Contributi a fondo perduto fino a 400.000 euro per le imprese colpite economicamente dalla guerra in Ucraina. A prevederlo è il decreto firmato dal ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. Sono messi a disposizione 130 milioni di euro per il 2022. A beneficiarne saranno le imprese che hanno risentito della crisi in termini di fatturato e aumento delle materie prime.
In particolare, potranno beneficiare dei contributi a fondo perduto fino a 400.000 euro le imprese con sede legale o operativa in Italia, qualora negli ultimi due bilanci almeno il 20% del fatturato risulti collegato a operazioni commerciali in Ucraina, Russia e Bielorussia, compreso l’approvvigionamento di materie prime e semilavorati. Inoltre, dovranno aver subito nel corso dell’ultimo trimestre un calo di fatturato di almeno il 30% rispetto al 2019. Per le aziende costituite dopo il primo gennaio 2020 il confronto è effettuato con il 2021. Le domande potranno essere presentate dal decimo giorno successivo dalla data di pubblicazione del decreto sul sito del MISE ed entro e non oltre il 30° giorno successivo alla medesima data di pubblicazione.
Contributi a fondo perduto per le imprese colpite dalla guerra
Il Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, ha firmato il decreto indicante le modalità per la presentazione delle domande circa i contributi a fondo perduto fino a 400.000 euro per le imprese colpite dalla crisi in Ucraina. In tal modo viene data attuazione ad una misura prevista dal Decreto Aiuti, istituendo un fondo pari a 130 milioni di euro in favore delle piccole e medie imprese che hanno avuto conseguenze economiche a causa della guerra in Ucraina.
Requisiti
Per poterne beneficiare occorre essere in possesso dei seguenti requisiti:
- Sede legale o operativa in Italia;
- Non essere sottoposte a procedure concorsuali o di sanzioni interdittive;
- Negli ultimi due bilanci almeno il 20% del fatturato risulti collegato a operazioni commerciali in Ucraina, Russia e Bielorussia, compreso l’approvvigionamento di materie prime e semilavorati;
- Aver subito un calo di fatturato di almeno il 30% rispetto al 2019. Per le aziende costituite dopo il primo gennaio 2020 il confronto è effettuato con il 2021;
- Aver sostenuto costi più alti per materie prime e semilavorati di almeno il 30% durante il trimestre precedente all’entrata in vigore del Decreto Aiuti.
Sono escluse le imprese che svolgono attività di agricoltura, silvicoltura e pesca.
Importi
I contributi a fondo perduto sono fino a 400.000 euro. Tuttavia, per conoscere l’importo si tiene conto delle dimensioni e delle perdite subite. Sarà calcolata la differenza tra la media dei ricavi relativi all’ultimo trimestre prima dell’entrata in vigore del Decreto Aiuti e la media di quelli riferiti allo stesso periodo del 2019. Successivamente si applica la percentuale prevista a seconda delle dimensioni dell’impresa. Le percentuali sono:
- 60% per i soggetti con ricavi 2019 non superiori a 5 mln;
- 40% per i soggetti con ricavi 2019 superiori a 5 mln e fino a 50 mln;
- per le imprese costituite dal primo gennaio 2020 il periodo di imposta di riferimento di cui ai numeri 1) e 2) è quello relativo all’anno 2021.
Il limite massimo è di 400.000 euro per singolo beneficiario.
Presentazione della domanda
Le domande potranno essere presentare a partire dalle ore 12:00 del decimo giorno successivo alla pubblicazione del decreto sul sito del MISE ed entro e non oltre il 30° giorno successivo alla medesima data di pubblicazione. La domanda dovrà essere inoltrata in modalità telematica tramite la procedura messa a disposizione sul sito del MISE.
Possono accedere alla procedura solo i rappresentanti legali dell’impresa che devono essere in possesso di credenziali SPID, CIE o CNS. Occorre essere in possesso di un indirizzo PEC registrato nel Registro delle Imprese, che sarà utilizzato per tutte le comunicazioni relative al procedimento.
Le domande non saranno valutate in base all’ordine cronologico di presentazione. In caso di esito positivo, il contributo sarà erogato direttamente sul conto corrente indicato in fase di domanda.