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Strumenti finanziari derivati in bilancio

Fisco NazionaleBilancioStrumenti finanziari derivati in bilancio

La rilevazione degli strumenti finanziari derivati, sia dal punto di vista civilistico/contabile che fiscale in bilancio.

Il Decreto Legislativo n. 139/2015, introducendo una disciplina contabile specifica per gli strumenti finanziari derivati e le operazioni di copertura, ha modificato il Codice civile. La normativa ripropone quanto già delineato dai principi contabili internazionali IAS/IFRS, in merito all'obbligo di rilevare in bilancio i derivati al loro fair value e sulla distinzione, nell'ambito delle operazioni di copertura, tra coperture di elementi presenti in bilancio (coperture di fair value), e coperture di flussi finanziari futuri (coperture di cash flow).
Per una corretta classificazione in bilancio dei contratti derivati è necessario identificare e valutare i seguenti aspetti, che di seguito andremo ad analizzare con maggiore dettaglio. In particolare:

L'individuazione degli elementi oggetto di copertura;
La valutazione della copertura
Lo scorporo dei derivati impliciti.

Gli strumenti finanziari derivati
Uno strumento finanziario è un contratto che da origine ad un'attività finanziaria per una società e una passività finanziaria o strumento di capitale per un'altra società. In linea generale gli strumenti derivati, così come disciplinati dai principi contabili internazionali, sono dei contratti a prestazioni sinallagmatiche future, che hanno come oggetto un elemento sottostante (ad esempio, dei titoli azionari, un tasso di interesse o un tasso di cambio) il cui regolamento è previsto ad una data successiva a quella della negoziazione e in cui, normalmente, all'atto della stipulazione del contratto è previsto un investimento iniziale irrilevante.
Lo IAS 39 (richiamato dall'OIC 32) richiede la manifestazione contemporanea di tre requisiti affinché uno strumento finanziario sia annoverabile nella categoria dei derivati:

Presenza del sottostante - il suo valore varia al variare dell'elemento sottostante al contratto. Il suo valore si modifica al variare di specifici tassi di interesse, di prezzi di altri strumenti finanziari o di beni, di tassi di cambio, di indici di prezzi o di tassi, rating o indici creditizi;
Nessun esborso iniziale - richiede un investimento netto iniziale che sia minore di quanto sarebbe richiesto per altri tipi di contratti da cui ci si aspetterebbe una risposta simile ai cambiamenti dei fattori di mercato,
Regolamento a termine - lo strumento finanziario è regolato ad una data futura.

Nella pratica, però, le principali fattispecie che si incontrano nelle imprese sono le seguenti:

Derivati su prestiti - il valore di mercato di un prestito, infatti, dipende dall'evoluzione dei tassi di interesse sul mercato finanziario e dalla sua scadenza. Fissare il tasso cui sarà possibile indebitarsi nel futuro, pertanto, significa indirettamente definire il prezzo del prestito sottostante: da qui, la nozione comune di "derivati su tassi di interesse" (IRS).
Derivati su valute - in questo caso, l'oggetto è la fissazione del prezzo a cui una certa quantità di valuta potrà essere compravenduta ad una determinata data futura.
Derivati su beni ...

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