L’INPS è l’ente previdenziale italiano che gestisce le prestazioni sociali a sostegno dei lavoratori dipendenti e autonomi. Quando ci si trova ad affrontare una visita fiscale INPS, la situazione può diventare molto stressante.

La visita fiscale è una possibilità con cui devono fare i conti i lavoratori dipendenti che si trovano in malattia. Infatti, su istanza del datore di lavoro o della stessa INPS i medici della mutua sono chiamati ad effettuare le visite fiscali per i lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato. In questo contesto assumono vitale importanza le fasce di reperibilità e gli orari visite che i lavoratori in malattia devono rispettare in caso di malattia ed assenza dal lavoro. Inoltre, devono essere tenuti in considerazione i casi di esonero dalla visita fiscale e le possibili sanzioni che possono essere applicate al lavoratore dipendente in caso di assenza alla reperibilità non giustificata.

L’emergenza Covid-19 ha, tuttavia, avuto conseguenze anche sul fronte delle visite fiscali. Infatti, i controlli dei medici della mutua vengono effettuati soltanto nei casi in cui è escluso il rischio di contagio.

I casi di esonero dalla visita fiscale sono tassativi, tuttavia, il medico curante può esentare dal controllo sanitario anche in casi particolari non previsti come casi di esonero.


Quali sono i casi di esonero alla visita fiscale INPS?

casi di esonero sono:

  • Malattia connessa all’esistenza di una patologia grave che richiede cure salvavita;
  • Infortunio sul lavoro e malattia professionale;
  • Malattia correlata a un’eventuale invalidità o menomazione del dipendente pari o superiore al 67%.

Per quanto riguarda i dipendenti pubblici, i casi di esonero sono:

  • Malattia connessa a patologie gravi che richiedono terapie salvavita;
  • Dipendente con:
    • Menomazione ascritta alle prime 3 categorie della Tabella A allegata al decreto sul riordinamento delle pensioni di guerra;
    • Patologie rientranti nella Tabella E dello stesso decreto;
  • Malattia connessa alla situazione di invalidità riconosciuta, pari o superiore al 67%.

Quali sono le malattie che esonerano la visita fiscale?

Esistono alcune malattie che possono esonerare dalla visita fiscale, ma la decisione spetta al medico dell’INPS, che valuta la situazione caso per caso. In generale, le malattie che possono esonerare dalla visita fiscale sono quelle che possono essere documentate da certificati medici validi, rilasciati da un medico curante o da una struttura sanitaria accreditata. Ad esempio, alcune delle malattie che possono essere considerate valide per evitare la visita fiscale includono:

  • Emorragie severe, infarti d’organo;
  • Stati vegetativi di qualsiasi etiologia;
  • Insufficienza renale;
  • Trapianti di organi vitali;
  • Insufficienza respiratoria acuta anche su base infettiva (polmoniti e broncopolmoniti severe, ascesso polmonare, fibrosi cistica, ecc);
  • Insufficienza miocardica acuta su base elettrica (gravi aritmie acute), ischemica (infarto acuto), meccanica (defaillance acuta di pompa) e versamenti pericardici;
  • Cirrosi epatica nelle fasi di scompenso acuto;
  • Infezioni sistemiche fra cui aids conclamato;
  • Intossicazioni acute ad interessamento sistemico anche di natura professionale o infortunistica non inail (arsenico, cianuro, acquaragia, ammoniaca, insetticidi, farmaci, monossido di carbonio, ecc.);
  • Ipertensione liquorale endocranica acuta;
  • Malattie dismetaboliche in fase di scompenso acuto;
  • Malattie psichiatriche in fase di scompenso acuto e/o in tso;
  • Neoplasie maligne, in:
    • trattamento chirurgico e neoadiuvante;
    • chemioterapico antiblastico e/o sue complicanze;
    • trattamento radioterapico;
  • Sindrome maligna da neurolettici
  • Malattie acute con compromissione sistemica;
  • Quadri sindromici a compromissione severa sistemica secondari a terapie o trattamenti diversi (a tipo trattamento interferonico, trasfusionale).

Tuttavia, è importante sottolineare che la decisione di esonerare dalla visita fiscale spetta esclusivamente al medico dell’INPS, il quale valuterà la situazione clinica del paziente e la documentazione medica a supporto. In ogni caso, è sempre meglio consultare il proprio medico curante e richiedere il certificato medico valido per la propria malattia per evitare eventuali problemi.


Esonero dalla visita fiscale su richiesta del medico

Il medico curante mediante il certificato medico può notificare particolari condizioni che richiedono l’esonero dalla visita fiscale. In particolare, il medico curante può utilizzare il codice di esclusione “E”, per esonerare il lavoratore in malattia dalle visite fiscali richieste d’ufficio.

Il codice di esclusione “E” è una sigla che il medico può applicare sul certificato medico per indicare l’esclusione del paziente dalla visita fiscale dell’INPS. Questo codice viene utilizzato quando il medico ritiene che il paziente non sia in grado di affrontare una visita fiscale per motivi di salute.

Il codice “E” viene solitamente accompagnato da una breve descrizione che specifica la motivazione dell’esclusione dalla visita fiscale. Ad esempio, il medico potrebbe indicare che il paziente ha bisogno di riposo assoluto per un determinato periodo di tempo, oppure che ha bisogno di terapie riabilitative o di cure specialistiche che rendono inopportuna la visita fiscale.

È importante sottolineare che l’applicazione del codice “E” non esclude il paziente dalla verifica della documentazione medica e previdenziale da parte dell’INPS, ma può comunque evitare il disagio della visita fiscale e dimostrare la propria corretta condotta. Tuttavia, come ho già detto in precedenza, la decisione spetta sempre al medico dell’INPS che valuterà la situazione specifica del paziente e potrebbe richiedere ulteriori controlli o documentazione.


Assenze giustificate dalla visita fiscale INPS

Le assenze giustificate dalla visita fiscale INPS sono quelle che possono essere documentate da certificati medici validi, rilasciati da un medico curante o da una struttura sanitaria accreditata. Alcuni esempi, confermati da prassi e giurisprudenza, di giustificata assenza dal proprio domicilio durante le fasce di reperibilità per le visite fiscali sono:

  • Visite mediche presso il proprio medito curante, quando risulti impossibile effettuarle fuori dalle fasce di reperibilità;
  • Necessità di iniezioni per trattamenti legati alla causa di presentazione del certificato medico a lavoro;
  • Ritiro di radiografie collegate al certificato medico;
  • Cure dentistiche urgenti;
  • Necessità di recarsi in farmacia.

La giurisprudenza ammette tra le motivazioni di esonero:

  • Le attività di volontariato anche se non legate direttamente alla malattia e nel caso in cui non mettano a repentaglio la salute del lavoratore;
  • Le visite a parenti in ospedale se gli orari coincidono con quelli della visita fiscale.

Tuttavia, è importante sottolineare che la decisione di giustificare l’assenza dalla visita fiscale spetta esclusivamente al medico dell’INPS, il quale valuterà la situazione clinica del paziente e la documentazione medica a supporto. In ogni caso, è sempre meglio consultare il proprio medico curante e richiedere il certificato medico valido per giustificare la propria assenza.


Sanzioni visita fiscale 2023

Per il lavoratore che si assenta da lavoro in caso di malattia e, qualora non risultasse reperibile presso l’indirizzo di reperibilità indicato nel caso di visita fiscale durante le fasce di reperibilità, è prevista l’applicazione di sanzione per assenza ingiustificata. In caso di assenza e di non reperibilità durante le fasce orarie per le visite fiscali al lavoratore viene decurtata una parte dello stipendio.

Le sanzioni per assenza durante gli orari visite fiscali sono le seguenti:

  • 100% della decurtazione della retribuzione per i primi 10 giorni di assenza;
  • 50% per le successive giornate. In particolare, qualora il lavoratore non si presenti alla convocazione per il giorno successivo l’indennità verrà ridotta del 50% per il residuo periodo di malattia;
  • Sanzione disciplinare legata al licenziamento per giusta causa in caso di ripetuta e recidiva violazione all’obbligo di reperibilità.

È importante sottolineare che la decisione di infliggere una sanzione spetta esclusivamente all’INPS, che valuterà la situazione specifica del lavoratore e la gravità della violazione commessa. In ogni caso, è sempre meglio adempiere alle proprie obbligazioni e presentarsi alla visita fiscale quando richiesto, giustificando eventuali assenze con la documentazione medica valida e opportuna.


Cosa fare in caso di assenza alla visita fiscale?

In caso di assenza durante la visita fiscale, verrà rilasciato il verbale di mancata presenza e sarà invitato a recarsi presso gli ambulatori della Struttura territoriale INPS di competenza. Qualora, il giorno previsto per la visita ambulatoriale, il lavoratore deve rientrare al lavoro dopo la malattia, lo stesso è esonerato.

I lavoratori assenti durante la visita fiscale hanno 15 giorni di tempo dalla visita fiscale mancata per comunicare le motivazioni dell’assenza con una valida giustificazione. Il verbale di mancata presenza alla visita fiscale viene inviato dal medico a INPS e al datore di lavoro che potrebbe anche avviare un procedimento disciplinare contro il lavoratore.


Cosa fare in caso di cambio di indirizzo di reperibilità?

Per quanto riguarda il cambio di indirizzo di reperibilità, l’INPS ha messo a disposizione, il nuovo servizio che si chiama Sportello al cittadino per le visite mediche di controllo.

Il servizio permette al lavoratore dipendente pubblico o privato di comunicare, in caso di malattia la variazione dell’indirizzo di reperibilità.


Come funzionano le visite fiscali e quando vengono avviate?

La visita fiscale è una possibilità con cui devono fare i conti i lavoratori dipendenti che si trovano in malattia. Infatti, su istanza del datore di lavoro o della stessa INPS i medici della mutua sono chiamati ad effettuare le visite fiscali per i lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato. In questo contesto assumono vitale importanza le fasce di reperibilità e gli orari visite che i lavoratori in malattia devono rispettare in caso di malattia ed assenza dal lavoro.

Per approfondire: “Chi manda la visita fiscale?”.

Il datore di lavoro ha diritto a richiedere l’attivazione del servizio di controllo medico fiscale nei confronti dei suoi dipendenti sin dal primo giorno di malattia, al fine di verificare lo stato di salute dei propri dipendenti.

Durante gli orari di reperibilità il lavoratore può essere sottoposto, dopo l’invio del certificato medico all’INPS, a controllo da parte del medico fiscale. La visita fiscale può essere ripetuta anche due volte nello stesso giorno. Tuttavia, questa procedura deve avvenire sempre nel rispetto degli orari stabiliti per il dipendente di azienda privata o per il dipendente statale.

Durante le fasce orarie fissate dall’attuale normativa, il lavoratore è obbligato a rimanere a casa. Nel caso di mancata presenza presso l’indirizzo indicato nel certificato INPS, si rischia l’applicazione delle sanzioni.


Cosa fare nel caso di malattia e di necessità, per motivi di salute, di assentarsi dal lavoro?

Tra le prime regole in caso di malattia, c’è l’obbligo per il lavoratore dipendente pubblico o privato che si assenta da lavoro per malattia di richiedere il certificato al proprio medico di base, nel quale indicare l’indirizzo presso il quale si rende reperibile per l’eventuale visita fiscale.

L’invio del certificato medico all’INPS è di competenza del proprio medico curante. Il lavoratore può richiedere la copia elettronica dello stesso nella propria casella di posta elettronica certificata (PEC). Il dipendente, entro due giorni dal verificarsi della malattia è tenuto ad inviare copia del certificato o numero di protocollo indicato nello stesso al datore di lavoro.

È solo dopo l’invio del certificato medico vengono avviate dal nuovo Polo Unico INPS le procedure relative alle visite fiscali.


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