delle Dogane dovrà presidiare la veridicità delle dichiarazioni. Con la soglia di 150 euro, diventa cruciale verificare che non ci siano sotto-dichiarazioni per beneficiare del contributo ridotto invece dei dazi ordinari.

Criticità per piccole imprese importatrici: micro e piccole imprese che importano campionature o piccoli quantitativi vedranno accumularsi questi contributi da 2 euro. Consiglio di valutare strategie alternative: privilegiare fornitori europei o consolidare ordini per ridurre il numero di spedizioni.

Possibili ritardi iniziali: l’introduzione di un ulteriore adempimento burocratico potrebbe allungare i tempi di sdoganamento, almeno nei primi mesi. Chi effettua acquisti urgenti dovrebbe considerare possibili ritardi nella consegna.

Domande frequenti

A quali spedizioni si applica il contributo di 2 euro?

Il contributo riguarda esclusivamente spedizioni da Paesi extra-UE con valore dichiarato fino a 150 euro. Non si applica a spedizioni da Paesi UE, né a quelle extra-UE sopra 150 euro (soggette a dazi ordinari). Regno Unito, dopo Brexit, è considerato extra-UE: tutte le spedizioni britanniche sotto 150 euro pagheranno il contributo.

Il contributo si paga per spedizione o per articolo?

Si paga per spedizione, non per singolo articolo. Se acquisti più prodotti in un ordine spedito in un unico pacco, paghi 2 euro una sola volta. Se gli articoli vengono spediti separatamente, ogni spedizione avrà il proprio contributo di 2 euro. Conviene consolidare gli acquisti.

Chi paga materialmente: venditore o compratore?

Il destinatario (acquirente) è tenuto al pagamento, come stabilito dalla norma. In pratica, il contributo viene addebitato alla consegna o anticipato dal corriere che si rivale sul destinatario. Alcune piattaforme potrebbero incorporarlo nel prezzo finale al momento dell’acquisto.

Il contributo sostituisce l’IVA?

No, il contributo di 2 euro si aggiunge all’IVA già dovuta. Per un prodotto da 50 euro pagherai: € 50 (prodotto) + € 11 (IVA 22%) + € 2 (contributo) + eventuali spese corriere (€ 5-15), per un totale di circa 68-78 euro.

Riferimenti normativi

  • Disegno di Legge di Bilancio 2026, art. 29, comma 1-bis in discussione al Senato per approvazione definitiva
  • Regolamento UE n. 952/2013, art. 52
  • Regolamento CE n. 1186/2009, art. 23 e 24
  • DPR 633/72, art. 74-sexies.1
  • Prelievo UE di 3 euro dal 1° luglio 2026 per spedizioni extra-UE sotto 150 euro
  • Decisione Ecofin del 13 novembre 2025

Infografica riepilogativa

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Federico Migliorini
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