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Modello Redditi tardivo entro il 28 febbraio 2024

Il modello redditi PF, la cui scadenza ordinaria è il 30 novembre, viene considerato validamente presentato anche nei 90 giorni successivi alla scadenza ordinaria. In questo caso si parla di dichiarazione tardiva. Successivamente la dichiarazione viene considerata omessa.

La dichiarazione dei redditi tardiva (modello Redditi PF, SC, SP, ENC), si ha nel momento in cui il contribuente presenta la propria dichiarazione dei redditi entro 90 giorni dalla scadenza prevista dalla legge, oltrepassando la data limite originariamente stabilita.

Nel contesto fiscale, le scadenze per la presentazione delle dichiarazioni dei redditi sono rigorosamente stabilite dalle autorità fiscali. Tuttavia, è prevista una certa tolleranza per le dichiarazioni tardive, accompagnata da sanzioni ridotte per il ritardo. La presentazione entro 90 giorni dalla scadenza può rientrare in questa categoria, dove il contribuente è soggetto a determinate penalità, ma può ancora evitare conseguenze più gravi associate alla dichiarazione omessa.

Scadenza del 28 febbraio 2024 per la dichiarazione tardiva del periodo di imposta 2022

Il 28 febbraio 2024 sarà l’ultimo giorno utile per poter validamente presentare il modello Redditi PF tardivo. La dichiarazione dei redditi tardiva è quella che viene presentata oltre il termine ordinario di scadenza, quindi il 30 novembre, ma entro i 90 giorni successivi alla scadenza. Per le dichiarazioni dei redditi relative all’anno 2022, l’ordinario termine di presentazione del modello è spirato lo scorso 30 novembre 2023. Questo significa che i 90 giorni successivi utili alla presentazione di una dichiarazione tardiva scadranno il prossimo 28 febbraio 2024.

Naturalmente, per il ritardo nella presentazione è prevista l’applicazione delle sanzioni amministrative per il ritardo (art. 2 co. 7 del DPR n. 322/98). Possiamo dire, quindi, che entro novanta giorni dalla scadenza la dichiarazione dei redditi presentata è ancora valida, oltre i novanta la dichiarazione si considera “omessa“. 

Quali passaggi per presentare la dichiarazione tardiva?

Per presentare una dichiarazione dei redditi oltre il termine ordinario di presentazione, ma comunque, entro i 90 giorni successivi il contribuente è chiamato a:

  • Presentare telematicamente la dichiarazione dei redditi, attraverso il portale ed i servizi online messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate per la dichiarazione dei redditi precompilata, oppure attraverso la presentazione telematica avvalendosi di un intermediario (dottore commercialista, consulente del lavoro, etc);
  • Il versamento, con modello F24 della sanzione amministrativa pecuniaria prevista per la dichiarazione presentata tardivamente.

Deve essere evidenziato che la presentazione della dichiarazione presentata tardivamente ed il versamento della sanzione devono essere effettuati contestualmente.

La sanzione per il modello Redditi presentato tardivamente

Il modello Redditi presentato entro i 90 giorni dalla scadenza ordinaria di presentazione è considerato come validamente presentato. Tuttavia, la normativa tributaria prevede l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria in misura fissa. Tale sanzione è applicabile in misura variabile dai 250 euro ai 1.000 euro (C.M. 25.1.99 n. 23, cap. I, § 1.2). In buona sostanza, si tratta della sanzione prevista dall’art. 1 del D.Lgs. n. 471/97 in caso di omessa dichiarazione dei redditi, nel caso in cui non siano dovute imposte.

Accanto a questa sanzione si rende applicabile anche la sanzione amministrativa pecuniaria prevista per l’omesso versamento delle imposte. Si tratta della sanzione amministrativa prevista nella misura del 30% (o del 15%) prevista dall’art. 13 del D.Lgs. n. 471/97 (vedasi la Circolare n. 42/E/2016 dell’Agenzia delle Entrate).

In pratica, quindi, il contribuente che presenta un modello Redditi tardivo è chiamato a versare due sanzioni:

  • La sanzione amministrativa legata alla presentazione tardiva, di importo da 250 a 1.000 euro;
  • La sanzione amministrativa del 30% legata al ritardato versamento delle imposte.

Deve essere evidenziato che entrambe le sanzioni sono riducibili con l’utilizzo dello strumento del ravvedimento operoso.

Visto di conformità e dichiarazione tardiva

Il contribuente ha la possibilità di apporre il visto di conformità anche nella dichiarazione tardiva presentata entro novanta giorni dalla scadenza, rimanendo ferme le sole sanzioni già descritte, ossia un importo pari a 250 euro per ogni dichiarativo interessato (riducibile con ravvedimento operoso a 25 euro). La dichiarazione tardiva con visto tende a regolarizzare completamente l’utilizzo del credito in compensazione per un importo superiore a 15.000 euro.

Ravvedimento operoso per modello Redditi tardivo

Il più frequente caso di ravvedimento della dichiarazione attiene alla presentazione della cosiddetta dichiarazione tardiva. Se la dichiarazione omessa alla scadenza ordinaria viene presentata entro 90 giorni dal termine ordinario, essa è valida a tutti gli effetti (Circolare n. 11/E/2010). Dopo il termine dei 90 giorni la dichiarazione resta inevitabilmente omessa. Il ravvedimento della dichiarazione tardiva, presentata nel termine di 90 giorni, ha un costo particolarmente contenuto. In particolare possiamo trovarci di fronte due casi particolari:

  • Dichiarazione tardiva senza imposte dovute – La lettera c) del comma 1 dell’articolo 13 del D.Lgs. n. 472/97. Prevede che in questo caso, la sanzione venga ridotta a 1/10 del minimo. In pratica, in assenza di imposte dovute, la regolarizzazione comporta il versamento della sanzione ridotta a 25 euro (codice tributo “8911), in quanto la sanzione piena applicabile è di 250 euro;
  • Dichiarazione tardiva con imposte dovute – Nel caso di dichiarazione presentata nei 90 giorni con imposte dovute, è necessario ravvedere i versamenti non effettuati. Quindi, oltre alla sanzione ridotta di 25 euro (codice tributo “8911”), dovrà essere applicata la sanzione ridotta:
    • Dello 0,2% per ogni giorno di ritardo fino al 14°;
    • Del 3% se la regolarizzazione avviene nei 30 giorni successivi alla scadenza (1/10 del 30%);
    • Del 3,75% (1/8 della sanzione del 30%), se la regolarizzazione viene effettuata oltre tale termine.

Modello Redditi presentato entro il termine dell’anno successivo: dichiarazione “Ultratardiva

Qualora il contribuente non riesca a presentare la dichiarazione nel termine di novanta giorni previsto per la dichiarazione tardiva ha ancora una possibilità. Mi riferisco alla possibilità di applicare le sanzioni ridotte della metà, in caso di dichiarazione presentata entro il termine per l’invio di quella per il periodo d’imposta successivo e comunque prima dell’inizio di un controllo fiscale (c.d. dichiarazione “ultratardiva“). In questo caso, di fatto, si entra nella fattispecie di dichiarazione omessa.

Tuttavia, in questo caso la sanzione amministrativa prevista è dimezzata. La sanzione minima ordinaria prevista per la dichiarazione omessa, del 120% delle imposte dovute, si riduce alla metà, ovvero al 60%, con un minimo di 200 euro (articolo 1 comma 1 e 5 co. 1 del D.Lgs. n. 471/97 così come modificato dal D.Lgs. n. 158/2015). Nel caso in cui la presentazione della dichiarazione presentata entro il termine di presentazione di quella relativa all’anno successivo, non preveda il versamento di imposte, la sanzione è applicata in misura fissa. In particolare, si tratta:

  • Della sanzione da 150 euro a 500 euro per la dichiarazione dei redditi e IRAP;
  • Della sanzione da 150 euro a 1.000 euro per la dichiarazione Iva.

In caso di dichiarazione omessa è opportuno ricordare che l’art. 13 co. 1 lett. c) del D.Lgs. n. 472/97, non prevede la possibilità di applicare il ravvedimento operoso. Tuttavia, anche in caso di dichiarazione omessa è necessario che il contribuente effettui alcune valutazioni importanti. Infatti, non si deve dimenticare che la presentazione di una dichiarazione (entro il termine di presentazione di quella successiva), anche se considerata omessa, può permettere di beneficiare del dimezzamento delle sanzioni (dal 120% si passa al 60%).

Ciò significa che, peraltro, l’eventuale definizione al terzo della sanzione, di cui all’art. 17 del D.Lgs. n. 472/97 avviene sulla sanzione dimezzata. Inoltre, è possibile beneficiare della possibilità di ottenere la non punibilità per il reato di omessa dichiarazione (vedasi l’art. 13 del D.Lgs. n. 74/2000). Occorre precisare che il dimezzamento delle sanzioni opera se non è iniziato alcuna tipologia di accertamento di natura tributaria. Per quanto riguarda, invece, la causa di non punibilità del reato è necessario sia il pagamento delle imposte sia l’assenza di controlli anche di natura penale.

Domande frequenti

Cos’è il modello redditi tardivo?

Il modello Redditi tardivo è un modulo fiscale che deve essere presentato dalle persone fisiche che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi entro il termine previsto.

Quando devo presentare il modello redditi tardivo?

Il modello Redditi tardivo deve essere presentato entro 90 giorni dalla scadenza prevista per la presentazione della dichiarazione dei redditi.

Quali sanzioni per il modello redditi tardivo?

Nel caso in cui il modello tardivo non preveda il versamento di imposte la sanzione è fissa di 25 euro, codice tributo 8911. Nel caso in cui, invece, siano dovute imposte oltre alla sanzione dei 25 euro deve essere versata una sanzione legata al ritardato versamento delle imposta, ordinariamente fissata al 30%, riducibile con ravvedimento operoso.

Cosa succede se presento il modello Redditi tardivo ma non pago le imposte dovute?

In caso di mancato pagamento delle imposte dovute dopo la presentazione del modello Redditi tardivo, possono essere applicate ulteriori sanzioni e interessi di mora.

Elisa Migliorini
Elisa Migliorinihttps://www.linkedin.com/in/elisa-migliorini-0024a4171/
Laureata in Giurisprudenza presso l'Università di Firenze. Approfondisce i temi legati all'IVA ed alla normativa fiscale domestica oltre ad approfondire aspetti legati al diritto societario.

3 COMMENTI

  1. Buongiorno, devo fare la rettifica del 730/2020 in quanto ho ricevuto la CU rettificata dell’INPS di mia madre deceduta a marzo 2020 dopo la metà di dicembre 2020.
    Praticamente l’errore consisteva nell’indicazione in meno delle addizionali IRPEF pagate, per cui con il modello di rettifica aumenta il credito del rimborso. Se la compilazione della dichiarazione di rettifica determina un maggior credito, si deve comunque pagare la sanzione di 25 euro e, in caso affermativo, con quali modalità ed entro quale termine (il 10 marzo?)
    Ringraziando anticipatamente per l’attenzione, voglio esprimere i miei complimenti per la chiarezza e la completezza delle vostre pubblicazioni.

  2. Salve Dina, questo articolo parla di dichiarazione tardiva, lei invece deve presentare una dichiarazione integrativa, con altre sanzioni da versare. Può trovare un articolo sul sito dedicato alla dichiarazione integrativa, altrimenti può contattarci per una consulenza.

  3. Buongiorno! In data 10 Marzo 2021 abbiamo inviato come studio diverse dichiarazioni dei redditi “tardive”, ma l’ultimo file telematico a causa di problemi con il nostro server, è partito alle 00.02 (quindi con data 11.03.2021). E’ possibile fare una istanza o una richiesta all’Agenzia Entrate che le dichiarazioni siano prese come tardive e non come omesse? Potrebbero considerarle tardive dato che anche nella ricevuta c’è l’orario e quindi si vede che la volontà era di inviare entro la data del 10? Grazie e cordiali saluti, Massimo.

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