Una tematica piuttosto recente affrontata dalla Legge di Bilancio 2022 riguarda alcune agevolazioni specifiche riservate ai cittadini tornati in Italia dopo un periodo di tempo vissuto all’estero. Si tratta, in sostanza, di un agevolazione rivolta a tutti gli insegnanti, docenti e ricercatori che hanno deciso di ritornare in Italia. Abbiamo parlato approfonditamente dei requisiti e delle modalità di applicazione di questa agevolazione in questo articolo: “Rientro dei cervelli: agevolazione per docenti e ricercatori“.

La Legge di Bilancio 2022 offre la possibilità di usufruire dell’estensione dell’agevolazione anche ai docenti e ricercatori rientrati in Italia già alla data del 30 aprile 2019, e che dalla fine di quell’anno già avevano richiesto l’agevolazione. Tale estensione già in vigore per i contribuenti rientrati dal 2020 viene offerta anche ai soggetti rientrati precedentemente.

Ma procediamo per step: si parla di rientro dei cervelli per indicare tutte quelle persone che nell’ultimo periodo hanno deciso di tornare in Italia dopo un periodo all’estero, che svolgono determinate professioni. L’agevolazione è quella disciplinata dall’art. 44 del D.L. n. 78/2020 (modificata poi dal Decreto Rilancio).

Solitamente per chi ritorna in Italia esistono particolari agevolazioni fiscali, in particolare l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che per docenti e ricercatori esiste una forma di esenzione da una parte delle imposte, per un determinato lasso di tempo.

Si tratta di un’agevolazione non indifferente, in quanto principalmente consiste in una riduzione del 90% delle imposte sul reddito prodotto da lavoro autonomo o dipendente. Vediamo nel dettaglio come funziona questa particolare agevolazione, con riferimento a quelle che sono le ultime decisioni prese dalla manovra 2022.

Rientro dei cervelli con estensione dell’agevolazione per tutti

Il rientro dei cervelli altro non è che il ritorno di docenti, insegnanti e ricercatori all’interno dei confini italiani, dopo un periodo all’estero. Secondo l’art. 44 del D.L. n. 78/2010 (modificato dal Decreto Rilancio) si prevede che quando un soggetto che svolge queste professioni rientra in Italia possa ottenere particolari sostegni fiscali per il proprio lavoro, sia che si svolga in modo autonomo che come dipendente.

L’agevolazione di fatto vuole sostenere tutti i soggetti qui definiti che ritornano in Italia, detassando il reddito proveniente dal lavoro. L’agevolazione è posta al 90% per un periodo ordinario di 6 anni. Tuttavia, la Legge di Bilancio 2022 (art. 1, comma 763) prevede la possibilità di estendere la riduzione del 90% del reddito da ricerca o docenza percepito per un periodo più lungo, ovvero:

  • Per 8 periodi di imposta (8 anni) nel caso il contribuente abbia un figlio minorenne oppure un figlio a carico, anche in affido preadottivo, oppure nel caso in cui diventa proprietario di un immobile in Italia di tipo residenziale. Questa possibilità riguarda il momento successivo al trasferimento oppure entro i 12 mesi successivi;
  • Per 11 periodi di imposta (11 anni) nel caso in cui il soggetto abbia almeno due figli minorenni oppure a carico, anche in affido preadottivo;
  • Per 13 periodi di imposta (13 anni) nel caso in cui il soggetto abbia almeno tre figli minorenni oppure a carico, anche in affido preadottivo.

Questa agevolazione sostiene il ritorno in Italia da parte di quei soggetti che si occupano di insegnare o che lavorano nella ricerca. Fino ad adesso vi era una disparità di trattamento tra i docenti e ricercatori rientrati prima del 2020, che potevano godere dell’agevolazione solo per 6 anni, ed i docenti e ricercatori rientrati dal 2020 che possono, a determinate condizioni, estendere ulteriormente l’agevolazione fino ad un periodo massimo di 13 anni. La Legge di Bilancio 2022 è intervenuta per parificare le condizioni di durata dell’agevolazione per tutti i docenti e ricercatori rientrati in Italia negli ultimi anni (sempre nel rispetto delle condizioni previste).

Modalità di esercizio dell’estensione dell’agevolazione legata al rientro dei cervelli

La possibilità di beneficiare del maggior periodo agevolato anche per i contribuenti rientrati prima del 2020 era già stato previsto per i lavoratori impatriati (di cui all’art. 16 D.Lgs. n. 147/15). Adesso la Legge di Bilancio 2022 permette di beneficiare dell’estensione dell’agevolazione anche per i “cervellirientrati in Italia prima del 2020 (che al 31 dicembre 2019 stavano già usufruendo dell’agevolazione).

E’ opportuno precisare che le modalità di esercizio dell’estensione dell’agevolazione che andremo a vedere di seguito riguardano solo i contribuenti rientrati prima del 2020. I docenti e ricercatori rientrati successivamente a questa data, non devono sottostare alle sotto indicate modalità. Infatti, la possibilità di estendere l’agevolazione oltre i 6 anni ordinari è condizionata al versamento di una somma di denaro. Vediamo, gli importi nella seguente tabella.

IMPORTO DA VERSARECONDIZIONE DA RISPETTARE
Importo pari al 10% dei redditi di lavoro dipendente e di lavoro autonomo prodotti in Italia oggetto dell’agevolazione relativi al periodo d’imposta precedente all’esercizio dell’estensioneAlmeno un figlio minorenne, anche in affido preadottivo, o acquisto di almeno un’unità immobiliare di tipo residenziale in Italia, successivamente al trasferimento in Italia o nei dodici mesi precedenti al trasferimento, ovvero entro diciotto mesi dalla data di esercizio dell’opzione
Importo pari al 5% dei redditi di lavoro dipendente e di lavoro autonomo prodotti in Italia oggetto dell’agevolazione relativi al periodo d’imposta precedente a quello di esercizio dell’estensioneAlmeno tre figli minorenni, anche in affido preadottivo, e proprietà di almeno un’unità immobiliare di tipo residenziale in Italia, acquisita successivamente al trasferimento in Italia o nei dodici mesi precedenti al trasferimento

E’ opportuno precisare che le modalità di esercizio di questa estensione saranno oggetto di uno specifico provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, da emanare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della Legge di Bilancio 2022.

Chi può accedere all’agevolazione del rientro dei cervelli?

All’agevolazione per il rientro dei cervelli possono accedere solamente i soggetti che svolgono determinate professioni (attività di ricerca e/docenza). Si tratta di cittadini che svolgono attività di docenza che hanno conseguito un titolo di studio di laurea o equiparati, che siano stati residenti all’estero per un periodo ritenuto come non occasionale, e hanno svolto all’estero attività di docenza o di ricerca per almeno due anni.

A questi requisiti si aggiunge la necessità di aver posto la propria residenza fiscale in Italia, mantenendola per l’intero periodo per cui viene recepito il beneficio. L’agevolazione fiscale in questione non è nuova, tuttavia con la Legge di Bilancio viene estesa ulteriormente e riconfermata anche per il 2022. Per quanto riguarda l’aver conseguito un titolo di studio universitario o equiparati, bisogna tenere presente che molti titoli di studio esteri non sono ritenuti validi in Italia. Per questo motivo il soggetto deve informarsi opportunamente in base alle norme previste nello stato in cui ha conseguito il titolo di studio, e eventualmente applicare questo titolo di studio anche in Italia.

Per accedere alle agevolazioni è quindi necessario che l’attività di studio, docenza o ricerca sia stata svolta per un periodo di tempo di almeno due anni, che equivale al periodo minimo di residenza all’estero in modo da poter essere considerato come non occasionale.

Per quanto riguarda invece lo svolgimento dell’attività di docenza, oppure di ricerca, tale attività svolta all’estero deve essere documentata opportunamente tramite certificazioni valide. L’agevolazione fiscale viene portata al 90% sia per i lavoratori autonomi che dipendenti trasferiti nuovamente all’interno del paese, e può essere richiesta al datore di lavoro stesso.

Come chiedere l’agevolazione legata al rientro dei cervelli

Per poter chiedere le agevolazioni bisogna rivolgersi rispettivamente all’Agenzia delle Entrate, se si lavora in modo autonomo, oppure al datore di lavoro nel caso di lavoratore dipendente.

  • Titolari di reddito da lavoro dipendente: in questo caso il soggetto deve presentare una domanda scritta al proprio datore di lavoro, indicando tutti i propri dati personali tra cui il codice fiscale, i dati relativi al rientro in Italia e alle assunzioni avvenute nel paese. Inoltre deve dichiarare di rientrare tra i soggetti che possono richiedere il regime agevolato: la residenza specifica in Italia, e l’impegno a comunicare eventuali cambiamenti sulla residenza, oltre alla dichiarazione di non recepire altri incentivi fiscali per rientro in Italia. Il datore di lavoro a questo punto può applicare l’agevolazione per il periodo successivo al momento della richiesta, oppure è possibile per il contribuente rivolgersi all’Agenzia delle Entrate durante la dichiarazione dei redditi;
  • Titolare di reddito da lavoro autonomo: è possibile accedere all’agevolazione fiscale nella dichiarazione dei redditi. È possibile anche fruire dell’agevolazione nel momento in cui viene applicato da parte del committente la ritenuta d’acconto sui compensi. In questo caso bisogna procedere alla richiesta scritta similare a quella per i lavoratori dipendenti.

L’agevolazione è stata introdotta, e verrà riproposta per il 2022, per tutti i cittadini che svolgono determinati tipi di lavori (di docenza o ricerca) che ritornano in Italia, per contrastare il fenomeno della “fuga dei cervelli” che da tempo coinvolge l’Italia: si tratta dell’uscita dal paese di molti cittadini formati, con diplomi di laurea, che scelgono tuttavia di offrire il proprio lavoro in un altro paese, anche per motivazioni economiche.

Il prolungamento del beneficio rientra nell’obiettivo di agevolare il ritorno in Italia di docenti e ricercatori, per contrastare ancora il fenomeno della fuga dei cervelli.

Estensione dell’agevolazione legata al rientro dei cervelli anche per i soggetti rientrati in passato: consulenza fiscale online

Se hai letto questo articolo e desideri approfondire la tua situazione personale in merito all’agevolazione fiscale legata al rientro dei cervelli, contattaci per ricevere una consulenza personalizzata. Questa agevolazione fiscale è sicuramente molto importante e comporta la detassazione del 90% del reddito (da lavoro dipendente o autonomo) di fonte italiana legato ad attività di ricerca o docenza. Tuttavia, come per tutte le agevolazioni legate al rientro in Italia presenta molti aspetti che è necessario approfondire, in quanto, come più volte detto in questo portale, non è stata prevista la possibilità di usufruire dell’interpello probatorio, che avrebbe sicuramente semplificato le procedure di accesso e verifica di questa agevolazione. In ogni caso, se vuoi interagire con un dottore Commercialista esperto su questa agevolazione contattaci attraverso il modulo seguente. Verrai ricontattato nel più breve tempo per ricevere il preventivo per una consulenza fiscale personalizzata.

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    Valeria Oggero
    Classe 1992, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle partite Iva. Collaboro con Fiscomania.com per la pubblicazione di articoli di news a carattere fiscale. Un settore complesso quello fiscale ma dove non si finisce mai di imparare.

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