Il contratto di rioccupazione è una misura introdotta recentemente per contrastare la crisi economica che ha avuto luogo dallo scoppio della pandemia, e in particolare va a sostenere il mercato del lavoro. Il contratto di rioccupazione consiste in una nuova possibilità per le aziende di ricevere sgravi particolari assumendo nuovo personale.

L’art. 41 del decreto Sostegni bis, ha introdotto il contratto di rioccupazione avente lo scopo di incentivare l’inserimento nel mercato del lavoro dei lavoratori in stato di disoccupazione nella fase di ripresa delle attività dopo l’emergenza epidemiologica Covid-19 e attribuisce al datore di lavoro il diritto a beneficiare dell’esonero dal versamento del 100% dei complessivi contributi previdenziali, esclusi i premi e contributi INAIL. Possono accedere al beneficio i datori di lavoro privati, ad esclusione del settore agricolo e del lavoro domestico, che abbiano effettuato nuove assunzioni nel periodo tra il 1° luglio e il 31 ottobre 2021.

Inoltre, l’assunzione dev’essere a tempo indeterminato, e nei prossimi giorni le aziende potranno chiedere lo sgravio contributivo direttamente all’INPS, perché l’apertura delle domande è fissata per il 15 di settembre.

Tuttavia esiste la possibilità che l’azienda incorra in sanzioni importanti se decide di avvalersi dello sgravio contributivo senza rispettare i parametri per cui è stato introdotto il contratto di rioccupazione. Vediamo nel dettaglio come funziona questa tipologia di contratto e come fare domanda a partire dal 15 settembre.


Cos’è il contratto di rioccupazione?

Il contratto di rioccupazione è stato introdotto dal Decreto Sostegni bis come misura a sostegno del mercato del lavoro, che si è trovato in un brusco arresto a causa della diffusione del virus Covid-19, e fa parte delle misure per la ripartenza economica del paese. L’art. 41 del decreto Sostegni bis, ha introdotto il contratto di rioccupazione avente lo scopo di incentivare l’inserimento nel mercato del lavoro dei lavoratori in stato di disoccupazione nella fase di ripresa delle attività dopo l’emergenza epidemiologica Covid-19 e attribuisce al datore di lavoro il diritto a beneficiare dell’esonero dal versamento del 100% dei complessivi contributi previdenziali, esclusi i premi e contributi INAIL. Possono accedere al beneficio i datori di lavoro privati, ad esclusione del settore agricolo e del lavoro domestico, che abbiano effettuato nuove assunzioni nel periodo tra il 1° luglio e il 31 ottobre 2021.

Il contratto di rioccupazione è destinato a sgravare delle spese relative ai contributi INPS ai datori di lavoro, favorendo così una maggiore occupazione e maggiore propensione all’assunzione da parte delle aziende.

Tuttavia per poter accedere all’interessante sgravio contributivo, l’azienda si deve necessariamente impegnare ad assumere in modo indeterminato il nuovo lavoratore, non è prevista la possibilità di ottenere lo sgravio contributivo in altro modo.

In mancanza di una tipologia di rapporto lavorativo indeterminato, l’azienda non può ricevere esenzioni ai contributi INPS in tal senso. Per poter tuttavia accedere allo sgravio, l’azienda deve anche procedere alla presentazione della domanda direttamente all’ente previdenziale INPS, che a partire dal 15 settembre si occuperà di accogliere le richieste.

Cosa c’è da sapere sul contratto di rioccupazione

Il datore di lavoro che intende presentare domanda di sgravio contributivo per un dipendente assunto a tempo indeterminato, tramite contratto di rioccupazione, deve tenere presente qual è il suo funzionamento nello specifico.

Questa tipologia di contratto prevede uno sgravio del versamento dei contributi a fini pensionistici per il datore di lavoro totale, ovvero nella misura del 100%, anche se non è possibile superare la cifra annuale di 6.000 euro per il dipendente.

Per poter procedere alla richiesta di esenzione dei contributi, è indispensabile seguire tutti i criteri con cui si può applicare questo tipo di contratto, in particolare è necessario che il datore di lavoro assuma una persona, con questo tipo di contratto, che al momento si trovi in stato di disoccupazione. Questa misura infatti è stata introdotta proprio per favorire l’assunzione di persone che al momento si trovano senza lavoro, gravando meno sulle aziende stesse.

Per poter chiedere l’accesso allo sgravio con il contratto di rioccupazione inoltre è anche importante ricordare che l’azienda deve essere in regola con la contribuzione per tutti i dipendenti, con gli adempimenti fiscali, ed esiste una ulteriore limitazione che vedremo tra poco.

Durata

Il beneficio spetta per un periodo massimo di sei mesi a partire dalla data dell’evento incentivato. Il periodo di fruizione dell’incentivo può essere sospeso esclusivamente nei casi di assenza obbligatoria dal lavoro per maternità, e nelle ipotesi di interdizione anticipata dal lavoro.

Contratto di rioccupazione: accesso purché senza licenziamenti

Per ottenere lo sgravio fiscale, l’azienda che intende presentare domanda deve essere in un certo senso “virtuosa”: ovvero non deve aver provveduto a licenziamenti nei sei mesi che precedono l’assunzione.

Il contratto di rioccupazione, se da un lato sostiene le persone che si trovano senza lavoro, dall’altro incentiva il comportamento virtuoso delle aziende, limitando quindi i licenziamenti. L’azienda, o il datore di lavoro, che decidono di licenziare durante i sei mesi precedenti all’assunzione, non solo perdono la possibilità di avvalersi di questo tipo di contratto, ma possono incorrere anche in diverse sanzioni.

Il contratto di rioccupazione prevede quindi un periodo di inserimento, in cui la persona assunta deve essere formata e seguita dall’azienda per poi essere integrata completamente nell’organico. Il rapporto di lavoro a questo punto si trasforma in contratto indeterminato, a meno che di comune accordo non si decida di sospendere la collaborazione tra le parti.

15 settembre: apertura domande di accesso al contratto di rioccupazione

La data ufficiale da cui si può iniziare a procedere con l’invio delle domande di accesso alle agevolazioni previste dal contratto di rioccupazione è il 15 settembre. Da questa data i datori di lavoro possono presentare domanda direttamente all’ente previdenziale INPS, nel caso rispettino tutte le modalità per potervi accedere.

Bisogna quindi tenere presente che si può accedere all’agevolazione purché si proceda all’assunzione entro il 31 ottobre 2021, come spiega una comunicazione ufficiale INPS:

“Possono accedere al beneficio i datori di lavoro privati, con esclusione del settore agricolo e del lavoro domestico, che abbiano effettuato nuove assunzioni mediante il contratto di rioccupazione nel periodo tra il 1° luglio e il 31 ottobre 2021.”

Risulta quindi importante ricordare che non sarà più possibile chiedere l’accesso all’esenzione contributiva se si procede all’assunzione successivamente al 31 ottobre 2021.

Come spiega la stessa INPS in una comunicazione recente, dal 15 settembre sarà disponibile sul portale INPS un modulo apposito, il modulo di istanza on-line “RIOC” per richiedere il beneficio contributivo previsto dal contratto di rioccupazione. La domanda va presentata da parte dei datori di lavoro che assumono, non da parte dei lavoratori assunti.

Messaggio INPS n°3050 del 09-09-21

Con una comunicazione recente, il messaggio INPS n°3050 del 09-09-21, l’INPS ha chiarito le modalità di presentazione della domanda di accesso allo sgravio contributivo da parte del datore di lavoro, specificando sia quali informazioni il datore deve conoscere, sia quali sono le attività che verranno svolte dall’INPS.

Per poter procedere alla richiesta, il datore di lavoro deve essere in possesso di un codice relativo alla comunicazione obbligatoria di inizio del rapporto a tempo indeterminato, inclusa l’informazione che riguarda il salario mensile del dipendente assunto, che comprende anche la tredicesima e la quattordicesima mensilità.

Deve poi essere provvisto di indicazione che riguarda l’aliquota contributiva dello sgravio, e queste informazioni devono essere inserite nel modulo di richiesta anche nel caso di assunzione a tempo indeterminato di un lavoratore con rapporto di lavoro part time.

L’INPS ha comunicato anche che una volta ricevute le richieste di accesso dai datori di lavoro, provvederà a verificare l’esistenza reale del contratto di lavoro subordinato in questione, relativamente al contratto di rioccupazione. Sempre l’INPS si occuperà di calcolare qual è lo sgravio previsto, e verificherà la copertura finanziaria destinata alla contribuzione del lavoratore.

In breve, sarà l’ente previdenziale a occuparsi di tutte le verifiche del caso relative alla richiesta, e specifica anche come avverrà il conguaglio dei contributi versati:

“La fruizione del beneficio potrà avvenire mediante conguaglio nelle denunce contributive e nei limiti della contribuzione esonerabile, come precisato nella citata circolare n. 115/2021.”

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