Tassazione delle plusvalenze da cessione di partecipazioni

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Le plusvalenze percepite al di fuori dell'esercizio di arti e professioni o di imprese commerciali sono disciplinate dall'art. 67 del TUIR e costituiscono redditi diversi di natura finanziaria (capital gain). Queste scontano l'imposta sostitutiva del 26%. Tuttavia, vi sono possibilità di tax planning da valutare.

La cessione di quote di una società a responsabilità limitata (SRL) può rappresentare un momento cruciale per un imprenditore, non solo per la realizzazione economica, ma soprattutto per gli aspetti fiscali connessi alla plusvalenza. In questo articolo vedremo come si determina la plusvalenza da cessione di quote SRL, come avviene la sua tassazione e quali strategie possono essere applicate per ottimizzare il carico fiscale, come la rivalutazione delle quote e l'utilizzo della PEX (Participation Exemption).
Cos'è la plusvalenza da cessione di quote SRL?
La plusvalenza si origina quando il corrispettivo ottenuto dalla vendita delle quote è superiore al costo fiscale di acquisto delle stesse. La differenza tra questi due valori rappresenta il guadagno tassabile, ovvero la plusvalenza. Questa plusvalenza rappresenta un reddito che viene tassato e, pertanto, diventa fondamentale pianificare correttamente ogni aspetto della cessione per evitare di incorrere in un carico fiscale eccessivo. È importante considerare che il calcolo della plusvalenza deve tenere conto di tutti i costi accessori, come le spese di acquisizione o eventuali incrementi del capitale effettuati negli anni. La determinazione accurata del costo fiscale è un passaggio essenziale per non rischiare di sovrastimare la plusvalenza e quindi pagare più imposte del dovuto.
La cessione delle quote è soggetta a imposta sostitutiva del 26%, indipendentemente dal fatto che le quote siano qualificate o non qualificate. Questo trattamento uniforme, introdotto con la Legge n. 205/2017, ha reso più semplice la gestione delle imposte per i contribuenti e ha eliminato le differenze precedenti tra quote qualificate e non qualificate1. In passato, infatti, le partecipazioni qualificate erano soggette a una tassazione progressiva IRPEF. L'attuale sistema consente quindi di avere una maggiore prevedibilità del carico fiscale. Tuttavia, la semplificazione non significa necessariamente una riduzione del carico impositivo. Pertanto, è fondamentale analizzare in dettaglio ogni operazione per valutarne la convenienza fiscale.
Inoltre, la tassazione delle plusvalenze è applicata secondo il principio di cassa (art. 68, co. 6 TUIR), ovvero si considera il momento effettivo in cui il corrispettivo viene incassato. Questo implica che, in caso di pagamento dilazionato o rateale, anche la tassazione viene ripartita in modo proporzionale. La gestione della cessione con pagamento dilazionato può rappresentare un'opportunità per pianificare meglio il carico fiscale distribuendo l'imposta su più anni, ma richiede una rigorosa gestione contabile e fiscale. Un altro aspetto da considerare è la possibilità di sfruttare eventuali minusvalenze pregresse per compensare la plusvalenza2, riducendo cosi l'imposta dovuta. Questa compensazione può essere effettuata entro quattro anni dal momento in cui la minusvalenza è stata generata.
Determinazione della plusvalenza: come calcolarla?
Per determinare la plusvalenza occorre sottr...

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Federico Migliorini
Federico Migliorinihttps://fiscomania.com/federico-migliorini/
Dottore Commercialista, Tax Advisor, Revisore Legale. Aiuto imprenditori e professionisti nella pianificazione fiscale. La Fiscalità internazionale le convenzioni internazionali e l'internazionalizzazione di impresa sono la mia quotidianità. Continuo a studiare perché nella vita non si finisce mai di imparare. Se hai un dubbio o una questione da risolvere, contattami, troverò le risposte. Richiedi una consulenza personalizzata con me.
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