Obbligo di aprire partita IVA per i guadagni dalla vendita di spazi pubblicitari online. Scopri come pagar e le imposte sul reddito per i guadagni da Online Advertising. Tutte le info per gestire il tuo business pubblicitario in modo corretto in Italia.
Tutti i marketer che gestiscono un sito web prima o poi si sono scontrati con il mondo dell’online advertising. Che tu gestisca un sito di e-commerce, che tu venda i tuoi servizi, oppure che tu gestisca un giornale online, le campagne pubblicitarie sono sicuramente un argomento interessante. Se ci pensi attentamente l’online advertising deve essere valutato positivamente da almeno da due punti di vista:
- Ti consente di generare una rendita passiva (si guadagna ad a visualizzazioni o a click in ogni momento);
- Si tratta di un meccanismo apparentemente facile per sostenere i costi di gestione del sito Web.
L’obiettivo che mi pongo con questo contributo è quello di andare a riepilogare gli adempimenti utili per gestire i guadagni derivanti dall’online advertising. Mi concentrerò, in particolare, sulla vendita diretta di banner pubblicitari ad agenzie di web marketing.
Indice degli Argomenti
- Che cos’è e come funziona l’online advertising?
- Online Advertising: la gestione diretta ed indiretta della pubblicità
- Online Advertising: la vendita diretta degli spazi pubblicitari online
- Come posso migliorare i risultati dell’Online Advertising? Come aumentare i guadagni con Google Adsense?
- Adempimenti fiscali legati ai guadagni da banner pubblicitari
- Come fatturare i guadagni derivanti dalla vendita di spazi pubblicitari?
Che cos’è e come funziona l’online advertising?
L’online advertising non è altro che la pubblicità su internet. Andando nel dettaglio questa definizione ricomprende diverse categorie di marketing online, improntante alla vendita. Vedi ad esempio l’email marketing, il display advertising, etc. Sostanzialmente, fare pubblicità online significa ideare annunci pubblicitari sotto forma di:
- Banner;
- Link testuali;
- Formati video;
- Native advertising.
Si tratta di strumenti pubblicitari in grado di attirare il maggior numero di utenti verso il banner che rimanda ad un sito che si intende pubblicizzare. In pratica, degli inserzionisti sono disposti a pagare (a click o in base al numero di visualizzazioni) per avere ospitato il proprio banner su siti internet ad alto traffico di utenti per veicolare il proprio messaggio pubblicitario e portare utenti sul proprio sito.
Quali sono i vantaggi dell’online advertising?
Rispetto ai formati pubblicitari che possiamo trovare sui media tradizionali (radio, tv, stampa, ecc.), l’online advertising presenta tre vantaggi fondamentali:
- Permette di realizzare comunicazioni mirate a seconda del target di riferimento. Infatti, è possibile arrivare a realizzare comunicazioni personalizzate, su misura per i singoli utenti. Aspetto, questo, non possibile nella pubblicità da offrire sui canali tradizionali;
- Possibilità di utilizzare le campagne PPC (pay per click), può rivelarsi più conveniente. La tecnica del PPC, permette anzichè investire una somma fissa come nell’offline di pagare la cifra prestabilita solo quando gli utenti cliccano sul tuo annuncio;
- Possibilità di monitoraggio costante. monitorato. Rispetto alla pubblicità sui canali tradizionali la pubblicità online può essere monitorata costantemente. In questo modo è possibile capire se conviene interrompere la campagna o aumentare il budget a disposizione, e infine può essere anche facilmente misurato il ROI (Return On Investment).
Online Advertising: la gestione diretta ed indiretta della pubblicità
Nel mondo dell’online advertising il primo passo che solitamente si compie è quello di affidarsi alla gestione delle pubblicità da parte di terzi. La più grande agenzia al mondo è sicuramente quella di Google Adsense. In pratica Adsense gestisce gli spazi pubblicitari che il gestore del sito decide di avere, inserendo a rotazione i vari formati pubblicitari (testuali, video o link), legati ai vari inserzionisti. A loro volta, gli inserzionisti per promuovere la loro attività utilizzano un altro famoso strumento di Google, ovvero Adwords per vendere la loro pubblicità. Senza dubbio Adsense porta con se due grandi vantaggi:
- La facilità di utilizzo e
- La remunerazione.
Anche marketer poco esperti sono in grado, con pochi semplici passi, di inserire correttamente sul proprio sito i codici di funzionamento delle campagne pubblicitarie Adsense. Inoltre, Adsense offre le remunerazioni più alte per i Marketer essendo sicuramente l’agenzia più grande al mondo per questo tipo di attività. Tuttavia, la gestione dell’online advertising gestito da terzi, porta un incredibile lato negativo. Infatti, marketer non è in grado, se non parzialmente, di poter controllare che tipo di pubblicità viene veicolata e pubblicata sul proprio sito.
Ma questo, cosa potrebbe comportare?
Un Marketer che ha un sito legato al mondo dei viaggi, potrebbe trovarsi nei propri spazi pubblicitari un offerta vantaggiosa di un altro sito di viaggi o tour operator.
Il risultato?
I visitatori potrebbero vedere la pubblicità, e invogliati dall’offerta, lasciare il sito ed andare ad approfondire quell’offerta. Il marketer ha sicuramente guadagnato qualcosa in termini di pubblicità, ma ha perso un visitatore, che potenzialmente poteva portare una conversione. Con il termine conversione intendo, ad esempio, l’acquisto di un prodotto o di un servizio.
È possibile evitare tutto questo?
Certamente. Attraverso la gestione diretta dell’online advertising: la vendita degli spazi pubblicitari a terzi.
Quali requisiti occorrono per vendere spazi pubblicitari sul mio sito web?
Per poter vendere proficuamente i propri spazi pubblicitari sul sito, è necessario avere un veicolo interessante da proporre. Un sito web appena nato che fa poche decine (o centinaia) di visite giornaliere molto difficilmente, infatti, potrà essere sfruttato economicamente come veicolo di pubblicità. Nessuna agenzia di online marketing vorrà acquistare uno spazio pubblicitario di un sito che non viene visto da migliaia di visitatori al mese. Non esistono delle regole standard, ma possiamo dire che per vendere spazi pubblicitari un sito deve avere le seguenti caratteristiche:
- Volume traffico – La quantità di traffico interessante varia anche e soprattutto a seconda dei temi affrontati dal sito: un sito di nicchia può essere interessante da un punto di vista pubblicitario anche con poche migliaia di utenti unici al mese;
- Contenuto originale – Contenuti originali, interessanti, aggiornati con frequenza e di qualità. Un sito pieno di contenuti non originali o scarsamente interessanti difficilmente sarà ritenuto idoneo ad ospitare annunci pubblicitari, anche se il traffico è elevato, infatti, difficilmente un inserzionista sarà interessato ad associare la propria immagine ad un sito non curato;
- Brand reputation – Autorevolezza e prestigio del marchio. Conta soprattutto la riconoscibilità del marchio da parte dei visitatori.
Online Advertising: la vendita diretta degli spazi pubblicitari online
La vendita diretta dei proprio spazi pubblicitari agli inserzionisti porta con se una conseguenza non trascurabile, il tempo. Occorre, infatti, gestire vari aspetti, come:
- La trattativa con gli inserzionisti;
- L’attivazione o la disattivazione delle varie campagne;
- Lo scadenziario;
- La modifica dei banner e dei link in corso d’opera.
Insomma, la gestione diretta dei propri spazi pubblicitari comporta la perdita di tutte quelle “comodità” legate ai sistemi automatici come Adsense (una volta inserito il codice dell’annuncio te ne puoi praticamente scordare). Una volta entrati in questa ottica, le conseguenze sono due:
- Bisogna sapere come esporre al meglio i propri banner, per attirare gli inserzionisti migliori, ma soprattutto
- Bisogna avere la possibilità di fatturare il guadagno percepito.
Vedremo più avanti come fare e tutti i passaggi per essere in regola con la normativa fiscale. Tuttavia, è opportuno capire subito che senza l’apertura di una partita IVA la vendita dei banner pubblicitari in modo diretto non è possibile. Pensa che andrai a confrontarti e a contrattare con agenzie che sono delle vere e proprie imprese. Come tali esse quando sostengono un costo, quello legato alla vostra attività di “editori“, hanno bisogno di un documento giustificativo, la fattura. Solo in questo modo, infatti, possono dedursi fiscalmente il costo e detrarsi (eventualmente) l’IVA che ti pagano. Senza una partita IVA rischi di essere considerato un soggetto “non professionale”, quindi da non prendere in considerazione.
L’esposizione dei banner pubblicitari sul proprio sito web
Come abbiamo visto è importante sapere esporre al meglio i propri banner pubblicitari in modo da attrarre gli inserzionisti migliori. Per fare questo è necessario utilizzare una pagina “pubblicità” dove andare ad inserire tutte le informazioni utili e necessarie per fare capire all’agenzia di web marketing. In particolare, chi siamo, di cosa parliamo e quale pubblico ci rivolgiamo. Si tratta di informazioni utili per ogni agenzia di marketing che intenda utilizzare il vostro sito per la propria pubblicità. Si tratta, in pratica, di costituire un “media Kit“. Ovvero un documento, sotto forma di pagina web, o di documento scaricabile in PDF, dove inserire alcune informazioni come:
- La storia del blog;
- I contenuti trattati;
- Il pubblico al quale si rivolge;
- Le statistiche relative al traffico (visite giornaliere, settimanali e mensili), utenti unici, etc, provenienti da Analytics o strumenti simili;
- Formati e posizionamenti dei banner (o di altre creatività): tenete presente quanti banner volete vendere e quali formati volete utilizzare.
- Prezzi – esporre i prezzi significa lasciare poco margine alla trattativa, ma è possibile esporre offerte ritagliate su misura in base all’interlocutore.
Come posso migliorare i risultati dell’Online Advertising? Come aumentare i guadagni con Google Adsense?
Se il vostro sito non è ancora un Brand conosciuto, il rischio che si corre è quello che nessuna agenzia pubblicitaria vi chiami. In questo caso la cosa migliore è che sia tu ad andare a cercare le varie agenzie. Alcuni piccoli consigli, potranno esserti utili per migliorare le tue possibilità di avere successo. Il consiglio sicuramente più seguito e che porta maggiori risultati è quello di non lasciare mai spazi pubblicitari vuoti all’interno del sito. Meglio un sito senza pubblicità, che uno che mostra desolanti scritte, con l’obiettivo di invogliare inserzionisti a prenderlo il considerazione. Il risultato che si ottiene è esattamente il contrario. Il sito appare poco professionale e le agenzie di advertising se ne tengono alla larga.
Utilizzo degli spazi pubblicitari sul sito
Quello che potete fare è utilizzare gli spazi a disposizione in due modi:
- Pagina di autopromozione – Potete creare voi un banner pubblicitario promuovendo un bene o un servizio che fornite attraverso il sito. In questo modo otterrete un duplice vantaggio, avere maggiore possibilità di convertire un lettore in un utente del sito, disposto ad acquistare da voi, ed inoltre potrete creare un senso di aspettativa nei confronti del prospect (che sarà quindi più propenso a chiederti informazioni);
- Affidarsi ai programmi di affiliazione – Gli spazi lasciati vuoti da inserzionisti che ancora non ci sono possono essere adeguatamente riempiti con banner provenienti da campagne di affiliazione. Potrete trovare validi inserzionisti capaci di pagare bene, ma naturalmente l’affiliazione per essere proficua deve essere attinente agli argomenti trattati nel vostro sito.
Il mio consiglio non è quello di occupare tutti gli spazi del blog, ma cercare di trovare il giusto compromesso tra guadagno e fruibilità/leggibilità del sito da parte dell’utente. Un sito troppo pieno di annunci scoraggia i lettori, che preferiscono siti maggiormente snelli e con una maggiore facilità di lettura e visualizzazione.
Stabilire il prezzo dei banner pubblicitari
Prima di approfondire gli aspetti fiscali legati alla vendita di spazi pubblicitari e all’online advertising Ho pensato di approfondire il punto più difficile della questione: stabilire il prezzo dei banner. Indicare un prezzo troppo alto ti pone irrimediabilmente fuori mercato. Al contrario sparare una cifra troppo bassa potrebbe invece agevolarti nella vendita degli spazi pubblicitari, ma col rischio che il tuo blog venga valutato dall’inserzionista come qualcosa di amatoriale o di scarsa qualità.
Come trovare quindi il giusto prezzo?
Non esiste un prezzo di riferimento. I prezzi variano di argomento in argomento, dal settore (la pubblicità su un blog di nicchia vale molto di più della pubblicità su un blog generalista). Un buon sistema valido per tutti è quello di studiare i siti che compaiono nei servizi di compravendita di banner e link. Puoi facilmente capire in quale range è posizionato il tuo blog, e trovare di conseguenza il prezzo “di mercato” dei tuoi banner.
La maggior parte delle domande che mi vengono fatte dai lettori sull’online advertising rispecchiano la seguente:
Posso gestire i guadagni pubblicitari senza aprire Partita IVA?
Per vendere degli spazi pubblicitari e fare Online Advertisng sul tuo sito, è obbligatorio avere la partita IVA. La possibilità di utilizzare le ritenute di acconto è impossibile. Il motivo deriva dal fatto che la ritenuta d’acconto viene utilizzata solamente per prestazioni occasionali, tipo fare un sito web, per un massimo di 30 giorni complessivi all’anno per singolo cliente.
L’online advertising, come la vendita di spazi pubblicitari, è invece un’attività continuativa. I banner vengono sono visualizzabili 24 ore su 24, e l’Amministrazione finanziaria ha chiarito più volte (Risoluzione Ministeriale n. 129 del 1996), che questa è considerata attività d’impresa. Attività per la quale è necessaria la partita IVA, a prescindere dal volume dei guadagni annui. Chi vende spazi pubblicitari e non possiede la Partita IVA (o se ce l’ha, poi non dichiara i guadagni), è un evasore fiscale, quindi perseguibile dall’Amministrazione finanziaria. Riepilogando, quindi, per vendere direttamente spazi pubblicitari all’interno di un sito web, la normativa fiscale prevede necessariamente l’apertura di una partita IVA, legata all’esercizio di una attività commerciale. Questo, in quanto, tale tipologia di attività ha carattere continuativo (i banner pubblicitari sono presenti sul sito in maniera continuativa). Per questo non è possibile ricorrere alla prestazione occasionale. Disciplina che, per legge, è limitata ad attività svolte in modo saltuario e non continuativo. Adesso che hai capito come devi gestire questi guadagni ti starai chiedendo quali sono i passaggi da effettuare. Vediamoli di seguito.
Devo aprire partita IVA per i guadagni da Online Advertising e da Google Adsense?
Una volta arrivato a questo punto, il passo successivo è quello di rivolgerti al tuo dottore Commercialista di fiducia. Potrai delegarlo per tutti gli adempimenti necessari all’avvio della tua attività, legata alla gestione del sito web. L’attività legata ai proventi da banner pubblicitari può essere la tua attività principale. Oppure, se hai già un altra attività (professionale o imprenditoriale), con autonoma Partita IVA, questa rappresenta per te un’attività accessoria. In ogni caso, sei chiamato a comunicare l’avvio di questo tipo di attività all’Agenzia delle Entrate. L’indicazione avviene attraverso l’iscrizione di un codice attività legato alla promozione di spazi pubblicitari in internet. I codici attività da utilizzare possono essere, alternativamente, i seguenti:
CODICE ATECO | DESCRIZIONE |
---|---|
73.11.02 | “Conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari” |
73.12.00 | “Attività delle concessionarie pubblicitarie” |
Contestualmente alla partita IVA vi sono anche altri adempimenti da rispettare. È obbligatoria anche l’iscrizione al Registro delle Imprese, tenuto presso la Camera di Commercio. Il costo dell’iscrizione al Registro ammonta ad 37 euro per diritti e bolli. Oltre al costo del diritto annuale per circa 88 euro (per le ditte individuali), oppure di 200 euro per le imprese iscritte nella sezione ordinaria.
La scelta del miglior regime fiscale per i guadagni da Online Advertising
Una volta aperta la partita IVA il passo successivo è quello di scegliere il regime fiscale. Il regime fiscale è importante in quanto determina la deduzione dei costi, la tassazione dei ricavi e i connessi adempimenti fiscali. Sotto questo punto di vista, il regime fiscale migliore è il regime forfettario. Si tratta di un regime fiscale di vantaggio che consente di gestire in modo semplice la propria partita IVA. Le caratteristiche principali del regime forfettario sono le seguenti:
- Il reddito di impresa viene determinato esclusivamente in base al criterio di cassa. Ovvero sulla base dei ricavi o dei compensi percepiti nel periodo d’imposta, su cui è applicato un coefficiente di redditività;
- Le spese per l’esercizio dell’attività non possono essere dedotte dal reddito. Fanno eccezione dei contributi previdenziali versati nell’anno di imposta;
- Il reddito imponibile così determinato è soggetto ad imposta sostitutiva del 15% (ridotta al 5% nei primi cinque anni di attività);
- Ai fini IVA il soggetto che applica il regime è considerato alla stregua di un consumatore finale (salvo alcune tipologie di operazioni internazionali);
- È esclusa l’applicazione di studi di settore e degli Indicatori di Affidabilità Fiscale (ISA);
- Gli esercenti attività d’impresa hanno la facoltà di applicare, ai fini contributivi, un regime agevolato che consente la riduzione dei contributi minimi da versare.
I contributi previdenziali legati alla vendita di spazi pubblicitari online
Per gli esercenti attività commerciale, oltre agli adempimenti amministrativi è anche obbligatoria l’iscrizione a una forma previdenziale. Se l’attività svolta è al 100% di gestione di spazi pubblicitari, allora è obbligatoria la scelta della Gestione Commercianti dell’INPS. Si tratta di un regime previdenziale che prevede il versamento di 4 rate obbligatorie annue per complessivi 4.200 euro. Il versamento di questi contributi copre un minimale di circa 15.000 euro annue. Superato il quale è necessario versare ulteriori contributi, calcolati in percentuale, con aliquota del 24%. Da tale contribuzione sono esonerati soggetti che sono già iscritti alla gestione previdenziale dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato.
Come fatturare i guadagni derivanti dalla vendita di spazi pubblicitari?
Se desideri avere maggiori informazioni sulla fatturazione a Google Adsense, non esitare a contattarmi. Qualora tutto questo non dovesse esserti sufficiente puoi contattarmi per ricevere una consulenza personalizzata. Posso assisterti su tutti gli adempimenti legati a questo tipo di attività. Sceglieremo insieme il miglior regime fiscale e potrai affidarti a me per tutti gli adempimenti fiscali. Segui il link seguente e mettiti subito in contatto con me.
Buongiorno, complimenti per gli articoli sempre chiari e leggibili. La mia questione è vicina a quella trattata qui, però con una piccola variante che secondo me potrebbe fare la differenza nei codici Ateco, che nel relativo portale chiari non sono quasi mai.
L’attività che intendo aprire è questa: ho un sito web costruito in modo da permettere l’inserimento autonomo di annunci da parte di rivenditori auto usate (concessionarie). Il dominio è mio, il server è un virtuale privato (VPS) sempre intestato a me e collocato in Germania dove ha sede l’host che me lo affitta.
Oltre a questo vorrei provare anche a permettere, in un altro sito sempre mio, la creazione di copupon virtuali di varie attività, che pagando un fisso possono fare e gestire quanti coupon vogliono, i consumatori non pagano per attivare i coupon e l’esercente è libero di definire tutte le condizioni come meglio crede, purché poi si attenga ad esse ovviamente.
Per entrambi i casi le aziende clienti me le cerco e gestisco direttamente, senza agenzie intermediarie.
Per finire, mi piace il marketing inteso come tecniche e sistemi di vendita, vorrei propormi per la consulenza in questo ambito, tra cui individuare, consigliare ed eventualmente “insegnare” l’utilizzo di programmi di terzi per la creazione di lead ed altro (che sennò il marketing non si fa), “insegnare” le basi per la stesura di testi commerciali (sales letter), ecc… Ho messo “insegnare” tra virgolette non avendo titoli da insegnante. E’ una cosa che posso fare?
Questa ultima cosa della consulenza posso metterla come attività principale in modo da farla rientrare (se previsto) come professione e risparmiare la camera di commercio? Con quale codice Ateco? E per le prime due il codice Ateco quale potrebbe essere?
Mi perdoni le numerose domande ma son mesi che cerco e nessuno è chiaro come qui. Grazie.
Paolo.
Salve Paolo, quella che mi chiede è una consulenza su come avviare fiscalmente la sua attività online. Devo dirle che in base a quello che mi dice c’è sia un’attività commerciale, legata alla promozione di spazi pubblicitari (poco importa se gli inserzionisti fanno da soli o c’è un agenzia da tramite), e un attività professionale di marketing. In ogni caso può essere gestito tutto attraverso un’attività commerciale. In ogni caso non può evitare l’attività commerciale, se vuole essere in regola. Per la consulenza, se vuole la contatto in privato.
Salve, ho alcuni dubbi, spero potrà chiarirmeli…
1) Il primo riguarda la pubblicità a pagamento tramite pagina fb (non sito web) per vendere e promuovere libri su Amazon.com e Amazon.es,(mercato americano e spagnolo)
– devo aprire partita IVA?
– l’apertura della partita Iva richiede costi a prescindere dai guadagni? al momento non sto guadagnando nulla, dato che ho iniziato a vendere su amazon da un mese (e sto valutando se creare una pagina Fb)
– l’apertura della partita IVA è un impedimento a partecipare a concorsi pubblici per dipendente?
2) Vendere libri da me creati su amazon in america e in spagna: devo aprire partita iva o le royaltes sono diritto d’autore?
grazie,
cordiali saluti
L’attività commerciale legata alla vendita di libri, effettuata anche tramite online advertising, è attività commerciale che richiede apertura di partita Iva. Questo è indipendente dal volume di guadagni ottenuti, la partita Iva si apre per l’abitualità di esercizio dell’attività. In questo senso l’advertising testimonia sicuramente un’attività continuativa nel tempo.