Imposta sostitutiva rivalutazione TFR: acconto il 16 dicembre

La gestione dell'imposta sostitutiva sulla rivalutazione del...

Esenzione IMU per coniugi con residenze separate

L'IMU (Imposta Municipale Unica) rappresenta un'imposta significativa...

Superbonus 2025: novità e aggiornamenti

Il Superbonus ha rappresentato una delle principali...

Fido bancario: cos’è e come funziona

Fido bancario: cos’è e come funziona

Il fido è anche detto “affidamento”, ed è un finanziamento che la banca può decidere di concedere, previa presentazione di determinate garanzie. E' quindi una somma di denaro che la banca, su richiesta del cliente, si impegna a mettere a disposizione sul suo conto corrente, oltre il saldo disponibile.

Nel mondo finanziario odierno, il fido bancario rappresenta uno strumento fondamentale per la gestione della liquidità e il supporto alle esigenze economiche di privati e imprese. Questo prodotto finanziario, che consente di avere accesso a una somma di denaro prestabilita, offre una soluzione flessibile per affrontare spese impreviste o per finanziare progetti a breve termine.

Il fido bancario può assumere diverse forme, come il fido in conto corrente, il fido personale o il fido per le aziende, ognuno con caratteristiche specifiche e modalità di utilizzo. Grazie alla sua natura versatile, il fido si presta a soddisfare una vasta gamma di necessità, dalla copertura di spese quotidiane alla gestione di investimenti aziendali.

In questo articolo, esploreremo in dettaglio cosa sia l’affidamento bancario, come funziona e quali sono i suoi vantaggi e svantaggi. Analizzeremo anche le condizioni che le banche applicano per l’accesso a questo strumento e forniremo consigli utili su come gestire al meglio un affidamento, affinché possa diventare un alleato prezioso nella pianificazione finanziaria.

Cos’è il fido bancario?

Il fido bancario, noto anche come affidamento, è un’importante forma di credito che le banche mettono a disposizione di privati e aziende per soddisfare esigenze di liquidità. Si tratta di un accordo che consente al cliente di accedere a una somma di denaro prestabilita, utilizzabile anche in assenza di fondi sufficienti sul proprio conto corrente.

La banca può erogare ai cittadini diversi tipi di prestiti, dai finanziamenti alle somme da destinare all’acquisto di una abitazione tramite mutuo. Il fido bancario è una di queste possibilità, per cui un cittadino, ma anche un’impresa, può stipulare un accordo specifico con un istituto bancario per poter accedere a del denaro aggiuntivo rispetto a quello presente sul proprio conto corrente.

Di fatto in un affidamento bancario, la banca offre fiducia al cliente, garantendogli una certa somma di denaro aggiuntiva da cui attingere per spese improvvise e superiori alle somme presenti sul conto. Ogni operazione viene stabilita da un contratto che ne definisce l’importo, la durata, e le garanzie che la banca chiede per cederlo.

Risulta possibile chiedere l’apertura semplice del fido, ovvero una somma aggiuntiva corrisposta in un’unica soluzione, oppure una apertura in conto corrente, che determina la disponibilità di una somma aggiuntiva sul conto da utilizzare in più soluzioni, che viene poi saldata con i versamenti successivi di denaro.

In ogni caso, come accade per un normale prestito, la banca applica degli interessi sulle somme corrisposte, per cui è necessario valutare anche questo aspetto quando si decide di chiedere un fido alla propria banca di fiducia.

Bisogna anche evidenziare come un affidamento bancario si differenzia da un normale prestito: nel fido è possibile utilizzare anche in modo parziale la somma prestata, e gli interessi vengono generalmente applicati solamente sulle somme effettivamente utilizzate.

Caratteristiche

Le caratteristiche principali di questo strumento possono essere così schematizzate:

  1. Tipologie di fido: Esistono diverse forme di affidamento, tra cui:
    • In conto corrente: permette di andare in negativo fino a un certo limite.
    • Personale: destinato a privati per spese personali.
    • Per aziende: utilizzato per gestire spese operative e investimenti.
  2. Modalità di utilizzo: A differenza di un prestito, non prevede l’erogazione immediata di una somma; piuttosto, offre la possibilità di utilizzare fondi quando necessario. Gli interessi vengono applicati solo sull’importo effettivamente utilizzato, non sull’intera somma disponibile;
  3. Requisiti per la concessione: Prima di concedere l’affidamento, la banca esegue un’istruttoria approfondita, valutando la capacità del cliente di restituire il denaro. Questa valutazione include l’analisi della situazione patrimoniale e reddituale del richiedente;
  4. Costi associati: L’affidamento comporta costi, come commissioni e interessi, che variano in base all’importo utilizzato e alla durata stessa. È importante considerare che l’uso improprio dell’affidamento può portare a spese elevate.

Come funziona?

Il meccanismo del fido bancario può essere vantaggioso specialmente per le imprese, nel momento in cui devono affrontare ingenti spese improvvise e si trovano in deficit di liquidità. Risulta possibile stabilire un accordo specifico con la banca, che prende in considerazione il prestito di una somma di denaro in due modalità:

  • A tempo determinato: il cliente deve restituire la somma entro una certa data, e il contratto termina;
  • A tempo indeterminato: è possibile recedere il contratto in qualsiasi momento, da una delle due parti, ed è prevista da contratto la modalità specifica per la restituzione delle somme.

Per poter richiedere un fido è necessario quindi recarsi allo sportello della banca o istituto di credito scelto, ed è possibile accedere a diverse tipologie:

  • A revoca: non ha una scadenza, è un affidamento a tempo indeterminato;
  • A scadenza: è un affidamento a tempo determinato che ha una precisa scadenza per la restituzione delle somme e per il termine del contratto;
  • Garantito: la banca chiede al cliente una garanzia reale per poter concedere questo tipo di prestito. Si può trattare di una ipoteca su un immobile, o della garanzia degli altri soci in caso di impresa. Le garanzie personali possono includere firme di garanti che si impegnano a coprire il debito in caso di inadempienza;
  • Allo scoperto: la banca non chiede alcuna garanzia reale per concedere l’affidamento. È concesso a clienti con un buon storico bancario e una situazione patrimoniale solida. La banca valuta la capacità del richiedente di gestire il credito in base a fattori come reddito e affidabilità creditizia

Tieni in considerazione che ogni banca può effettuare le proprie scelte, e che in ogni caso sono previsti dei costi specifici in termini di interessi, sulla base sell’uso effettivo dei fondi, oppure può essere richiesta una commissione indipendentemente dall’utilizzo delle somme di denaro.

Nel caso in cui il cliente superi il limite concordato, potrebbe trovarsi nella condizione di dover pagare una commissione di istruttoria veloce (CIV) per ottenere l’autorizzazione.

Valutazione della banca

La concessione del fido dipende dall’affidabilità del cliente, che viene analizzata attraverso un’istruttoria dettagliata. La banca esamina vari aspetti, come la storia creditizia, la capacità di rimborso e il livello di indebitamento. Se il cliente presenta segnali di rischio, come pignoramenti o segnalazioni negative in CRIF, la banca può rifiutare la concessione dell’affidamento.

Se un privato o un’impresa decidono di avvalersi del fido bancario in un determinato periodo, dovranno prendere accordi con la banca. Tuttavia, ci sono dei requisiti specifici per poter richiedere l’accesso a questo servizio?

In linea generale, come visto prima, è possibile imbattersi in un fido scoperto o in uno garantito, tuttavia la banca può anche decidere se erogarlo o meno. Gli istituti bancari applicano determinati criteri per valutare quando erogare questo servizio, che possono prendere in considerazione l’affidabilità del cliente o impresa richiedente.

In linea con ciò che accade per un prestito tradizionale, la banca può quindi verificare requisiti economici e di bilancio, e controllare che il soggetto richiedente sia considerato buon pagatore e non abbia pendenze arretrate a suo carico. In questo caso può risultare piuttosto difficile chiedere un fido bancario, come lo è chiedere un qualsiasi prestito.

In genere si fa ricorso a banche dati come quelle della Centrale dei rischi, di Cerved, di Eurisc o della Camera di Commercio. Nel caso di una persona fisica, la banca valuta fattori come il reddito della persona, la stabilità del suo lavoro e altri aspetti ancora.

Per ciò che riguarda le tempistiche, è possibile che trascorra qualche giorno, ma anche periodi più lunghi, anche di un mese, prima che la banca conceda questo servizio. I tempi sono necessari per l’istituto bancario per verificare gli eventuali requisiti del cliente, e per stipulare un contratto per il caso specifico.

Conviene chiedere un prestito di questo tipo?

Per ciò che riguarda la convenienza di questo tipo di prestito, è piuttosto soggettiva in base a chi sta chiedendo il fido. Tuttavia il principale vantaggio è quello di poter pagare per spese urgenti, anche se non si ha sufficiente denaro sul conto o se questo risulta essere in rosso.

Può essere vantaggioso quindi per un privato, ma soprattutto per un’impresa, per provvedere a determinati pagamenti (ad esempio per lavori di ristrutturazione, per saldare una spesa o per i fornitori) anche se si è in mancanza momentanea di denaro.

Di contro, vanno valutati gli interessi e le commissioni che si pagano nel caso in cui si apra un fido bancario, e va valutato un piano di rientro delle spese, anche insieme alla banca. Risulta quindi indispensabile prendere accordi precisi e scritti con l’istituto bancario, e prevedere eventuali situazioni di insolvenza.

Va tenuto presente infine che in alcuni casi è previsto lo scioglimento del contratto del fido bancario: può avvenire per il decesso del soggetto interessato, oppure per naturale scadenza del fido, oppure può essere necessario per entrambe le parti garantire un preavviso al termine dell’accordo.

Differenze rispetto ad un prestito

L’affidamento non deve essere necessariamente utilizzato per intero, solitamente la somma messa a disposizione del cliente è utilizzata in parte, a differenza del prestito, e gli interessi richiesti sono calcolati solo sul credito effettivamente erogato.

Un’altra differenza sostanziale riguarda le finalità dei due strumenti. Il fido è utilizzato per la gestione ordinaria e si inquadra nel breve termine, il prestito è solitamente richiesto per investimenti e attività di medio e lungo periodo.

Come richiederlo?

Occorre presentare la domanda presso la filiale della propria banca, compilando un apposito modulo. La banca verifica se il richiedente soddisfa i requisiti economici per quello che riguarda le entrate e il bilancio mensile.

L’istruttoria è simile a quella per la concessione di un prestito. I tempi di concessione variano pochi giorni fino al massimo a un mese.

Quanto si può ottenere con un fido bancario?

Dipende dalla banca e dalla presenza o meno di garanzie reali o personali. Occorre comunque ricordare che il destinatario del fido non deve necessariamente utilizzare tutti i soldi messi a disposizione dalla banca, ma anche soltanto una parte, gli interessi vengono calcolati solamente sulla quantità di denaro realmente utilizzata, che poi è la sola che va restituita.

Rientro

Superato il periodo di tempo concordato, la banca procederà con la richiesta del rientro del fido bancario richiesto. Più lunghi saranno i tempi richiesti per il rientro, maggiori saranno i tassi di interesse applicati.

La procedura di rientro dal fido bancario è un processo importante che consente al correntista di restituire le somme utilizzate, in conformità con gli accordi stabiliti con la banca. In alcune circostanze, la banca può richiedere un rientro anticipato, specialmente se ci sono cambiamenti nella situazione finanziaria del cliente o se emergono problemi come segnalazioni negative in CRIF.

Le modalità di rientro dal fido possono avvenire:

  • In unica soluzione: Il correntista restituisce l’intero importo utilizzato in un’unica tranche. Questa opzione è ideale se il cliente dispone immediatamente dei fondi necessari per coprire il debito;
  • Rientro a rate: La banca e il cliente possono concordare un piano di rimborso a rate. Ogni rata comprende una parte del capitale utilizzato e gli interessi maturati. Questo piano viene definito in base alla capacità finanziaria del cliente, rendendo il rimborso più gestibile;
  • Modalità mista: Si effettuano pagamenti periodici per ridurre il debito, con la possibilità di effettuare restituzioni aggiuntive per accelerare il processo di rientro.

Gli interessi vengono calcolati solo sull’importo effettivamente utilizzato e non sull’intero fido disponibile. Pertanto, è vantaggioso restituire il debito il prima possibile per limitare i costi.

La revoca

La revoca del fido bancario è un processo attraverso il quale una banca decide di interrompere la concessione di una linea di credito precedentemente accordata al cliente. Questo può avvenire per diverse ragioni e seguendo specifiche procedure legali e contrattuali.

Secondo l’articolo 1845 del Codice Civile la banca ha il diritto di revocare il fido in qualsiasi momento, ma solo per giusta causa. Le giuste cause possono includere:

  • Cambiamenti nella situazione patrimoniale del cliente;
  • Segnalazioni negative presso le centrali rischi (come CRIF);
  • Inadeguatezza delle garanzie fornite;
  • Mancanza di movimentazione sul conto corrente;
  • Mancato pagamento degli interessi dovuti.
I più letti della settimana

Abbonati a Fiscomania

Oltre 500, tra studi e professionisti, hanno scelto di abbonarsi a Fiscomania per non perdere i contenuti riservati e beneficiare dei vantaggi.
Abbonati anche tu a Fiscomania.com oppure
Accedi con il tuo account.
I nostri tools

Importante

Fiscomania.com ha raccolto, con ragionevole cura, le informazioni contenute nel sito. Il materiale offerto (coperto da leggi sul copyright) è destinato ai lettori, solo a scopo informativo. Non può in nessun caso sostituire una adeguata consulenza o parere professionale che resta indispensabile. Il portale non accetta alcuna responsabilità in relazione all’utilizzo di tale pubblicazioni senza la collaborazione dei suoi professionisti. Si prega di leggere Termini e condizioni e informativa sulla privacy.

 

Elisa Migliorini
Elisa Migliorinihttps://www.linkedin.com/in/elisa-migliorini-0024a4171/
Laureata in Giurisprudenza presso l'Università di Firenze. Approfondisce i temi legati all'IVA ed alla normativa fiscale domestica oltre ad approfondire aspetti legati al diritto societario.
Leggi anche

Imposta sostitutiva rivalutazione TFR: acconto il 16 dicembre

La gestione dell'imposta sostitutiva sulla rivalutazione del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) è un aspetto cruciale per i datori...

Immobili non locati: alternatività tra IMU e IRPEF

I soggetti che possiedono immobili non locati nello stesso comune in cui si trova l’abitazione principale devono prestare attenzione. Tali soggetti...

Lavoratori italiani all’estero: tassazione e obblighi fiscali

Lavorare all'estero rappresenta una straordinaria opportunità di crescita professionale, che consente di acquisire nuove competenze, ampliare la propria rete...

Reverse charge nella cessione di fabbricati: normativa

La cessione di fabbricati nell'esercizio dell’attività di impresa o professionale costituisce operazione rilevante ai fini dell'Iva. Questo tipo di...

Esenzione IMU per coniugi con residenze separate

L'IMU (Imposta Municipale Unica) rappresenta un'imposta significativa per i proprietari immobiliari in Italia. Negli ultimi anni, la normativa sull'esenzione...

Finta malattia del lavoratore: social network e licenziamento 

L'uso dei social media è ormai parte integrante della vita quotidiana, ma i contenuti pubblicati possono avere ripercussioni anche...