Bonus Giorgetti a chi rimanda la pensione: come funziona?

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Chi matura i requisiti per andare in pensione anticipata nel 2025, ma vi rinuncia, può continuare a lavorare ricevendo un bonus in busta paga (bonus Giorgetti). L’Inps ha chiarito con una Circolare le istruzioni per fare domanda.

Coloro che maturano entro il 31 dicembre 2025 i requisiti per ottenere Quota 103, oppure la pensione anticipata, può scegliere di continuare invece a lavorare per alcuni anni. In questo caso, è possibile smettere di versare la sua quota di contributi pensionistici e la somma viene accreditata direttamente nella sua busta paga e non viene tassata.

Chi può beneficiare del bonus?

Possono accedere al bonus INPS tutti coloro che sono iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria (Ago) o a forme sostitutive. È necessario maturare entro il 31 dicembre 2025 il diritto a ottenere o Quota 103, o la pensione anticipata.

Per Quota 103 i requisiti sono 41 anni di contributi versati e almeno 62 anni di età. Occorre anche calcolare una finestra di sette mesi per i lavoratori privati e di nove mesi per i dipendenti pubblici. Invece per la pensione anticipata della riforma Fornero servono 42 anni e dieci mesi di contributi (41 anni e dieci mesi per le donne), più tre mesi di finestra d’attesa.

È escluso chi ha già ottenuto almeno una mensilità della pensione (con l’eccezione dell’assegno di invalidità) o chi ha raggiunto l’età per la pensione di vecchiaia.

Il bonus viene erogato fino a quando non si perdono i requisiti, ossia fino a quando non decidi di rinunciare, oppure fino a quando non si raggiunge l’età per la pensione di vecchiaia, oppure fino a quando non si riceve un assegno pensionistico (ad eccezione dell’assegno di invalidità, che non fa perdere il diritto al bonus).

Come fare domanda

Si può fare domanda direttamente dal sito dell’Inps, accedendo con Spid o Carta d’identità elettronica, oppure passando dai patronati riconosciuti o dal Contact center dell’Istituto. L’Inps deciderà di fare delle verifiche, per controllare che il lavoratore o la lavoratrice rispettino effettivamente i requisiti, e poi entro trenta giorni daranno conferma o chiederanno documentazione in più. Solo una volta completate le verifiche e arrivato il via libera dell’Inps scatta il bonus.

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Elisa Migliorini
Elisa Migliorinihttps://www.linkedin.com/in/elisa-migliorini-0024a4171/
Laureata in Giurisprudenza presso l'Università di Firenze. Approfondisce i temi legati all'IVA ed alla normativa fiscale domestica oltre ad approfondire aspetti legati al diritto societario.
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