Preclusione probatoria: nuovi diritti del contribuente – sentenza n. 137/2025

HomeFisco NazionaleRiscossione dei tributiPreclusione probatoria: nuovi diritti del contribuente - sentenza n. 137/2025

La Consulta richiama i limiti della preclusione probatoria ex art. 32 DPR n. 600/73: la mancata esibizione di documenti conta solo in presenza di dolo e non riguarda documenti già in possesso dell’Agenzia delle Entrate. Una svolta sulle regole operative per il contribuente e il fisco.
Il tema della preclusione probatoria nel processo tributario ha avuto uno sviluppo rilevante con la recente sentenza n. 137 del 28 luglio 2025 della Corte Costituzionale, che pone nuovi confini all’inutilizzabilità dei documenti non prodotti su richiesta dell’Amministrazione finanziaria. Il problema principale che la giurisprudenza affrontava riguardava la rigidità della regola che vieta al contribuente di utilizzare in giudizio elementi informativi non forniti in fase amministrativa, spesso a rischio di compromissione del diritto di difesa.
La perdita della prova in giudizio in caso di mancata esibizione documentale su richiesta fiscale non può più essere automatica e generalizzata, ma limitata a casi di effettiva condotta dolosa. La Consulta propone ora un’interpretazione restrittiva, riconoscendo spazi di tutela più ampi per il contribuente e chiarezza operativa per professionisti e imprenditori.
Il quadro normativo e giurisprudenziale
L’art. 32, commi 4 e 5, del DPR n. 600/73 è da tempo il fulcro della questione: stabilisce che documenti non forniti all’ufficio su richiesta specifica non possono essere utilizzati dal contribuente in fase di accertamento e giudiziale. Norme analoghe sono presenti nell’art. 52 del DPR n. 633/72 (IVA). La ratio storica era quella di favorire un dialogo trasparente e tempestivo tra contribuente e fisco, prevenendo strategie ostruzionistiche e tutelando l’affidamento dell’Amministrazione sulle risultanze documentali ottenute.
La cassazione aveva già delineato una interpretazione restrittiva: la preclusione scatta solo in presenza di richiesta specifica e puntuale (Cass. 16 giugno 2017 n. 15021), non generiche “pesca a strascico”, e l’ufficio deve informare il contribuente delle conseguenze della mancata esibizione (Cass. 18 luglio 2024 n. 19884). Fondamentale il rispetto di un termine congruo (almeno 15 giorni, Cass. 2 marzo 2023 n. 6275), nonché l’esclusione dalla richiesta dei documenti già noti o in possesso dell’Agenzia (art. 6 legge 212/2000, Cass. 9 aprile 2014 n. 8299).
La sentenza della Corte Costituzionale: cosa cambia
La Consulta, investita dalla CGT di Roma, ha escluso ogni illegittimità costituzionale se la preclusione probatoria viene limitata in senso operativo: scatta solo su specifica richiesta, riguarda solo documenti univocamente “a favore” del contribuente, e comunque solo quando la mancata esibizione sia stata dolosa e consapevole – escludendo, quindi, ogni forma di responsabilità meramente colposa o dovuta a cause non imputabili al contribuente (Cass. 25 giugno 2019 n. 16962; Cass. 10 novembre 2023 n. 31345).
Di fatto, secondo la sentenza, la Corte:

Riconosce la preclusione probatoria solo per elementi univo...

Fiscomania.com

Questo articolo è riservato agli abbonati:
Scopri come abbonarti a Fiscomania.com.


Sei già abbonato?
Accedi tranquillamente con le tue credenziali: Accesso
I più letti della settimana

Abbonati a Fiscomania

Oltre 1.000, tra studi, professionisti e imprese che hanno scelto di abbonarsi per non perdere i contenuti riservati e beneficiare dei vantaggi. Abbonati anche tu a Fiscomania.com oppure Accedi con il tuo account.

I nostri tools

 

Federico Migliorini
Federico Migliorinihttps://fiscomania.com/federico-migliorini/
Dottore Commercialista, Tax Advisor, Revisore Legale. Aiuto imprenditori e professionisti nella pianificazione fiscale. La Fiscalità internazionale le convenzioni internazionali e l'internazionalizzazione di impresa sono la mia quotidianità. Continuo a studiare perché nella vita non si finisce mai di imparare. Se hai un dubbio o una questione da risolvere, contattami, troverò le risposte. Richiedi una consulenza personalizzata con me.
Leggi anche

Schema di atto con reato tributario: come evitare la segnalazione alla Procura

Ravvedimento operoso e accertamento con adesione: quando e come neutralizzare il rischio penale prima che venga emesso l'avviso di...

Accertamento con adesione: quando evita le sanzioni penali

Come utilizzare l'accertamento con adesione per evitare conseguenze penali nei reati da omesso versamento e perché non funziona per...

Riscossione crediti tributari esteri: diritti e tutele

Come difendersi quando il Fisco straniero riscuote debiti in Italia attraverso l'Agenzia Entrate-Riscossione. Principi dell'ordinanza della Cassazione n. 14768/2025. L'Agente...

Confisca per equivalente nei reati tributari

https://open.spotify.com/episode/6TcOMgySakXLY0Vr49cftf?si=iQ511r17S3egSb0XFongEw La confisca per equivalente nei reati tributari è una misura patrimoniale che consente di ablare beni di valore corrispondente...

Assunzione del debito altrui: accollo, delegazione ed espromissione

Tutto quello che imprenditori e privati devono sapere su accollo, delegazione ed espromissione per gestire strategicamente i debiti aziendali...

Discarico automatico cartelle esattoriali dopo 5 anni: come funziona

Dal 1° gennaio 2025 è scattato il discarico automatico delle cartelle non riscosse entro il quinto anno dall’affidamento: cosa cambia davvero, chi è escluso,...