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Cosa sono i paradisi fiscali? Dove si trovano?

Cosa sono i paradisi fiscali? Dove si trovano?

Cosa sono, dove si trovano e perché sono presenti i paradisi fiscali nel mondo. Classificazione dei principali paesi che oggi possono considerarsi un paradiso fiscale.

Il termine “paradiso fiscale” si riferisce a una giurisdizione o un paese che offre condizioni fiscali vantaggiose e facilità normative per individui e società che cercano di minimizzare l’imposizione fiscale o nascondere i propri redditi e patrimoni. Queste giurisdizioni spesso offrono bassi o nulli livelli di tassazione sui redditi, sulle plusvalenze, sulle eredità o sulle società. Inoltre, possono offrire segretezza bancaria e protezione dell’identità dei beneficiari effettivi. Le motivazioni per utilizzare paradisi fiscali possono includere la pianificazione fiscale, la protezione degli asset, la riservatezza finanziaria o l’evasione fiscale. Tuttavia, è importante notare che l’utilizzo di paradisi fiscali per fini illegali, come l’evasione fiscale o il riciclaggio di denaro, è perseguibile penalmente.

Che cosa sono i paradisi fiscali?

Il paradiso fiscale rappresenta uno Stato che garantisce un prelievo fiscale basso o nullo in termini di imposta sui redditi e sul capital gain derivante dagli investimenti finanziari. Questa situazione attrae ingenti capitali dai paesi esteri in cambio di una tassazione estremamente ridotta. Si tratta di una giurisdizione che consente di evadere le tasse e di bypassare le leggi e le normative di un altro Paese.

La necessità di individuare il migliore paradiso fiscale per proteggere reddito e ricchezza è una necessità a cui gli ultra-ricchi del mondo non possono rinunciare. I paradisi fiscali sono Paesi dove si pagano meno tasse, dove privati ed imprenditori decidono di spostare i propri capitali confidando del segreto bancario ed aprendo società offshore. In questi termini il fattore della “protezione estera” è l’elemento distintivo più rilevante dell’attività offshore, tra i cui sintomi si deve evidenziare il requisito della non sostanziabilità delle attività economiche1.

Le due caratteristiche principali che cerca chi decide di individuare il paradiso fiscale migliore per le sue caratteristiche sono, essenzialmente, due: si tratta della segretezza (intesa come non diffusione a stati terzi dei propri dati finanziari) e accessibilità (facilità di gestire il proprio patrimonio). Oggi, come vedremo meglio in seguito, possiamo dire che i più grandi paradisi fiscali del mondo sono sparsi in tutto il globo. Alcuni di loro sono piccole nazioni, come puoi immaginare, ma altri sono grandi potenze economiche.

La classifica

Ad analizzare e stilare la classifica dei più grandi paradisi fiscali del mondo è la ONG – Tax Justice Network, che ha pubblicato la classifica del Financial Secrecy Index (FSI) 2020. Si tratta di un network indipendente, specializzato nella ricerca, analisi e tutela della regolamentazione fiscale e finanziaria a livello internazionale. L’organizzazione ha pubblicato la propria classica dei 20 migliori paradisi fiscali del mondo. La classifica è stata stilata tenendo conto della segretezza finanziaria e del sistema giuridico. Il risultato è una classifica che guarda sia i piccoli Stati, ma anche alcuni degli Stati più importanti al mondo. Prima di andare a vedere questa classifica andiamo a capire meglio cosa sono i paradisi fiscali.

L’evoluzione dell’accezione di Stato paradiso fiscale

Può essere curioso evidenziare che dopo la seconda guerra mondiale la nozione di paradiso fiscale registrava un’accezione positiva, in quanto utilizzata per indicare quei luoghi considerati meta della fuga (evasione) dai Paesi c.d. “vessatori“, con regimi fiscali più complessi e sviluppati. Nei decenni seguenti il significato ha assunto una connotazione negativa legata agli effetti derivanti dalla erosione della base imponibile a seguito di comportamenti di competizione fiscale sleale.

La definizione di paradiso fiscale per l’OCSE

Non esiste una definizione standard del termine paradiso fiscale. Nella sua relazione “Harmful Tax Competition: An Emerging Global Issue“, l’OCSE ha definito le caratteristiche che deve possedere un paradiso fiscale. L’obiettivo del paradiso fiscale è quello di favore l’insediamento di attività finanziarie, investimenti o imprese nel Paese (o alcune zone o località di esso), attraverso politiche fiscali di particolare vantaggio, creando una concorrenza fiscale internazionale dannosa.

Questa concorrenza sleale dannosa ha effetti negativi sia singolarmente sugli Stati ma anche a livello globale. Molti paesi attraverso la deregolamentazione fiscale, sociale, ambientale o di protezione del lavoro puntano ad attrarre investimenti esteri, anche perché spesso si tratta di Paesi, ove altrimenti la creazione di imprese e di reddito sarebbe difficoltosa. Infatti, non si deve dimenticare che molti Paesi considerati come paradisi fiscali non sono indipendenti ma, piuttosto, appartengono direttamente a paesi industrializzati come Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia, Paesi Bassi, o Lussemburgo, oppure vi è un’importante collegamento finanziario con Paesi più sviluppati.

Quali caratteristiche ha un paradiso fiscale?

Un tax heaven è un Paese in grado di finanziare la propria spesa pubblica pur in assenza di un’imposta sul reddito, rivelandosi attrattivo a livello internazionale poiché consente ai non residenti di localizzarsi nei propri territori per evitare di pagare le imposte nel loro Paese di origine.

L’OCSE definisce quattro criteri che fondamentalmente soddisfa un paradiso fiscale:

  • Il sistema fiscale nel rispettivo paese prevede aliquote fiscali nominali pari a zero o basse (No or only nominal tax rates);
  • Non esiste uno scambio di informazioni efficace con altri paesi;
  • Mancanza di trasparenza legislativa, legale o amministrativa (Lack of transparency);
  • L’assenza di valide ragioni economiche sottostanti all’investimento economico o finanziario nel paese. Questo si traduce nella conclusione che gli investimenti o le operazioni sono effettuate esclusivamente per motivi fiscali (No substantial activities).

A corollario di questi requisiti ne possiamo individuare di ulteriori, ad esempio:

  • Offrire le più svariate forme di riservatezza, segreto bancario, trust, etc. Si pensi alle giurisdizioni che non prevedono alcuna forma di registrazione per i soggetti operanti in forma societaria, o che non impongono obblighi di aggiornamento sugli assetti proprietari, attraverso l’utilizzo delle c.d. “azioni al portatore“;
  • Offrire servizi off-shore per i non residenti (es. aliquote zero per gli stranieri, regimi res-non dom, etc);
  • Un settore finanziario sproporzionato rispetto all’economia locale;
  • La politica del paese non interferisce realmente nell’attività imprenditoriale delle aziende. Questo rende facile per i soggetti passivi eludere le leggi e i regolamenti fiscali dei loro paesi;
  • La stabilità politica è importante in questi paesi;
  • Una forte presenza società di consulenza professionale per fornire aiuto agli investitori stranieri.

In relazione a questi criteri l’OCSE ha stilato un elenco di paesi che non collaborano o che cooperano solo in modo inadeguato e che, quindi, soddisfano i requisiti per essere considerati paradisi fiscali.

Quali le funzioni di un paradiso fiscale?

I paradisi fiscali sono dei luoghi di forte attrazione in quanto in grado di assolvere alcune funzioni particolari:

  • Capacità di attrarre capitali utilizzati per investimenti passivi (tipicamente finanziari) in grado di produrre dividendi e royalties;
  • Localizzare contabilmente i profitti aziendali realizzati altrove.

Un’altra fondamentale caratteristica dei paradisi fiscali è quella di “nutrirsi” dei flussi di capitali economici e finanziari che sfuggono dalla tassazione dei più grandi Paesi industrializzati.

Come si classificano i tax heavens?

I paradisi fiscali possono essere classificati nelle seguenti categorie:

1)Pure tax heavensLuoghi dove non esistono tasse o imposte sul reddito. Tali stati si finanziano mediante entrate fisse non legate alla produzione della ricchezza. Classico esempio è quello del Principato di Monaco.
2)No tax on foreign income heavensLocalità dove è sottoposto ad imposizione solo il reddito realizzato internamente da persone fisiche o giuridiche. L’esenzione riguarda i proventi derivanti da produzioni estere che da quelle interne per beni destinati all’esportazione.
3)Low tax heavensPaesi con un basso onere fiscale derivante da aliquote assai miti e da numerose esenzioni oggettive o soggettive per redditi ovunque prodotti.
4)Special tax heavensSi tratta di territori a tassazione normale dove sono previste, per alcune tipologie reddituali, esenzioni o agevolazioni per lo svolgimento dell’attività o per l’attività di impresa.

Quali paesi sono i più grandi paradisi fiscali nel mondo?

L’analisi effettuata nel Financial Secrecy Index classifica paesi e territori di tutto il mondo in base a due criteri: segretezza e rilevanza globale dei servizi forniti.

  • Grado di segretezza: misura il grado di tutela e segretezza del sistema bancario. Questo criterio include l’analisi della registrazione della proprietà, la trasparenza della normativa, le normative fiscali e finanziarie e la cooperazione con gli standard internazionali;
  • Grado di importanza globale dei servizi offshore: Questa metrica, sostanzialmente, si basa soprattutto sulle statistiche della bilancia dei pagamenti dell’Fondo Monetario Internazionale.

Soppesando la capacità di un paese di nascondere denaro in base alla sua quota relativa di servizi finanziari offshore, andiamo ad analizzare nella tabella seguente quali sono i paradisi fiscali con il maggiore impatto sull’economia globale. Di seguito la classifica delle prime venti giurisdizioni.

Tabella: classifica dei paradisi fiscali più importanti del mondo

Stato
1Isole Kayman
2Stati Uniti d’America
3Svizzera
4Hong Kong
5Singapore
6Lussemburgo
7Giappone
8Olanda
9Isole Vergini Britanniche
10Emirati Arabi Uniti
11Guernsey
12Regno Unito
13Taiwan
14Germania
15Panama
16Jersey
17Thailandia
18Malta
19Canada
20Qatar

A colpo d’occhio, i primi 20 paradisi fiscali sono sparsi in tutte le regioni. Tuttavia, quasi la metà degli Stati si trova in Europa, ma il resto è distribuito nelle Americhe e in Asia. Tra i vari Paesi possiamo trovare importanti potenze finanziarie come gli Stati Uniti, il Giappone e il Regno Unito, ma anche nazioni e territori più piccoli come le Isole CaymanHong Kong e il Lussemburgo.

L’aspetto forse più interessante da evidenziare è che molti di questi stati hanno in comune in forte

Ma una cosa sorprendente che molti di loro hanno in comune è il legame con l’Inghilterra. A ben vedere, infatti, oltre al Regno Unito, quattro dei 20 principali paradisi fiscali – Isole Cayman, Isole Vergini britanniche, Guernsey e Jersey – sono territori britannici d’oltremare o dipendenze della corona. Degna di nota è anche l’importanza della scala nelle classifiche. Le giurisdizioni più alte per punteggio di segretezza erano in realtà le Maldive, l’Angola e l’Algeria , ma rappresentano meno dello 0,1% del totale dei servizi finanziari offshore.

Posto migliore per nascondere Vs privati. L’imposta sulle società

Alcuni dei paradisi fiscali elencati potrebbero non apparire tali ai cittadini di quei paesi. Gli Stati Uniti e il Canada, ad esempio, potrebbero non essere considerati paradisi fiscali per i cittadini americani o canadesi, ma le cose cambiano per cittadini non residenti in questi stati (a causa di vuoti o asimmetrie con le leggi fiscali straniere). Inoltre, molti dei paesi utilizzati come paradisi fiscali per la ricchezza individuale sono utilizzati anche dalle società.

La valutazione del 2021 del Tax Justice Network sui paradisi fiscali aziendali ha elencato le Isole Vergini britannichele Isole Cayman e le Bermuda come i primi tre paradisi fiscali aziendali. Mentre gli individui possono creare società di comodo offshore nei paradisi fiscali per nascondere la loro ricchezza, le società di solito sono direttamente incorporate nei paradisi fiscali per ridurre la pressione fiscale.

Tuttavia, il panorama dei paradisi fiscali potrebbe presto cambiare. Il G7 ha raggiunto un accordo nel giugno 2021 per iniziare a tassare le multinazionali in base alle entrate generate in ciascun paese (invece di dove ha sede la società), oltre a stabilire una tassa minima globale del 15%. In totale, un gruppo di 130 paesi ha accettato l’accordo, tra cui IndiaCinaRegno Unito e Isole Cayman.

Gli individui e le società inizieranno a lavorare tenendo in considerazione le nuove regole o scopriranno nuove soluzioni alternative e paradisi fiscali?

Paradisi fiscali da non confondere con i paesi black list

La classifica dei paradisi fiscali presente in questo articolo non rappresenta la lista dei paesi black list presente in Italia, per il trasferimento di residenza delle persone fisiche. La lista dei Paesi black list, rappresenta un elenco di nazioni in cui è in vigore un regime fiscale privilegiato. Ovvero, un regime fiscale la cui caratteristica principale sta nell’avere un livello di tassazione molto basso oppure nullo.

Accanto al regime fiscale questi Paesi solitamente si caratterizzano anche per il fatto di non aver previsto alcun meccanismo di scambio di informazioni fiscali con altri Paesi. Comunemente questi Paesi sono definiti come paradisi fiscali. Ad oggi l’unica black list italiana (DM 4 maggio 1999) serve solo ad attivare l’inversione dell’onere della prova riguardo all’effettiva residenza fiscale dei cittadini italiani emigrati nei Paesi indicati nella lista (articolo 2, comma 2-bis del Testo unico). Tutte le altre liste di paesi black list sono state sostituite da normative specifiche.

Se desideri approfondire l’argomento dei paesi black list per l’Italia ti invito alla lettura di questo articolo di approfondimento dedicato: “Paesi black list e paradisi fiscali“.

Consulenza fiscale online

Che tu sia un privato o un’azienda ed intendi interfacciarti con un paradiso fiscale il consiglio che posso darti è quello di prestare sempre la massima attenzione. Il trasferimento di denaro all’estero presenta degli obblighi per tutti i soggetti fiscalmente residenti in Italia. Questo soprattutto per il monitoraggio fiscale delle attività patrimoniali e finanziarie estere. Allo stesso modo se intendi aprire una società offshore devi prestare attenzione alle normative che riguardano l’esterovestizione societaria. Inoltre, anche per un trasferimento di residenza fiscale devi prestare attenzione alle disposizioni stringenti che riguardano il trasferimento di residenza verso questi Paesi.

Se hai letto questo articolo e ti stai rendendo conto che necessiti dell’analisi della tua situazione personale, ti invito a contattarci attraverso il form di cui al link seguente. Riceverai il preventivo per una consulenza personalizzata in grado di risolvere i tuoi dubbi sull’argomento. Soltanto in questo modo, infatti, potrai essere sicuro di evitare di commettere errori, che in futuro possono esserti contestati e quindi sanzionati.


1 – La circostanza per cui un Paese non richieda, come condizione per intraprendere un business, l’effettivo esercizio di un’attività di natura commerciale nel proprio territorio, manifesta l’evidente volontà di attrarre investimenti per ragioni non economiche, ma connesse con vantaggi di natura fiscale.

Infografica: i più grandi paradisi fiscali del mondo

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    Federico Migliorini
    Federico Migliorinihttps://fiscomania.com/federico-migliorini/
    Dottore Commercialista, Tax Advisor, Revisore Legale. Aiuto imprenditori e professionisti nella pianificazione fiscale. La Fiscalità internazionale le convenzioni internazionali e l'internazionalizzazione di impresa sono la mia quotidianità. Continuo a studiare perché nella vita non si finisce mai di imparare. Se hai un dubbio o una questione da risolvere, contattami, troverò le risposte. Richiedi una consulenza personalizzata con me.
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