Piano transizione 5.0: beneficiari e requisiti

HomeFisco NazionalePiano transizione 5.0: beneficiari e requisiti

Il Piano Transizione 5.0, insieme al Piano Transizione 4.0, si inserisce all’interno della strategia finalizzata a sostenere il processo di trasformazione digitale ed energetica delle imprese. Sono messi a disposizione, nel biennio 2024-2025, 12,7 miliardi di euro.

Il bonus consiste in un credito d’imposta per le imprese che effettuano nuovi investimenti, a decorrere dal 1° gennaio 2024 e fino al 31 dicembre 2025. Il credito d’imposto è rivolto alle imprese situate nel territorio dello Stato, nell’ambito di progetti di innovazione che comportano una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva non inferiore al 3%, o, in alternativa, una riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento non inferiore al 5%.

Come funziona?

Il Piano transizione 5.0 consiste in un’agevolazione erogata sotto forma di credito d’imposta proporzionale alla spesa sostenuta per i nuovi investimenti in strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, effettuati nel biennio 2024-2025.

Il credito di imposta è riconosciuto a condizione che si realizzi una riduzione dei consumi energetici di almeno il 3% per la struttura produttiva o, in alternativa, di almeno il 5% del processo interessato dall’investimento. La riduzione dei consumi energetici deve essere in conseguenza ad investimenti in beni materiali e immateriali funzionali alla transizione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello “Industria 4.0” (Allegati A e B alla Legge 232/2016).

Rientrano tra i beni di cui all’allegato B alla legge 11 dicembre 2016, n. 232, anche:

  • Software, i sistemi, le piattaforme o le applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata, o introducono meccanismi di efficienza energetica, mediante la raccolta e l’elaborazione dei dati anche provenienti dalla sensoristica IoT di campo;
  • Software relativi alla gestione di impresa se acquistati unitamente ai software, ai sistemi o alle piattaforme di cui alla lettera a).

Vi rientrano anche:

  • Beni materiali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, ad eccezione delle biomasse, compresi gli impianti per lo stoccaggio dell’energia prodotta;
  • Spese per la formazione del personale nell’ambito di competenze utili alla transizione dei processi produttivi (nel limite del 10% degli investimenti effettuati nei beni strumentali e nel limite massimo di 300 mila euro).

Quali imprese possono beneficiare del credito d’imposta transizione 5.0?

Possono beneficiare del bonus tutte le imprese residenti e le stabili organizzazioni con sede in Italia, a prescindere dalla forma giuridica, dal settore economico, dalla dimensione e dal regime fiscale adottato per la determinazione del reddito d’impresa. 

Il credito d’imposta può essere riconosciuto anche alle società di servizi energetici (ESCo) certificate da organismo accreditato per i progetti di innovazione effettuati presso l’azienda cliente.

Il credito d’imposta varia in relazione alla quota d’investimento e alla riduzione dei consumi.

Per le imprese ammesse al credito, occorre comunque il rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro applicabili in ciascun settore e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

Come utilizzare il credito d’imposta piano transizione 5.0?

Il credito d’imposta si può utilizzare esclusivamente in compensazione decorsi 10 giorni dalla comunicazione delle imprese beneficiarie all’Agenzia delle entrate da parte del GSE. Si può utilizzare in una o più quote entro la data del 31 dicembre 2025 mediante modello F24 tramite i servizi telematici offerti dall’Agenzia delle Entrate, pena il rifiuto dell’operazione di versamento.

L’ammontare del credito d’imposta non utilizzato al 31 dicembre 2025 è utilizzabile in cinque quote annuali di pari importo. L’ammontare del credito d’imposta utilizzato in compensazione non deve eccedere l’importo del credito d’imposta maturato comunicato all’impresa da parte del GSE, pena lo scarto dell’operazione di versamento.

Imprese escluse

Il credito d’imposta non spetta alle imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuita’ aziendale, o sottoposte ad altra procedura concorsuale o che abbiano in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni.

Sono escluse anche le imprese destinatarie di sanzioni interdittive.

Modulo di contatto

    Ho letto l’informativa Privacy e autorizzo il trattamento dei miei dati personali per le finalità ivi indicate.

    I più letti della settimana

    Abbonati a Fiscomania

    Oltre 1.000, tra studi, professionisti e imprese che hanno scelto di abbonarsi per non perdere i contenuti riservati e beneficiare dei vantaggi. Abbonati anche tu a Fiscomania.com oppure Accedi con il tuo account.

    I nostri tools

     

    Elisa Migliorini
    Elisa Migliorinihttps://www.linkedin.com/in/elisa-migliorini-0024a4171/
    Laureata in Giurisprudenza presso l'Università di Firenze. Approfondisce i temi legati all'IVA ed alla normativa fiscale domestica oltre ad approfondire aspetti legati al diritto societario.
    Leggi anche

    Bonus ristrutturazione bagno 2025: cos’è e come chiederlo

    Il bonus del 50% per le ristrutturazioni edilizie è un incentivo fiscale offerto dal governo italiano per incoraggiare i...

    Al via controlli fiscali sui forfettari: accessi a casa o in sede

    Sono partiti in questi giorni diversi accessi per i titolari di partita IVA in regime forfettario presso la propria...

    Interessi passivi: deducibilità nel limite del 30% del Rol

    Gli interessi passivi sono oneri finanziari che l’imprenditore o la società sostengono a fronte dell’ottenimento di una somma di...

    Diniego di proroga del locatore nei contratti di locazione

    Un contratto di locazione può avere una durata prestabilita. Al termine di questo periodo, la proroga del contratto potrebbe...

    Pex su plusvalenza estera con credito ridotto

    Il percepimento di una plusvalenza derivante dalla cessione di una partecipazione in impresa estera, con pagamento di imposte in...

    Mancato pagamento delle rate del mutuo: conseguenze

    Il mancato pagamento delle rate del mutuo può avere conseguenze gravi per il debitore, che vanno dall'applicazione di interessi...