Il gratuito patrocinio è un importante strumento di accesso alla giustizia per coloro che non possono permettersi di sostenere i costi legali. Gli avvocati che offrono assistenza legale gratuita ai clienti ammessi al gratuito patrocinio svolgono un ruolo fondamentale nel garantire l’uguaglianza di fronte alla legge.
Tuttavia, per mantenere tale equilibrio, è essenziale garantire una compensazione adeguata per il lavoro svolto dagli avvocati. In questo articolo, esploreremo il concetto di compensazione dei crediti per gli avvocati ammessi al gratuito patrocinio e la sua importanza nella tutela e sostenibilità del sistema legale.
Indice degli Argomenti
- Il gratuito patrocinio e la necessità di compensazione
- Il meccanismo di compensazione dei crediti
- Limiti al gratuito patrocinio
- Condizioni necessari per la compensazione dei crediti
- Certificazione dei crediti
- Come usare in compensazione i crediti certificati?
- Compensazione dei contributi per la cassa forense con i crediti
Il gratuito patrocinio e la necessità di compensazione
Il gratuito patrocinio è un servizio offerto dagli avvocati alle persone che non hanno le risorse finanziarie necessarie per pagare le spese legali. Questo permette loro di accedere alla giustizia e difendere i loro diritti di fronte ai tribunali.
Gli avvocati che offrono assistenza legale gratuita ai clienti ammessi al gratuito patrocinio dedicano tempo, competenze e risorse a questi casi, garantendo un’adeguata rappresentanza legale.
Tuttavia, poiché il gratuito patrocinio non prevede una retribuzione diretta per gli avvocati, è fondamentale che essi siano adeguatamente compensati per il lavoro svolto. In molti paesi, esiste un meccanismo di compensazione dei crediti che consente agli avvocati di richiedere un rimborso per il tempo e le risorse dedicate ai casi di gratuito patrocinio.
Il meccanismo di compensazione dei crediti
La compensazione dei crediti per gli avvocati ammessi al gratuito patrocinio si basa sul principio che il lavoro legale svolto per i clienti che beneficiano del gratuito patrocinio deve essere equamente remunerato.
Gli avvocati possono richiedere un rimborso per le spese generali sostenute, come il tempo dedicato alla consulenza legale, la preparazione di documenti, le udienze e altre attività necessarie per il caso.
La compensazione dei crediti solleva gli avvocati da un peso finanziario significativo, consentendo loro di continuare a fornire assistenza legale gratuita a chi ne ha bisogno. Inoltre, stimola un maggior coinvolgimento degli avvocati nel sistema di gratuito patrocinio, garantendo una migliore qualità delle difese e un accesso più ampio alla giustizia.
Limiti al gratuito patrocinio
Ci sono tuttavia dei limiti reddituali che vanno rispettati, entro i quali è possibile usufruire del gratuito patrocinio. L’importo previsto dal Decreto 7/05/2016 fissa il limite di reddito a 11.528,41 euro, l’importo si riferisce al reddito imponibile ai fini dell’imposta personale sul reddito, risultante dall’ultima dichiarazione.
Limite che può aumentare di 1.032,91 euro per ogni familiare convivente.
Condizioni necessari per la compensazione dei crediti
Gli avvocati hanno la possibilità di poter compensare con i crediti scaturiti a seguito del gratuito patrocinio, le tasse, le imposte, l’iva e i contributi previdenziali (novità introdotta dalla Legge di Bilancio 2023) dovuti solo se sussistono i seguenti requisiti:
- i crediti devono essere liquidati dall’Autorità giudiziaria con Decreto di pagamento di cui all’art. 82 DPR n. 115/2002;
- i crediti non devono essere riscossi, il pagamento non deve avvenire nemmeno parzialmente e non deve essere stata proposta opposizione di pagamento;
- la fattura relativa ai crediti deve essere trasmessa all’apposito Portale messo a disposizione dal Ministero dell’economia e delle Finanze.
Il professionista dovrà provvedere a richiedere una pre-registrazione alla piattaforma recandosi dal Funzionario delegato alle spese di giustizia il quale inserirà il libero professionista all’interno della piattaforma, provvedendo ad inserire i dati personali dello stesso.
Solo successivamente verranno comunicato tramite email le credenziali di accesso alla piattaforma.
Dopo aver eseguito il primo login, il professionista dovrà caricare le fatture insolute non riscosse, l’autocertificazione che i crediti sono stati liquidati all’Amministrazione di Giustizia con decreto di pagamento non opposto.
Per maggiori informazioni in merito alla registrazione e alle modalità di utilizzo della piattaforma al seguente link.
Certificazione dei crediti
Attraverso l’utilizzo dell’apposita piattaforma sarà possibile certificare i crediti richiesti, esercitando l’opzione nelle fatture emesse. L’opzione va esercitata per l’ammontare totale della fattura. Inoltre può essere richiesta la certificazione delle fatture dal 1 Marzo al 30 Aprile di ciascun anno.
A seconda degli importi stanziati, il riconoscimento del credito solitamente avviene prima per le fatture più remote e successivamente per le altre.
Ricordiamo come al fine del riconoscimento del credito, è importante che il professionista non abbia riscosso nemmeno parzialmente la fattura insoluta.
L’agenzia delle entrate prende visione dell’ammissione del credito in compensazione direttamente dalla Piattaforma, la quale entro 5 giorni dalla scadenza del termine previsto per esercitare l’opzione, invia un elenco redatto dei beneficiari che possono accedere al beneficio con il dettaglio dell’importo del credito spettante.
Il credito comparirà all’interno della propria area privata del cassetto fiscale dell’Agenzia delle entrate è sara fruibile per la compensazione di imposte e tasse.
Per tutte quelle fattura non ammesse alla compensazione, l’opzione si intende cancellata.
Come usare in compensazione i crediti certificati?
I crediti possono essere utilizzati dal 5° giorno successivo alla trasmissione dei dati all’Agenzia delle entrate, attraverso l’utilizzo del modello F24.
Qualora il professionista voglia compensare delle imposte potrà farlo usando in maniera totale o parziale il credito scaturito a seconda delle esigenze di quest’ultimo.
L’F24 potrebbe essere scartato qualora:
- l’importo del credito utilizzato in compensazione sia superiore rispetto al debito;
- qualora il credito non sia spettante e il professionista ne abbia fatto uso illecito;
- qualora sia usato per importi che non possono essere compensati con credito alcuno.
Si consiglia pertanto di verificare, previo pagamento dell’F24 che sussistano tutte le condizioni esposte ai fini del corretto pagamento dell’F24.
Compensazione dei contributi per la cassa forense con i crediti
L’ente previdenziale predispone le istruzioni per poter portare i contributi in compensazione con i crediti sorti dai Gratuiti patrocini, le linee guida sono predisposte in conformità a quanto previsto dalla nuova Legge di Bilancio 2023. Per il pagamento dei contributi è necessario compilare il modello F24 indicando come codice tributo il numero 6868, previa registrazione della fattura presso la piattaforma elettronica di certificazione.