L’attività di estetista si connota per una particolare complessità e una sempre più elevata specializzazione. Spesso si fa riferimento ad un’ampia categoria di professionisti che svolgono la propria attività professionale nel campo della cura dell’estetica, dal corpo, al make up e alla nail art. Se hai intenzione di intraprendere il mestiere di Estetista lavorando in proprio, oppure presso il domicilio del cliente, dovrai necessariamente aprire la Partita IVA. Ovviamente, ti sarà indispensabile, preliminarmente, conseguire l’apposita qualifica di estetista, che potrai ottenere seguendo molteplici percorsi. I principali sono due: seguire un percorso di formazione da 2+1 anni, cioè un corso biennale base ed uno di specializzazione, a cui deve seguire un tirocinio formativo; oppure svolgere l’attività come dipendente presso un centro apposito per almeno 3 anni.

Solo dopo, potrai decidere di aprire la partita IVA, pratica che consta di diverse operazioni:

  • attivazione del numero di Partita Iva presso l’Agenzia delle Entrate;
  • iscrizione in Camera di Commercio come Artigiana;
  • apertura della posizione contributiva presso la Gestioni Artigiani e Commercianti Inps;
  • iscrizione all’Inail.

Vediamo insieme cosa c’è da sapere.


Come si diventa estetista?

Diventare estetista al giorno d’oggi, non è più semplice come qualche tempo fa. Infatti, l’estetista è una figura professionale piuttosto complessa, che si caratterizza per differenti specializzazioni. Con estetista, spesso si fa riferimento ad un’ampia categoria di professionisti che svolgono la propria attività professionale nel campo della cura dell’estetica, dal corpo, al make up e alla nail art.

Probabilmente se tu non sei del mestiere, o un cliente abituale, non sai quale potrebbe essere il percorso necessario per assumere le competenze tecniche e i requisiti giuridici per svolgere questo mestiere sempre più di tendenza e all’avanguardia.

In primo luogo, dobbiamo, dunque, far presente che il legislatore ha previsto un apposito percorso per ottenere la qualifica di estetista, come ha ben specificato il legislatore all’art. 3 della L. n. 1/1990. Innanzitutto, per svolgere legalmente l’attività di estetista, è necessario conseguire l’apposita qualifica professionale, valida a livello nazionale ed europeo.

Percorso formativo

Il percorso formativo è sicuramente piuttosto articolato. E’, infatti, necessario frequentare un corso regionale, il quale deve essere:

  • di durata di due anni con un minino di 900 ore annue
  • deve possedere un certificato di partecipazione ad un corso professionale di specializzazione di un anno.

Oltre a dovere possedere i predetti requisiti, la normativa vigente, di cui alla l n. 1/1990, ha imposto che tale percorso sia completato da una certificazione in cui si dichiara di aver svolto la professione presso un centro estetico o uno studio medico per almeno un anno.

Il percorso principale, in sintesi, avrà una durata media di 3/4 anni, e comporta non poche spese per l’aspirante estetista.

L’ordinamento, tuttavia, consente di acquisire le predette abilità anche secondo altra strada.

Il percorso di formazione più celere per diventare estetista è, sicuramente, quello di svolgere la pratica presso un centro estetico professionista. Dovrà esser effettuato un periodo della durata stabilita dai contratti collettivi nazionali e continuare tale attività per tre anni, svolgendo le stesse mansioni di un’estetista qualificata.

Al termine di taluno di questi percorsi potrai dire di aver completato la formazione.

Una volta ottenuta la qualifica da estetista o di estetista specializzata, potrai finalmente metterti a lavorare in proprio o trovare impiego presso un centro estetico, un salone di parrucchieri, una SPA ecc..

Qualora tu abbia deciso di metterti in proprio dovrai aprire la Partita IVA per estetista. Soltanto così potrai essere in regola con il fisco italiano.

Esame di abilitazione alla professione di estetista

Potrebbe esserti poi indispensabile procedere ad un esame di abilitazione, tramite il quale potrai certificare le competenze acquisiti in qualità di estetista. Possono accedere al predetto esame:

  • qualifica professionale di estetista in esito al percorso triennale di istruzione e formazione professionale, seguito da corso di abilitazione professionale della durata di 400 ore;
  • qualifica professionale di estetista in esito al percorso triennale di istruzione e formazione professionale, conseguita in qualità di candidato privatista e diploma quinquennale di Scuola secondaria superiore seguito da corso di abilitazione della durata di 400 ore;
  • nonché, qualifica professionale di estetista in esito al percorso triennale di istruzione e formazione professionale, seguito da diploma professionale nel settore estetica;
  • qualifica professionale di estetista in esito al percorso biennale di istruzione e formazione professionale, seguito da corso di abilitazione della durata di 900 ore;
  • periodo lavorativo della durata di tre anni di attività qualificata in qualità di dipendente, socio attivo o collaboratore familiare presso impresa di estetista, seguito da corso di abilitazione professionale della durata di 480 ore. Il periodo di attività lavorativa deve essere svolto nel quinquennio antecedente all’iscrizione corso di abilitazione professionale;
  • completamento di un periodo di apprendistato, presso impresa di estetica, ai sensi della vigente normativa, della durata prevista dai contratti di categoria, seguita dai contratti di categoria, seguito da periodo lavorativo della durata di un anno in qualità di dipendente qualificato, socio attivo o collaboratore familiare e da corso di abilitazione professionale della durata di 480 ore;
  • qualifica professionale di estetista a percorso biennale o triennale di istruzione e formazione professionale seguita da periodo lavorativo della durata di un anno di attività di dipendente qualificato, socio attivo o collaboratore familiare presso un’impresa di estetista.

Quando è necessario aprire una partita IVA per estetista

Occorre ricordare, preliminarmente che nell’attività di estetista ed anche in quella del parrucchiere non è possibile adottare il sistema della prestazione occasionale. Pertanto, se la tua intenzione è di lavorare in proprio oppure nei casi in cui è consentito, esercitare a domicilio, dovrai necessariamente aprire Partita IVA come estetista.

Nel momento l’attività di formatore venga svolta in modo continuativo ed abituale nel tempo è necessaria l’apertura della Partita IVA.

Come aprire una partita IVA: tutti i passaggi

Aprire la partita IVA come estetista potrebbe essere un’operazione complessa. Devono essere seguiti dei passaggi specifici. Ad esempio:

  • attivazione del numero di Partita Iva presso l’Agenzia delle EntrateAgenzia pubblica italiana che si occupa della gestione delle entrate fiscali italiane;
  • iscrizione in Camera di Commercio come Artigiana;
  • apertura della posizione contributiva presso la Gestioni Artigiani e Commercianti Inps;
  • iscrizione all’Inail.

Comunicazione ComUnica all’Agenzia delle entrate

La procedura necessaria per aprire la partita IVA come estetista presuppone una previa comunicazione all’Agenzia delle entrate. Non ti spaventare, l’operazione, in realtà, è molto più semplice di quello che ci si aspetta.

Questa comunicazione chiamata “ComUnica”, serve ad informare sia l’Agenzia delle Entrate, sia tutti gli altri enti (INPS, INAIL, ecc.), dell’inizio della tua attività. In tal modo attiverai la Partita IVA presso l’ente amministrativo finanziario.

In questa fase dovrai compilare il modulo di dichiarazione inizio attività, all’interno del quale indicherai i dati relativi alla tua persona, all’attività che intendi svolgere e altre informazioni, tra cui il Codice Ateco e il Regime fiscale.

Quale codice ATECO scegliere?

Un’altra questione di particolare importanza è l’individuazione del codice Ateco più adatto all’attività professionale che vorrai svolgere. Come abbiamo, infatti, accennato inizialmente la figura dell’estetista oggi comprende molti specialisti del settore della bellezza. Per tale ragione sono stati previsti due distinti codici Ateco:

  • 96.02.02 (Servizi degli Istituti di Bellezza);
  • 96.02.03 (Servizi di Manicure e Pedicure).

La scelta del Codice ATECO non è indifferente. Questa influenzerà il tuo futuro fiscale e lavorativo. Allora per questo motivo, è bene scegliere con cura quale codice applicare, eventualmente rivolgendoti ad un consulente.

Scelta del regime forfettario

Il regime fiscale più conveniente è sicuramente quello forfettario. L’apertura della partita IVA implica anche la scelta del regime fiscale che meglio si potrebbe conformare alle tue esigenze. Il Regime Forfettario è un regime fiscale “agevolato”, che prevede una tassazione  forfettaria, con aliquota fissa al 15% (ridotta al 5% per i primi cinque anni dall’apertura, ma solo per le start-up che possiedono i requisiti). Esso, tuttavia, può essere scelto solo da chi ha un guadagno annuo non superiore a 65.000 euro.

Il reddito viene determinato esclusivamente in base al criterio di cassa. Ovvero sulla base dei ricavi o compensi percepiti nel periodo di imposta. A questo reddito è applicato un coefficiente di redditività, che tiene conto delle spese applicate in modo forfettario. Al reddito imponibile così determinato è applicata un imposta sostitutiva del 5% (per i primi cinque anni), che poi a regime passa al 15%. Il pagamento delle imposte avviene con la dichiarazione dei redditi.

Il Regime Forfettario è consigliato soprattutto per chi è all’inizio dell’attività, in quanto impone di non superare la soglia di reddito annuo di 65.000 euro.

Vantaggi

Il Regime Forfettario è un regime fiscale esente da IVA. L’esenzione IVA consentirà di applicare prezzi più bassi per le proprie prestazioni.

Uno dei vantaggi del Regime Forfettario è la presenza di un’imposta sostitutiva con un’aliquota molto bassa del 5% o 15%, pertanto, non si pagheranno né IRPEF, IRAP o altre imposte addizionali. Al reddito imponibile così determinato è applicata un imposta sostitutiva del 5% (per i primi cinque anni), che poi a regime passa al 15%.

Inoltre, è esente anche dalla ritenuta d’acconto.

Per saperne di più sul Regime Forfettario: “Regime forfettario: requisiti e vantaggi”

Quanto costa aprire una partita IVA da estetista?

Aprire una partita IVA, anche come estetista, implica degli adempimenti che, talvolta sono onerosi. A tal fine, infatti, dovrai sostenere i seguenti costi:

  • diritti di segreteria: 18,00 euro;
  • imposta di bollo: 17,50 euro;
  • diritti camerali annuali (da pagare anche negli anni successivi): 53,00 euro.

Come estetista freelance inquadrata come ditta individuale, dovrai iscriverti alla Gestione Artigiani e Commercianti dell’INPS, la quale prevede il versamento di un contributo fisso per un ammontare di circa 3.800 euro, che non varia e va versato a prescindere dal reddito effettivamente prodotto.

Inoltre, per gli artigiani che superano il reddito minimo indicato dall’INPS, è previsto il pagamento di un altro contributo, che si calcola soltanto sulla parte eccedente, con aliquote al 24% e al 21,90%, per chi non ha compiuto 21 anni.

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