Con il Decreto Legislativo n. 110/24, attuativo della riforma fiscale disposta con la Legge n. 184/24, potremo dire addio alle cartelle esattoriali. Prepariamoci a un cambiamento, una vera e propria rivoluzione nel recupero dei crediti per le tasse, imposte, multe e per il bollo auto non pagato.
L’abbondono di questo metodo, ovviamente, non è una liberazione dai debiti, in quanto cambia solo la riscossione esattoriali. In poche parole cambia solo il sistema del recupero dei crediti e i conseguenti atti che l’amministrazione è tenuta a notificare al contribuente. Formalmente cambia davvero poco. In base all’articolo 14 del Dlgs n. 110/24, la maggior parte dei debiti di un contribuente diventerà immediatamente esecutiva con la semplice notifica di accertamento.
Se il suo tempo sembra essere giunto alle battute finale, almeno stando alle ultime novità introdotte con la riforma della riscossione, vediamo subito come cambia.
Cos’è la cartella esattoriale?
Temuta da tutti i contribuenti in debito, probabilmente non è sempre molto chiaro il suo significato. Chiamata anche cartella di pagamento, è l’atto che l’Agenzia delle entrate-Riscossione invia ai contribuenti che hanno un debito nei confronti di altri enti come l’Agenzia delle entrate, l’Inps, i Comuni. Al suo interno, contiene i seguenti dati:
- La descrizione delle somme da pagare;
- L’invito a provvedere al pagamento entro 60 giorni dalla notifica;
- Le istruzioni sulle modalità di pagamento, le modalità per richiedere la rateazione e le modalità per fare ricorso;
- Il nome del responsabile del procedimento di emissione e notifica della cartella.
Chi non provvede al pagamento entro i 60 giorni dalla notifica, oltre alle somme, deve pagare anche:
- Gli interessi;
- Gli oneri di riscossione;
- Eventuali spese legate al mancato pagamento o al pagamento in ritardo.
Trascorsi i 60 giorni di tempo, l’Agente della riscossione potrà eseguire alcune procedure:
- Fermo amministrativo o
- Il pignoramento dei beni.
Arriverà presto un nuovo sistema per la riscossione dei debiti. Cambieranno, molto probabilmente, le modalità di recupero dei crediti per tasse, imposte, multe, bollo auto e così via da parte dello Stato, in base al Dlgs n. 110/24, che limita l’utilizzo solo a determinati pagamenti, eliminandole per la maggior parte dei tributi con cui i contribuenti in debito si confrontano abitualmente.
Lettera di presa in carico e distinzione dei ruoli
Con il possibile addio alle cartelle esattoriali, il contribuente non deve temere di vedersi subito pignorati i propri beni e senza ricevere preavviso.
L’esattore è tenuto all’accertamento e anche all’invio di una lettera di presa in carico. Contro questa comunicazione, il contribuente ha possibilità di fare riscorso, quando non abbia ricevuto l’avviso di accertamento.
Sotto un profilo prettamente formale cambia veramente poco, in quanto la lettera che il debitore riceverà non si chiamerà più “cartella”, ma “lettera di presa in carico”.
Passando più al lato pratico, vediamo cosa succede. L’Agenzia delle entrate-Riscossione prende in carico le somme da riscuotere mediante il ruolo, ovvero l’elenco dei debitori, indicando le somme da versare.
Il ruolo, sostanzialmente, è un elenco contenente i debitori e le somme che questi devono versare. Come si dividono i ruoli?
- Ordinari;
- Straordinari.
Una volta reso esecutivo, il ruolo veniva tramesso all’Agenzia, la quale a sua volta le preparava e le inviava al domicilio dei debitori. L’Agente della riscossione provvede a:
- Predisporre e notificare le cartelle esattoriali;
- Riscuotere le somme e riversarle alle casse dello Stato e agli altri enti impositori;
- Avviare l’esecuzione forzata, in caso di mancato pagamento.
Cosa cambierà?
Come abbiamo spiegato, formalmente cambia davvero poco. Tuttavia, in base all’articolo 14 del Dlgs n. 110/24, la maggior parte dei debiti di un contribuente diventerà immediatamente esecutiva con la semplice notifica di accertamento.
Al contempo, dobbiamo nuovamente precisare che, seppur non sarà più necessaria la cartella esattoriale, ciò non vuol dire che il debitore subirà immediatamente il pignoramento.
Il contribuente in debito avrà comunque la possibilità, una volta ricevuta la comunicazione, di avviare le procedure di ricorso e riesame che la legge prevede.