La digitalizzazione fiscale avanza inarrestabile e l’obbligo di fatturazione elettronica tra imprese (B2B) si prepara a diventare la nuova normalità in molte parti del mondo. Il 2026 segna una tappa cruciale in questo processo: ben 7 nuovi paesi implementeranno mandati specifici per la fatturazione elettronica B2B.
Gli obiettivi da raggiungere, non solo in Italia, ma anche a livello internazionale sono sempre gli stessi: migliorare l’efficienza, combattere le frodi e ridurre i divari IVA.
Sotto il profilo operativo, le aziende che operano o intrattengono rapporti commerciali con queste nazioni devono adeguarsi alle nuove disposizioni, per restare compliance ed evitare complicazioni o l’applicazione di sanzioni.
Ma cosa comporta esattamente questo obbligo? Quali sono i paesi coinvolti? E, soprattutto, come può la tua azienda prepararsi efficacemente a questo cambiamento?
Vediamo, di seguito gli stati interessati.
Indice degli Argomenti
Belgio
Il Belgio si sta preparando all’obbligo di fatturazione elettronica B2B a partire dal 1° gennaio 2026. L’obbligo si applica alle imprese registrate ai fini IVA, compresi i non residenti con una stabile organizzazione IVA. La fatturazione elettronica verso le pubbliche amministrazioni belghe (federali, regionali, locali) è già obbligatoria.
Tuttavia, per ora i non residenti privi di FE belga possono ricevere solo fatture elettroniche strutturate tramite la rete Peppol (o secondo altri standard EN16931) dalle loro controparti belghe.
Germania
La Germania ha introdotto gradualmente la fatturazione elettronica B2B, con un calendario di adozione obbligatorio compreso tra il 2025 e il 2028, a seguito dell’approvazione della legge Wachstumschancengesetz. Le fasi previste sono le seguenti:
- Fase transitoria (1° gennaio 2025 – 31 dicembre 2026): Le imprese possono ancora emettere fatture cartacee o in altri formati elettronici (come i PDF) con il consenso del destinatario. L’emissione di fatture conformi EN 16931 è comunque già permessa e valida;
- Dal 1° gennaio 2027: L’obbligo di emissione di fatture elettroniche strutturate (EN 16931) diventa obbligatorio per le imprese con un fatturato annuo nell’anno precedente superiore a 800.000 euro. Le imprese sotto questa soglia possono ancora usare altri formati (previo consenso del destinatario per quelli elettronici non strutturati);
- Dal 1° gennaio 2028: L’obbligo di emissione di fatture elettroniche strutturate (EN 16931) si estende a tutte le imprese, indipendentemente dal fatturato, per le transazioni B2B domestiche. L’uso di formati diversi non sarà più generalmente ammesso per queste operazioni.
Croazia
La fatturazione elettronica B2B, il cui lancio è previsto per gennaio 2026, si applica alle imprese residenti con partita IVA, sebbene non sia ancora chiaro se si applichi anche ai non residenti con una stabile organizzazione IVA. Ulteriori informazioni saranno disponibili dopo la consultazione pubblica che si è conclusa il 28 marzo 2025.
Sebbene la Croazia sia attenta alla digitalizzazione (ha implementato da tempo la “fiskalizacija” per le transazioni in contanti), non sono stati ancora annunciati piani ufficiali.
Francia
La Francia è pronta a introdurre l’obbligo di fatturazione elettronica B2B e di rendicontazione elettronica B2C per migliorare la conformità fiscale e modernizzare il sistema IVA. La Direzione Generale delle Finanze Pubbliche (DGFiP) ha delineato un piano di implementazione graduale a partire da settembre 2026.
A partire dal 1° settembre 2026, tutte le imprese operanti in Francia, indipendentemente dalla loro dimensione, dovranno essere in grado di ricevere fatture elettroniche nel formato conforme. L’obbligo di emettere fatture elettroniche B2B e di trasmettere i dati di e-reporting sarà introdotto in due fasi, basate sulla dimensione dell’impresa:
- Dal 1° settembre 2027: Obbligo esteso alle piccole e medie imprese (PME – Petites et Moyennes Entreprises) e alle microimprese (TPE – Très Petites Entreprises);
- Dal 1° settembre 2026: Obbligo per le grandi imprese (Grandes Entreprises) e le imprese di medie dimensioni (ETI – Entreprises de Taille Intermédiaire).
Polonia
L’ultima consultazione ha fissato il lancio rivisto al 1° febbraio 2026. Il Ministero delle Finanze polacco renderà obbligatorio il Sistema Nazionale di Fatturazione Elettronica. KSeF, che sarà una piattaforma governativa centrale per l’emissione e la ricezione di fatture elettroniche.
Questa data del 1° febbraio 2026, sebbene molto probabile, richiede ancora la conferma legislativa definitiva. È anche possibile che venga introdotta una fase successiva (es. 1° gennaio 2027) per i piccoli contribuenti esenti da IVA. Bisogna quindi attendere l’approvazione finale della legge.
Lettonia
Un aggiornamento della Legge Contabile ha imposto alle imprese residenti di inviare fatture elettroniche B2B entro gennaio 2026. La normativa sull’emissione della fatturazione elettronica è prevista per maggio 2025. Tuttavia, con molti dettagli ancora irrisolti, tra cui la rendicontazione automatizzata, sussiste il rischio di ritardi.
Emirati Arabi Uniti (EAU)
Il governo degli EAU, tramite il Ministero delle Finanze e l’Autorità Fiscale Federale (Federal Tax Authority – FTA), ha ufficialmente annunciato l’intenzione di introdurre un sistema di fatturazione elettronica obbligatoria a livello nazionale. Il lancio è previsto per luglio 2026; i criteri e la data di adesione dei contribuenti devono ancora essere confermati, e saranno annunciate anche le successive fasi.
L’Autorità sta adottando un “Modello CTC e di scambio decentralizzato” (DCTCE) con un modello a 5 angoli e fornitori di servizi accreditati che operano all’interno di un quadro PINT (Peppol International Invoice).
Come possono prepararsi le aziende
Con l’espansione degli obblighi di fatturazione elettronica, le aziende italiane che operano in questi Paesi sono chiamate ad essere pronti a questi nuovi adempimenti. L’impatto principale riguarderà le imprese italiane che hanno una stabile organizzazione o una subsidiary in questi Paesi. Nel caso l’obbligo di fatturazione in formato elettronico dovrà essere in grado di adempiere agli obblighi in loco, ma anche, eventualmente a dialogare con i sistemi esistenti in Italia.
Per quanto riguarda, invece, le aziende di e-commerce italiane che operano in questi paesi, non ci dovrebbero essere variazioni particolari, in quanto per le operazioni B2C, resta comunque valida l’applicazione del regime OSS per le vendite UE. Per le operazioni extra-UE, invece, occorre comunque prestare attenzione agli obblighi di fatturazione previsti dal singolo Paese interessato.
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