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Procuratore sportivo: tassazione dei redditi

Fisco NazionaleProfessioniProcuratore sportivo: tassazione dei redditi

In via interpretativa, l'Agenzia delle Entrate considera i redditi dell'agente sportivo come redditi di lavoro autonomo (ex art. 53 del TUIR). Se l'agente opera in forma societaria, i redditi saranno invece tassati come redditi d'impresa.

L’agente o procuratore sportivo ha il compito di rappresentare atleti, allenatori e altre figure nel mondo dello sport, negoziando contratti e cercando opportunità per i propri assistiti. In Italia, per diventare un agente sportivo, è necessario superare un esame organizzato dal CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano). L’attività del procuratore sportivo è quella di rappresentare i propri assistiti per fargli raggiungere le migliori opportunità professionali, percependo una commissione sugli accordi portati a termine.

L’agente sportivo è una figura professionale di crescente importanza nel panorama sportivo italiano. Questi professionisti sono spesso l’anello di congiunzione tra atleti e società, e la loro competenza può fare la differenza in una trattativa. Ma come si diventa agenti sportivi in Italia?

Il procuratore sportivo in Italia

Il procuratore sportivo è una figura professionale che rappresenta atleti, allenatori e altre figure nel mondo dello sport. La sua principale responsabilità è quella di negoziare contratti e cercare opportunità per i propri assistiti, ma il suo ruolo va ben oltre. Per esercitare questa attività è necessario iscriversi al Registro nazionale degli agenti sportivi (art. 1, co. 373, Legge n. 205/17), istituito presso il CONI. 

Alcune grandi agenzie di procuratori, poi, gestiscono tutti i loro aspetti finanziari, come il pagamento delle imposte sui redditi. Naturalmente, anche attraverso l’ausilio di studi legali e tributari specializzati. In molti casi, sono gli stessi clienti (sportivi) a chiedere agli agenti di orientarli negli aspetti finanziari, ma anche più in generale nell’organizzazione della propria vita.

Il procuratore, quindi, in virtù del potere di rappresentanza (attraverso un contratto di mandato) che gli deriva, è chiamato porre in essere degli atti i cui effetti e conseguenze si esplicheranno nei confronti del soggetto rappresentato. Mediante la procura, quindi, si ha una vera e propria sostituzione di un soggetto (procuratore) ad un altro (lo sportivo). Questo al fine di consentire a quest’ultimo di tutelare al meglio i propri interessi e raggiungere le migliori opportunità professionali.

Requisiti e formazione

Per diventare procuratore sportivo non è necessario conseguire una laurea: è sufficiente il diploma di scuola media superiore. Tuttavia, è consigliabile essere in possesso di una laurea in alcuni ambiti specifici (management sportivo, economia o giurisprudenza), in quanto consente di acquisire competenze utili per questa professione.

Per diventare procuratore sportivo in Italia, è necessario superare un esame organizzato dal CONI. Questo esame verifica le competenze del candidato in vari ambiti, tra cui normative sportive, diritto del lavoro e contrattualistica sportiva. Molti aspiranti procuratori scelgono di frequentare corsi di formazione specifici per prepararsi all’esame. È necessario superare anche la prova di abilitazione indetta tramite il bando emesso dalla federazione sportiva professionistica di riferimento. Questo test valuta le competenze del candidato in vari ambiti, tra cui:

  • Normative sportive nazionali e internazionali;
  • Diritto del lavoro e contrattualistica sportiva;
  • Elementi di diritto civile e fiscale applicati allo sport.

Etica e professionalità

Un buon procuratore sportivo non si limita a negoziare contratti. Deve anche fornire supporto e consulenza ai suoi clienti, aiutandoli a prendere decisioni informate sulla loro carriera. L’etica professionale è fondamentale in questo settore, dato che il procuratore ha una grande responsabilità nei confronti dei suoi assistiti. Questa figura professionale, potrebbe essere chiamata anche a svolgere i seguenti compiti:

  • Gestione di fiscali e commerciali;
  • Gestione dei diritti d’immagine;
  • Agire su procura, come manager, per gli aspetti contrattuali. 

Pertanto, questa figura professionale deve essere in possesso di rilevanti conoscenze in ambito del diritto, per la redazione di contratti di lavoro (e non solo).

Sfide e opportunità

Il mondo dello sport è in continua evoluzione, e i procuratori devono essere sempre aggiornati sulle ultime novità. Devono anche essere abili nel costruire e mantenere una rete di contatti nel settore. Tuttavia, nonostante le sfide, la professione offre anche molte opportunità, soprattutto per coloro che sono appassionati di sport e desiderano lavorare a stretto contatto con atleti e allenatori.

La prova di esame al CONI

Il passo fondamentale per diventare un agente sportivo riconosciuto è superare l’esame organizzato dal CONI. La Legge n. 205/17 ha istituito il Registro nazionale degli agenti sportivi, a cui si accede dopo il superamento dell’esame. Al fine di presentare la domanda di partecipazione alla prova generale, il candidato deve previamente registrarsi alla piattaforma on line messa a disposizione direttamente dal CONI.

La Commissione esaminatrice ed eventuali sottocommissioni competenti a predisporre e valutare le prove di accesso, sono composte da almeno tre membri individuati dalla Giunta Nazionale del CONI ai sensi dell’art. 4 del il Decreto del Ministro per le politiche giovanili e lo sport del 24 febbraio 2020 e dell’art. 14 del vigente Regolamento agenti sportivi CONI.

L’esame verte sulle seguenti materie: diritto dello sport, diritto privato, diritto amministrativo. L’esame (“prova generale“) si svolge a Roma, ed è così composto:

  1. Una prova scritta: prova a risposta multipla, composta da 30 domande in totale, dove per ogni domanda vi sono 4 opzioni di risposta. La prova è composta da 15 domande sul diritto dello sport, 10 sul diritto privato, 5 sul diritto amministrativo, tutte formulate dalla Commissione. Il superamento della prova è legato alla risposta corretta ad almeno 20 domande. Il tempo massimo complessivo della prova scritta è di 20 minuti;
  2. Una prova orale: prova che prevede 3 domande sui 3 argomenti della prova scritta. La prova è tenuta dalla stessa Commissione e si supera con un punteggio minimo di 6 su 10

Dopo l’esame

Una volta superato l’esame, l’agente sportivo può iniziare a operare, ma il percorso formativo non finisce qui. È fondamentale mantenersi costantemente aggiornati sulle evoluzioni normative e sulle dinamiche del mercato sportivo. Per rimanere iscritti bisogna rinnovare l’iscrizione ogni anno versando nuovamente la quota annuale di 250 euro.

L’agente nel calcio

Per quanto riguarda la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), la prova di abilitazione consiste in 20 domande scritte con 3 opzioni di risposta, che si potrà superare rispondendo correttamente ad almeno 17 domande. Le materie oggetto della prova sono le seguenti: lo statuto della FIGC, il codice di giustizia FIGC, le norme organizzativa interne, le leghe professionistiche AIC (Associazione Italiana Calciatori), ed il Regolamento disciplinare degli agenti sportivi.

Quanto guadagna il procuratore sportivo?

Il compenso del procuratore è spesso pagato direttamente dallo sportivo che rappresenta in relazione ai rinnovi contrattuali oppure alle operazioni di “trasferimento” del cartellino da una società sportiva all’altra. Possiamo dire che non è semplice stimare il guadagno di un procuratore sportivo in quanto possono esserci notevoli differenze in relazione ad alcune variabili importanti:

  • Il settore sportivo con cui opera (un procuratore che opera nel calcio, basket o golf probabilmente avrà introiti maggiori rispetto a chi opera in altri sport);
  • L’anzianità ed il livello di esperienza del procuratore. Spesso, infatti, la capacità di assistere ed aiutare lo sportivo a trovare le migliori opportunità dipende dalla rete di contatti che il procuratore è in grado di coltivare nel tempo.

Sotto il profilo dell’inquadramento lavorativo il procuratore sportivo può lavorare sia come lavoratore dipendente sia come libero professionista, dotato di partita IVA. In linea generale, possiamo stimare che la commissione che può percepire per la conclusione di ogni contratto può variare dal 5% al 15%.

Profili fiscali della professione di agente sportivo

I modelli di business legati alla figura dell’agente sportivo sono sostanzialmente due:

  • Il contratto di mandato sportivo;
  • La mediazione.

Vediamoli di seguito con maggiore dettaglio.

Contratto di mandato sportivo dell’agente

Con questo modello l’agente è un professionista che opera sulla base di un contratto di mandato sportivo da parte dell’atleta. Di fatto, provvede a mettere in contatto due o più soggetti operanti nell’ambito di una disciplina sportiva per la conclusione, risoluzione o rinnovo di un contratto, si occupa del trasferimento della prestazione sportiva tramite cessione del relativo contratto di lavoro, effettua i tesseramenti presso la Federazione sportiva nazionale.

In questo contesto, i redditi conseguiti dall’agente sportivo devono essere inquadrati nell’ambito del lavoro autonomo. Pertanto, tali compensi scontano l’applicazione della ritenuta d’acconto (ex art. 25 DPR n. 600/73). A chiarire questo aspetto è intervenuta l’Agenzia delle Entrate con la Risoluzione n. 69/E/22 e successivamente con la Risposta ad interpello n. 315/E/22, con la quale è stato chiarito che tale figura professionale, ricorrendone i requisiti previsti può accedere alla c.d. “agevolazione impatriati“, ex art. 16 del D.Lgs. n. 147/15. Sul punto, l’Agenzia ritiene che i redditi conseguiti nell’esercizio di tale attività, senza vincolo di subordinazione, costituiscano redditi di lavoro autonomo.

In questo caso trova applicazione per l’agente residente l’applicazione di una ritenuta del 20% sui compensi corrisposti. La ritenuta applicabile è del 30% in caso di compensi erogati verso agenti non residenti. In questo caso resta salva l’applicazione della normativa convenzionale (art. 14 o 7 della Convenzione applicabile). Qualora l’agente abbia una base fissa in Italia il compenso è imponibile in Italia.

Esercizio in forma societaria

L’Amministrazione finanziaria precisa che nel caso in cui questa attività di agente sportivo venga esercitata in forma societaria, i compensi devono essere considerati come reddito di impresa. Questo, a condizione che il modello societario sia di tipo commerciale (escluso il caso della società semplice). Nel caso il reddito prodotto dall’agente è reddito di impresa e, pertanto, in questo caso non trova applicazione la ritenuta d’acconto.

Attività di mediazione dell’agente sportivo

Il secondo modello di business dell’agente sportivo è quello che rientra nell’ambito della mediazione. In questo caso l’agente opera nell’interesse sia dell’atleta che della società sportiva, con l’obiettivo di mediare e trovare un accordo nell’interesse di entrambi. In questo modello l’agente percepisce il compenso da entrambe le parti (l’atleta e la società sportiva).

In questo caso l’attività esercitata rientra nella categoria del reddito di impresa. Per l’attività di agenzia così svolta, si rendono applicabili:

  • In caso di soggetti residenti: l’applicazione di una ritenuta a titolo di acconto IRPEF del 23% sul 50% dell’ammontare lordo percepito. Ovvero, una ritenuta del 23% sul 20% del reddito percepito, nell’attività di mediazione, se il procuratore si avvale dell’opera di dipendenti (o di terzi) per la maggior parte dell’anno o per il minore periodo in cui è stata prestata l’attività di intermediazione;
  • In caso di soggetti non residenti: in questo caso l’applicazione della ritenuta non può trovare applicazione. In questo caso, infatti, trovano applicazione i principi convenzionali (ove applicabili) di tassazione del reddito di impresa solo nel Paese di residenza, a meno che non vi sia una stabile organizzazione in Italia. In questo caso per tali redditi vi sarà tassazione in Italia (art. 25-bis DPR n. 600/73).

Criteri di territorialità

Codice ATECO

CODICE DESCRIZIONE
74.90.94Agenzie ed agenti o procuratori per lo spettacolo e lo sport.

Attività svolte da agenti ed agenzie per conto di privati per procurare loro contratti per la partecipazione a film, rappresentazioni teatrali o altri spettacoli o manifestazioni sportive.

Conclusioni

La figura del procuratore sportivo è essenziale nel panorama sportivo italiano. Questi professionisti svolgono un ruolo chiave nella carriera degli atleti e degli allenatori, e la loro competenza e dedizione possono fare la differenza. Se sei appassionato di sport e hai ottime capacità di negoziazione e relazione, questa potrebbe essere la carriera giusta per te!

Domande frequenti

Cosa fa il procuratore sportivo?

Il procuratore sportivo si assicura che gli sportivi che rappresenta ottengano termini vantaggiosi all’interno dei loro contratti di assunzione, rinnovo o trasferimento. Si può occupare anche dei loro diritti di immagine e delle loro relazioni pubbliche.

Qual è la frequenza dell’esame del CONI?

L’esame viene generalmente organizzato una volta all’anno, ma è bene consultare il sito del CONI per le date precise.

È obbligatorio frequentare un corso di formazione prima dell’esame?

No, ma molti candidati lo trovano utile per prepararsi al meglio.

Qual è la durata media della carriera di un agente sportivo?

Dipende da molti fattori, ma molti agenti operano nel settore per decenni.

Posso operare come agente sportivo senza aver superato l’esame del CONI?

No, l’esame è un requisito obbligatorio per operare legalmente come agente sportivo in Italia.

Quali sono le principali sfide della professione?

Oltre alla negoziazione di contratti, gli agenti devono costantemente aggiornarsi, costruire e mantenere una rete di contatti e gestire le aspettative dei loro assistiti.

A cosa serve avere un procuratore?

Il procuratore in virtù del potere di rappresentanza derivante dal contratto di mandato, deve porre in essere degli atti i cui effetti e conseguenze si esplicheranno nei confronti del soggetto rappresentato. Mediante la procura, quindi, si ha una vera e propria sostituzione del procuratore sullo sportivo.

Come si fa a diventare agente FIFA?

Per diventare Agenti FIFA bisogna sostenere un esame che viene tenuto 2 volte l’anno a Roma composto da 20 domande (5 presentate dalla FIGC e 15 presentate direttamente dalla FIFA). 

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    Federico Migliorini
    Federico Migliorinihttps://fiscomania.com/federico-migliorini/
    Dottore Commercialista, Tax Advisor, Revisore Legale. Aiuto imprenditori e professionisti nella pianificazione fiscale. La Fiscalità internazionale le convenzioni internazionali e l'internazionalizzazione di impresa sono la mia quotidianità. Continuo a studiare perché nella vita non si finisce mai di imparare. Se hai un dubbio o una questione da risolvere, contattami, troverò le risposte. Richiedi una consulenza personalizzata con me.
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