Bonus Giorgetti a chi rimanda la pensione: come funziona?

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I lavoratori dipendenti, sia privati che statali, che raggiungono a fine 2025 i requisiti per la pensione anticipata (Quota 103) o quelli per la pensione anticipata (almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne) e decidono di continuare a lavorare potranno beneficiare del cosiddetto bonus Giorgetti. Con la circolare numero 102 del 16 giugno 2025 l’Inps ha fornito alcuni chiarimenti.

Coloro che maturano entro il 31 dicembre 2025 i requisiti per ottenere Quota 103, oppure la pensione anticipata, può scegliere di continuare invece a lavorare per alcuni anni. In questo caso, è possibile smettere di versare la quota di contributi pensionistici e la somma viene accreditata direttamente nella sua busta paga e non viene tassata.

Pertanto, anche per quest’anno il bonus Maroni viene confermato, con un allargamento della platea originaria.

Chi può beneficiare del bonus?

Possono accedere al bonus INPS tutti coloro che sono iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria (Ago) o a forme sostitutive. È necessario maturare entro il 31 dicembre 2025 il diritto a ottenere o Quota 103, o la pensione anticipata.

Per Quota 103 i requisiti sono 41 anni di contributi versati e almeno 62 anni di età. Occorre anche calcolare una finestra di sette mesi per i lavoratori privati e di nove mesi per i dipendenti pubblici. Invece per la pensione anticipata della riforma Fornero servono 42 anni e dieci mesi di contributi (41 anni e dieci mesi per le donne), più tre mesi di finestra d’attesa.

È escluso chi ha già ottenuto almeno una mensilità della pensione (con l’eccezione dell’assegno di invalidità) o chi ha raggiunto l’età per la pensione di vecchiaia.

Il bonus viene erogato fino a quando non si perdono i requisiti, ossia fino a quando non decidi di rinunciare, oppure fino a quando non si raggiunge l’età per la pensione di vecchiaia, oppure fino a quando non si riceve un assegno pensionistico (ad eccezione dell’assegno di invalidità, che non fa perdere il diritto al bonus).

Obbligo versamento contributivo

Resta l’obbligo di versamento contributivo della quota Ivs (invalidità, vecchiaia, superstiti) a carico del datore di lavoro.

L’INPS ha chiarito che, i contributi a carico del lavoratore per i quali si esercita l’opzione sono erogati in busta paga con la retribuzione e non concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente, imponibile ai fini fiscali”.

Come fare domanda

Si può fare domanda direttamente dal sito dell’Inps, accedendo con Spid o Carta d’identità elettronica, oppure passando dai patronati riconosciuti o dal Contact center dell’Istituto. L’Inps deciderà di fare delle verifiche, per controllare che il lavoratore o la lavoratrice rispettino effettivamente i requisiti, e poi entro trenta giorni daranno conferma o chiederanno documentazione in più. Solo una volta completate le verifiche e arrivato il via libera dell’Inps scatta il bonus.

Simulazione

L’Ufficio Parlamentare di Bilancio ha effettuato una simulazione prendendo in considerazione un lavoratore di 62 anni che può sfruttare  Quota 103 sia le forme ordinarie di flessibilità pensionistica, con un reddito di 40.000 euro. Il guadagno netto parte da 6876 euro, si restringe a mano a mano che ci si avvicina all’età della pensione, fermandosi a 1.445 euro all’età di 66 anni. Per chi decide di aderire al bonus a 62 anni il guadagno si aggira intorno a 6.433 euro, che calano a 1.287 euro in caso di adesione quando manca un anno alla pensione di vecchiaia.

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Elisa Migliorini
Elisa Migliorinihttps://www.linkedin.com/in/elisa-migliorini-0024a4171/
Laureata in Giurisprudenza presso l'Università di Firenze. Approfondisce i temi legati all'IVA ed alla normativa fiscale domestica oltre ad approfondire aspetti legati al diritto societario.
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