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Detrazione spese veterinarie nel Mod. 730/2024

L'art. 15, co. 1, lett c-bis) TUIR prevede il riconoscimento di una detrazione dall'imposta lorda IRPEF, pari al 19% delle spese veterinarie sostenute nel periodo di imposta, calcolate nel limite massimo di 550 euro, con una franchigia di 129,11 euro.

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Tipologia di oneredetraibile IRPEF
Misura detrazione19%
Limite di spesa 550 euro con franchigia di 129,11
Indicazione nel quadro ERighi generici, codice 29

Le spese veterinarie possono essere portate in detrazione fiscale con il modello 730. Nella dichiarazione dei redditi le spese veterinarie sono detraibili per il 19% degli importi che superano la franchigia di 129,11 euro. L’importo massimo per cui si ha diritto alla detrazione per il costo di visite, farmaci o interventi in favore di animali domestici, è di 550 euro per il periodo di imposta.

Per beneficiare della detrazione fiscale occorre aver effettuato il pagamento delle cure per i propri animali domestici con un mezzo tracciabile, ad eccezione dell’acquisto di farmaci e le prestazioni che rientrano nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale. il limite di spese detraibili è di 550 euro. La soglia riguarda il singolo contribuente, a prescindere dal numero di animali posseduti. La detrazione spettante è calcolata sulla parte che eccede l’importo di euro 129,11

Le spese veterinarie devono essere indicate all’interno della sezione I, rigo da E8 a E10 del modello 730 ovvero “Altre spese”. Normalmente, tali oneri sono già presenti all’interno del modello 730 precompilato dall’Agenzia delle Entrate. Di seguito andiamo ad analizzare quanto previsto dalle istruzioni per la compilazione del modello 730 e per beneficiare della detrazione delle spese veterinarie sostenute nel periodo di imposta.

Detrazione del 19% dell’IRPEF per le spese veterinarie

Le spese veterinarie che possono essere portate in detrazione nel modello 730 sono quelle sostenute dal contribuente per la cura dei propri animali domestici, detenuti legalmente, per compagnia o per pratica sportiva. La detrazione con il modello 730/2024 può essere richiesta per le seguenti voci di spesa:

  • Per le spese per visite veterinarie;
  • Spese per interventi o analisi di laboratorio;
  • Spese per farmaci veterinari.

Per tale categoria di spesa è stabilito un limite massimo di importo da poter indicare in dichiarazione dei redditi. Tale soglia ammonta a 550,00 euro. La spesa sostenuta è detraibile per l’importo che eccede la soglia di 129,11 euro. La franchigia rimane a carico del contribuente e deve quindi essere esclusa dall’importo prima di calcolare la quota da portare in detrazione. Tuttavia, all’interno del modello 730 si deve indicare la somma complessiva della franchigia. La detrazione non può essere richiesta per le spese che superano la soglia limite precedentemente indicata.

La detrazione per le spese veterinarie spetta per intero ai titolari di reddito complessivo fino a 120.000 euro. In caso di superamento del predetto limite, la detrazione decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a 240.000 euro.

Detrazione spese veterinarie nel modello 730 del 2024: quanto è possibile recuperare?

La detrazione per le spese veterinarie del Mod. 730 del 2024 è riconosciuta per la quota superiore alla franchigia di 129,11 euro ed inferiore alla soglia limite di 550,00 euro. Per una spesa di 550 euro, quindi, è riconosciuta la detrazione al 19% sulla quota che eccede la franchigia. Tale percentuale deve quindi essere applicata su 421 euro e la detrazione spettante ammonta a 80 euro. La detrazione è comunque calcolata sottraendo a questa somma la franchigia di 129,11 euro.

In altre parole possono verificarsi 3 seguenti casi:

  • Spesa inferiore a 129,11 euro: non si ha diritto alla detrazione;
  • Spesa superiore a 129,11 euro ma inferiore al limite di 550 euro: la detrazione al 19% deve essere calcolata sulla quota che eccede la franchigia,
  • Infine, qualora la spesa supera i 550 euro: può essere richiesta la detrazione massima di 80 euro.

Detrazione spese veterinarie: le istruzioni

Le spese veterinarie devono essere indicate nel quadro E del modello 730/2024 nel rigo da E8 a E10. Deve inoltre essere utilizzato il codice 29 e deve essere indicato l’importo di spesa da portare in detrazione fiscale. Tale importo deve comprendere la franchigia: se tale spesa supera il limite di 550 euro la cifra che deve essere indicata è 550, anche se la detrazione spetterà solamente per la quota che eccede la franchigia. Il modello 730 precompilato dovrebbe già contenere gli importi relativi alle spese, tuttavia è necessario controllare che i dati inseriti siano corretti.

Ad esempio, per spese veterinarie sostenute per un totale di 1.000 euronel rigo della dichiarazione dei redditi deve essere indicato il valore massimo di 550 euro e la detrazione del 19% sarà calcolata su un importo di 421 euro.

L’importo da indicare in dichiarazione, lo ricordiamo, deve comprendere le erogazioni indicate nella sezione “Oneri detraibili” (punti da 341 a 352) della Certificazione Unica con il codice onere 29.

I documenti relativi alle spese devono inoltre essere conservati, insieme all’autodichiarazione sul possesso di animali domestici. L’obbligo di tracciabilità dei pagamenti per quanto riguarda le spese veterinarie, riguarda le spese sostenute nel 2022, che dovranno essere indicate nel modello 730..

La scadenza per il modello 730 è stata fissata al 30 settembre 2023. Nel caso in cui venga utilizzato il modello Redditi le spese devono essere indicate ancora una volta con il codice 29 ma nei righi da RP8 a RP13.

Con la Circolare n. 55/E/2001 l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che:

  • Il limite di spesa deve essere riferito all’ammontare complessivo delle spese sostenute dal soggetto che intende usufruire della detrazione, indipendentemente dal numero di animali posseduti;
  • Il diritto alla detrazione sorge in capo al soggetto che ha sostenuto la spesa anche se non è il proprietario dell’animale. Vedasi la Circolare n. 55/E/2001 § 1.4.2 e la Circolare n. 7/E/2017.

Per quali animali domestici è prevista la detrazione per spese veterinarie?

La detrazione IRPEF del 19% per le spese veterinarie riguarda le spese sostenute per la cura di animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o per la pratica sportiva. Questo significa, indirettamente, che la detrazione non spetta per le spese sostenute:

  • Per la cura di animali destinati all’allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare;
  • Per la cura di animali di qualunque specie allevati o detenuti nell’esercizio di attività commerciali o agricole;
  • In relazione ad animali utilizzati per attività illecite.

Quali spese veterinarie sostenute con mezzi tracciabili sono detraibili?

Per questa spesa è in vigore l’obbligo di tracciabilità delle spese sostenute, ai fini delle detrazioni fiscali del 19%. La previsione dell’obbligo di tracciabilità delle spese riguarda (Circolare n. 7/E/2021):

  • Le prestazioni professionali rese dal veterinario;
  • L’acquisto di medicinali veterinari prescritti dal veterinario;
  • Le analisi di laboratorio e interventi presso le cliniche veterinarie.

Per chiunque abbia un animale da compagnia o per la pratica sportiva è fondamentale ricordarsi di pagare solo con mezzi tracciabili, altrimenti, pagando in contanti, si perde la detrazione del 19%. Infine, ricordiamo che le spese veterinarie possono essere detratte non solo da parte del proprietario dell’animale, ma anche dal diverso soggetto che ha sostenuto la spesa.

Documentazione da conservare per la detrazione delle spese veterinarie

Tra i documenti da conservare c’è la certificazione rilasciata dall’ASL o dal veterinario nel momento dell’iscrizione dell’animale all’anagrafe. Per i cani l’obbligo del microchip, mentre per gli altri animali, come gatti e furetti, è necessario che il veterinario rilasci il cosiddetto pet passport. Per quanto riguarda l’obbligo di certificazione delle spese sanitarie relative all’acquisto di medicinali, non è necessario conservare la prescrizione del medico veterinario (vedi art. 10, co. 1, lett. b) e 15, co. 1, lett. c) del TUIR). Per ottenere la detrazione è necessario conservare la fattura intestata al soggetto che ha sostenuto la spesa o lo scontrino. In tal caso lo scontrino deve riportare obbligatoriamente:

  • Il codice fiscale del soggetto che ha sostenuto la spesa;
  • La natura, la qualità e la quantità dei medicinali acquistati.

Particolarmente importante è la verifica di aver acquistato un medicinale. Tale verifica può essere effettuata attraverso il codice di autorizzazione di messa in commercio del farmaco. Inoltre, la natura del farmaco può essere individuata anche attraverso la codifica FV (farmaco per uso veterinario) utilizzata ai fini della trasmissione dei dati al sistema tessera sanitaria. Sul punto è utile ricordare che la detrazione spetta sia per i farmaci venduti nelle farmacie che per quelli venduti da strutture diverse ma accreditate dal Ministero della salute.

La detrazione spetta per l’acquisto di farmaci certificati da scontrino parlante anche se venduti da strutture diverse dalle farmacie, purché a ciò autorizzate dal Ministero della salute (come per la vendita di farmaci generici nei supermercati).

Non sono invece detraibili le spese sostenute per i mangimi speciali per animali da compagnia, anche se prescritti dal veterinario, in quanto non sono considerati farmaci, ma prodotti appartenenti all’area alimentare.

Le spese veterinarie intestate al coniuge a carico sono detraibili?

Le spese veterinarie non si trasferiscono dai familiari a carico. In pratica la detrazione del 19% riguarda esclusivamente il soggetto che figura come intestatario della fattura (ovvero che ha sostenuto la spesa anche senza essere proprietario dell’animale). Si può al limite chiedere al medico di far annotare sulla fattura che le spese sono state in realtà sostenute da un’altra persona (indicandone anche il codice fiscale), avendone dimostrazione tramite pagamento con mezzi tracciabili.

La detrazione per spese veterinarie riguarda anche farmaci senza prescrizione del veterinario?

La detrazione per spese veterinarie spetta anche per l’acquisto dei farmaci senza obbligo di prescrizione medica, effettuato online presso farmacie e esercizi commerciali autorizzati alla vendita a distanza dalla Regione o dalla Provincia autonoma o da altre autorità competenti, individuate dalla legislazione di Regioni o Province autonome. Non è consentita la vendita online di farmaci che richiedono la prescrizione medica.

Esempio

Immaginiamo un soggetto che nel periodo di imposta ha sostenuto un importo pari a 900 euro per visite veterinarie. La detrazione deve essere calcolata sul limite di spesa di 550 euro, al netto della franchigia di 129,11 euro. Quindi, (550 – 129,11) = 441 x 19% = 80 euro. Limite massimo di detraibilità per le spese veterinarie.

8 COMMENTI

  1. Il mio cane ha subito un importante intervento con asportazione della milza e tra l’operazione, prelievi e analisi, acquisto del sangue per la trasfusione, raggi, ecografie, TAC, medicinali, degenza ecc. ho dovuto fare un finanziamento di circa 4.000 € e la detrazione è di 70,46 euro!…
    Semplicemente ridicolo anche considerando ill fatto che le persone sole che hanno un animale di compagnia e non hanno risorse sono molte volte costrette a dover rinunciare farli curare.

  2. Nel paragrafo “Detrazioni spese veterinarie: metodi di pagamento tracciabili” c’è scritto: “[…] ricordiamo che le spese veterinarie possono essere detratte dal soggetto che ha sostenuto la spesa, anche se non proprietario dell’animale”, come indicato nella Circolare n. 7/E/2017, linkata nell’articolo.

  3. I parafarmaci veterinari sono detraibili? Il dubbio nasce perché nel caso degli umani è precisato mentre per gli animali si escludono chiaramente solo i mangimi

  4. Salve, mia moglie è senza reddito,a mio carico. Lo scorso anno ha sostenuto spese veterinarie elevate, fattura intestata a lei, in quanto proprietaria. Posso detrarre tali spese avendola a carico?

  5. Generalmente le spese veterinarie non hanno possibilità di trasferimento ad altro soggetto. La detrazione compete al soggetto intestatario della fattura che ha sostenuto la spesa con mezzi tracciabili.

  6. Siamo in Italia, veramente vergognoso ”
    Un rimborso ridicolo !!
    70 euro a un disoccupato e lo stesso ad uno che guadagna 240.000 euro l’anno.
    Quando un intervento chirurgico mediamente costa 1500/2000 euro e i medicinali che costanno una follia,
    Che presa per Culo “

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