Le misure di controllo preventivo sulle nuove partite Iva diventano piรน stringenti, come definito dal provvedimento del 16 maggio 2023 dellโAgenzia dellโEntrate, relativo ai nuovi “criteri, modalitร e termini per lโanalisi del rischio ed il controllo delle nuove partite Iva”.
In caso di individuazione di elementi di rischio, l’Agenzia dell’Entrate invita il richiedente a presentarsi per fornire le dovute spiegazioni. Il contribuente rischia grosso se non ottempera allโinvito dellโufficio o non fornisce gli elementi idonei a dimostrare lโinesistenza del profilo di rischio. In questi casi, l’Agenzia dell’Entrate prevede la notifica del provvedimento di cessazione della partita Iva.
ร prevista la possibilitร per il destinatario della misura di cessazione della partita Iva di richiedere successivamente lโapertura di una nuova partiva Iva solo se rispettati determinati requisiti. Difatti, il richiedente puรฒ farne richiesta solo se presenta una polizza fideiussoria o una fideiussione bancaria, a favore dellโAmministrazione finanziaria, della durata di tre anni e per un importo almeno di 50.000 โฌ.
Esploriamo insieme il provvedimento dell’Agenzia dell’Entrate per approfondire i criteri e le modalitร di controllo preventivo per le nuove partite Iva.
Controlli preventivi sulle nuove partite Iva, a chi si rivolge
I controlli preventivi sono effettuati sulle partite Iva di nuova attribuzione, che presentano elementi di rischio, come l’inadempimento ricorrente degli obblighi dichiarativi e di versamento delle imposte in combinazione a brevi cicli di vita o periodi transitori di operativitร .
La disciplina del provvedimento del 16 maggio 2023 dellโAgenzia dellโEntrate si applica a 360ยฐ e si rivolge a:
- Titolare di ditta individuale;
- Lavoratore autonomo;
- Rappresentante legale di societร , associazione o ente, con o senza personalitร giuridica.
Queste verifiche comprendono anche le partite Iva giร esistenti che saltano all’occhio perchรฉ riprendono a operare dopo un periodo di inattivitร o modifiche dellโoggetto o della struttura.
Controlli preventivi sulle nuove partite Iva, come funziona
Con il provvedimento del 16 maggio 2023, l’Agenzia dell’Entrate definisce i “criteri, modalitร e termini per lโanalisi del rischio ed il controllo delle nuove partite Iva” in attuazione della Legge di Bilancio 2023. Lโobiettivo che si pone รจ quello di individuare preventivamente i soggetti che presentano elementi di rischio o criticitร relativi all’apertura di una nuova partita Iva, dalla sussistenza di anomalie in relazione a requisiti soggettivi e/o oggettivi alla violazione degli obblighi tributari.
Queste misure potenziano gli strumenti di analisi del rischio e di controllo, indicati dal comma 15-bis dellโart. 35 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, al fine di rinforzare la prevenzione e il contrasto all’evasione collegata all’attribuzione di nuove partite Iva. La nuova disciplina s’inserisce all’interno del panorama europeo disciplinato dal Regolamento UE n. 904/2010 del Consiglio del 7 ottobre 2010, che promuove la cooperazione amministrativa e la lotta contro la frode in materia di Iva.
Il controllo da parte dell’Agenzia dell’Entrate parte dall’analisi dei dati trasmessi e degli esiti delle istruttorie della Guardia di Finanza ed elabora specifiche analisi del rischio connesso al rilascio e allโoperativitร delle partite Iva. Nello specifico, i controlli preventivi sulle nuove Partite Iva si compongono di 3 fasi principali:
- Valutazione del rischio dell’apertura di nuove partite Iva;
- Invito a comparire presso lโAgenzia dellโEntrate in caso di incongruenze;
- Disposizioni conclusive da parte dellโAgenzia dellโEntrate, che possono concludersi con la cessazione della partita Iva e le relative sanzioni, in caso di mancata presentazione allโinvito o insufficienza di documentazione.
Analizziamo nel dettaglio le tre fasi relative allโanalisi del rischio ed il controllo delle nuove partite Iva.
1. Nuove partite Iva, criteri di valutazione del rischio
LโAgenzia dellโEntrate analizza i dati e le informazioni disponibili nelle banche dati, pubbliche e private, o da segnalazioni provenienti da altri enti. Come precisato nel provvedimento del 16 maggio 2023, la valutazione del rischio unisce gli elementi connessi ai seguenti fattori di rischio:
- Criticitร nel profilo economico e fiscale del soggetto;
- Mancanza dei requisiti di imprenditorialitร del richiedente e di professionale e abituale svolgimento dellโattivitร ;
- Rischi collegati alla tipologia e alle modalitร di svolgimento dellโattivitร ;
- Anomalie economico e contabili nellโesercizio dellโattivitร e sistematiche condotte evasive;
- Incongruenze relative alla posizione fiscale del soggetto titolare della partita Iva, per il quale emergano gravi o cicliche violazioni delle norme tributarie.
In base allโanalisi congiunta dei dati, lโAgenzia dellโEntrate verifica lโeffettivitร degli elementi di rischio individuati e trasmette gli esiti delle analisi e dei controlli alla Guardia di Finanza anche tramite strumenti informatici
2. Partite Iva con elementi di rischio, invito a comparire presso lโAgenzia dell’Entrate
I soggetti titolari di partita Iva, per i quali sono emersi elementi di rischio, sono invitati a presentarsi presso lโufficio competente dellโAgenzia dellโEntrate per discutere della propria posizione, ai sensi dellโart. 32 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973 n. 600.
Lโinvito a comparire ha lo scopo di verificare i profili di rischio e il contribuente troverร lโindicazione degli elementi di rischio e di pericolositร fiscale riscontrati dallโAgenzia dellโEntrate nella fase di valutazione. Inoltre, offre la possibilitร al richiedente di fornire chiarimenti ed esibire la documentazione al fine di dimostrare lโassenza dei profili di rischio individuati dallโufficio.
3. Mancato rispetto dell’invito, cessazione della partita Iva e sanzioni
Qualora il contribuente non si presenti allโinvito dellโufficio o non fornisca elementi sufficienti a dimostrare lโinsussistenza dei profili di rischio, lโAgenzia dellโEntrate procede con la notifica del provvedimento di cessazione della partita Iva.
Il titolare della partita Iva rischia quindi la cessazione, che avrร effetto dalla data di registrazione in Anagrafe Tributaria della notifica del provvedimento. In questo modo, la partita Iva risulterร esclusa in anagrafe tributaria e ciascun operatore potrร “verificare in ogni momento se nei confronti di un proprio fornitore o di un proprio cliente sia stato emesso un provvedimento di cessazione della partita Iva ai sensi dei citati commi, al fine di evitare il coinvolgimento, anche indiretto, in meccanismi evasivi o fraudolenti“.
Inoltre, รจ prevista una sanzione amministrativa di 3.000 โฌ da pagare in contemporanea al provvedimento di cessazione della partita Iva, in base allโart. 1, comma 149, della Legge di Bilancio 2023.
Nuova partita Iva dopo provvedimento di cessazione, solo con fideiussione
Il comma 15-bis introdotto dalla Legge di Bilancio stabilisce che il soggetto destinatario del provvedimento di cessazione puรฒ richiedere, in un secondo momento, lโattribuzione di unโaltra partita Iva, solo a fronte della presentazione di una polizza fideiussoria o di una fideiussione bancaria, a favore dellโAmministrazione finanziaria, con le seguenti caratteristiche:
- Durata di almeno tre anni;
- Importo non inferiore a 50.000 โฌ.
La polizza fideiussoria o fideiussione bancaria รจ prestata a favore del Direttore pro tempore della Direzione Provinciale dellโAgenzia delle Entrate competente, ai sensi dellโart 40 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633. Inoltre, deve riportare il contenuto minimo indicato nel fac-simile allegato al provvedimento del 16 maggio 2023 dellโAgenzia dellโEntrate.