Il Decreto Sostegni bis ancora non è stato confermato, ed è in attesa per l’approvazione di tutte le misure del provvedimento. Il Decreto Sostegni bis come il precedente, stabilisce alcune importanti misure per aiutare le famiglie e le imprese, con l’obiettivo della ripresa economica e il sostentamento delle famiglie che si trovano in difficoltà.
Il Decreto sostegno bis prevede nuovi aiuti alle imprese, stabilendo 40 miliardi di euro per la sua attuazione. Sono previsti nuovi aiuti sia per le partite IVA che per i lavoratori dipendenti, e tra tutte le misure troviamo anche delle agevolazioni fiscali importanti per i proprietari di negozi attività.
Il primo Decreto Sostegni aveva emanato delle disposizioni in materia di lavoro, come la proroga del blocco dei licenziamenti, della cassa integrazione, e il finanziamento di fondi specifici per l’occupazione. Non dimentichiamo i bonus per i lavoratori più colpiti dalla crisi. Vediamo che cosa prevede il decreto sostegni bis in materia di lavoro.
Decreto Sostegni bis: i sostegni ai lavoratori
Oltre ad un’esenzione fiscale è importante per tutti i proprietari di attività, che corrisponde ad una diminuzione delle tasse e dei costi fissi degli immobili utilizzati a fini lavorativi, verranno alleggerite le tasse Tari, il canone RAI e misure specifiche saranno applicate anche sui mutui.
Per sostenere le imprese e il lavoro, arriveranno importanti aiuti economici e ristori aggiuntivi a fondo perduto.
L’obiettivo generale è la ripartenza del lavoro e dell’economia, che è stata tanto penalizzata nell’ultimo anno. Oltre ai sostegni mirati alle categorie più colpite, anche il settore agricolo riceverà nuovi aiuti. Il ministro del lavoro, Andrea Orlando ha preannunciato un pacchetto lavoro di sostegni che va ad arginare la situazione di crisi del mercato del lavoro, anche di fronte allo stop al blocco licenziamenti.
Ricordiamo che il blocco licenziamenti ha evitato numerosissimi licenziamenti, collettivi e non, durante i mesi in cui l’emergenza sanitaria era più grave. Attualmente sappiamo che le proroghe del blocco licenziamenti arrivano fino al 30 giugno 2021.
Ma lo stop può essere spostato fino al 31 ottobre 2021 nel caso in cui i dipendenti fruiscano di cassa integrazione. Il primo decreto sostegni ha introdotto tutta una serie di misure, tra cui il blocco licenziamenti e la cassa integrazione volta al mantenimento del posto di lavoro per i dipendenti, e alla tutela generale dei lavoratori. C’è molta attesa a proposito delle nuove disposizioni in merito che saranno introdotte dal Decreto Sostegni bis.
Decreto Sostegni bis: le tutele per il mercato del lavoro
il governo ha specificato più volte di voler modificare le attuali disposizioni che regolamentano l’ANPAL, ovvero l’agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro. Il governo vuole portare nuove modifiche all’agenzia, e di fatto l’ANPAL è stata commissariata.
L’obiettivo è quello di rilanciare le politiche attive per il lavoro modificando la stessa agenzia che se ne occupa. Oltre a questo nel Decreto Sostegni bis sono contenute delle misure per incentivare le nuove assunzioni, soprattutto per quelle fasce di popolazione più svantaggiate come i giovani e le donne.
Quello che si vuole fare è limitare quelli che sono i possibili danni collaterali dello sblocco della misura del blocco dei licenziamenti, che fino ad ora ha garantito a moltissimi italiani di mantenere il proprio posto di lavoro. Verranno introdotte anche delle misure specifiche per garantire che il lavoro, soprattutto nei settori più colpiti, sia meno costoso e più conveniente per chi lo eroga.
Il Decreto Sostegni bis sta per essere confermato, e saranno comunque garantite delle misure aggiuntive rispetto al primo decreto sostegni. Il decreto Infatti, secondo le ultime comunicazioni del presidente Mario Draghi, avrà anche un nuovo nome, si chiamerà “Decreto imprese, lavoro, professioni“. Questo per sottolineare che lo Stato erogherà contributi a fondo perduto è misure alle famiglie, ma soprattutto per il rilancio del Mercato del Lavoro.
Di fatto quindi questo nuovo decreto vuole andare nello specifico delle misure attive per il lavoro, a partire dal cambiamento che coinvolgerà l’ANPAL.
Contratto di rioccupazione: di cosa si tratta
Il nuovo decreto prevede anche una novità in materia di rioccupazione. Il blocco dei licenziamenti probabilmente non verrà prorogato oltre alla data stabilita del 30 giugno 2021, oppure del 31 ottobre 2021 nel caso di ammortizzatori sociali. Il ministro per il lavoro ha ipotizzato un nuovo contratto di rioccupazione, una sorta di cuscinetto per tutti i licenziamenti che potranno avvenire a seguito dello sblocco della misura che ha tutelato il lavoro di molti italiani.
Si tratta di un contratto tempo indeterminato che stabilisce un periodo di formazione e di prova con sgravi contributivi del 100%.
Questo significa che i datori di lavoro saranno incentivati ad assumere, per un periodo di prova di massimo sei mesi, dipendenti a tempo indeterminato. La novità riguarda la possibilità di non versare contributi per i dipendenti assunti tramite questo tipo di contratto. L’incentivo è quello aumentare le assunzioni, ma nel caso in cui questo non avvenga dovrà essere restituita la somma relativa ai contributi al termine del contratto.
Questo tipo di contratto potrà essere applicato a tutti i settori, e incentiva le assunzioni che prevedono una durata continuativa. Sicuramente anche questa misura è interessante dal punto di vista di chi offre lavoro, ma non solo. Anche chi si trova senza un’occupazione può utilizzare questo strumento come un vero e proprio contratto per iniziare un lavoro stabile.
Oltre a questo contratto vengono anche accennati, tra le ipotesi, altri tipi di forme contrattuali che saranno in vigore a partire dalla conferma del nuovo Decreto Sostegni bis. Il pacchetto lavoro proposto dal ministro Orlando è complesso e ricco di misure volte a far ripartire il mercato del lavoro.
Partite Iva di nuovo al centro
Il Decreto Sostegni bis tuttavia farà anche riferimento alle imprese e ai lavoratori autonomi provvisti di Partita Iva. Arriveranno infatti nuovi contributi a fondo perduto, si parla di almeno 18 miliardi di euro volti a sostenere le imprese e i professionisti. Appena verrà confermata l’applicazione del nuovo Decreto Sostegni bis sapremo nel dettaglio come verranno distribuiti questi nuovi contributi a fondo perduto.
Quello che è certo è che si cercherà comunque di limitare le spese relative ai costi fissi a carico di imprenditori e gestori di attività. Per farlo questo nuovo decreto avvierà delle misure che alleggeriranno la pressione fiscale, venendo incontro anche alle necessità che riguardano affitti e mutui su immobili utilizzati per le attività.
A questo proposito ricordiamo che sono stati introdotti, e saranno applicati con il Decreto Sostegni bis, nuovi aiuti per la fascia giovanile della popolazione, soprattutto per quanto riguarda l’acquisto di un’abitazione da disporre a prima casa tramite mutuo.
Per questo motivo verranno confermate nuove agevolazioni anche per l‘assunzione stessa delle persone under 35, o della fascia femminile della popolazione.