Sarà in arrivo ad inizio gennaio 2025 il manuale di accompagnamento per i Comuni per applicare le disposizioni del Decreto Salva Casa: quali interventi si possono regolarizzare ed i costi per la sanatoria semplificata.
Il Decreto-legge 29 maggio 2024, n. 69, noto come “Decreto Salva Casa”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 124 del 29 maggio 2024, ha portato molte novità nell’edilizia, e ha introdotto alcune modifiche strutturali e semplificazioni nelle procedure edilizie.
L’obiettivo del Governo è semplificare le normative edilizie e urbanistiche, rendendo le procedure amministrative meno rigide e frammentate. Questo faciliterà la commerciabilità degli immobili e l’accesso a mutui, sovvenzioni e contributi.
Tra le più importanti misure previste nel Decreto Salva Casa c’è l’eliminazione della doppia conformità per le difficoltà parziale, l’introduzione dei cosiddetti micro-appartamenti e il cambio di destinazione d’uso e il recupero dei sottotetti.
Prontuario Decreto Salva Casa
Il Ministro delle Infrastrutture ha confermato che il MIT è al lavoro su una circolare applicativa ed esplicativa della norma da inviare agli 8.000 comuni con modulistica, con fattispecie, con il coinvolgimento dell’Agenzia delle entrate, per consentire ai tecnici di lavorare senza avere nessun dubbio e nessuna preoccupazione di una eventuale responsabilità.
L’obiettivo è consentire ai comuni di sanare le irregolarità e di incassare i pagamenti per la sanatoria semplificata del Salva Casa.
Salvini ha affermato che:
Scia e stato legittimo
Sono in corso valutazioni sulla Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) e sullo stato legittimo.
Un aspetto centrale del Decreto Salva Casa riguarda la definizione dello stato legittimo dell’immobile ora viene legato all’ultimo titolo edilizio, a patto che l’amministrazione competente abbia verificato la legittimità dei titoli precedenti. Ciò significa che per un immobile è sufficiente fare riferimento all’ultima concessione o autorizzazione, senza dover controllare ulteriormente i titoli più antichi. Tuttavia, la SCIA rappresenta un caso peculiare, poiché non richiede necessariamente un controllo da parte dell’amministrazione.
Le norme del Salva casa prevedono, quindi, che lo stato legittimo dell’immobile sia legato all’ultimo titolo, “a condizione che l’amministrazione competente, in sede di rilascio del medesimo, abbia verificato la legittimità dei titoli pregressi”. Occorre comprendere se la Scia rientri in questa definizione.
Quali sono le altre modifiche?
Sono in corso anche discussioni sulle asseverazioni dei professionisti per le varianti antecedenti al 1977, che potranno essere regolarizzate proprio in base al Salva casa. Secondo quanto previsto attualmente se è impossibile accertare la data di realizzazione delle opere è tenuto ad attestarla il tecnico incaricato.
Tuttavia, pochi tecnici sono disposti a farlo prendendosi questa responsabilità: la revisione dei modelli dovrà intervenire anche su questo aspetto. Infine si sta cercando di capire cosa fare sull’agibilità sanante e sui sopralluoghi dei tecnici delle Pa che dichiarano sanabili difformità di un immobile dichiarato abitabile dal comune.