I possessori di partita IVA, da quando il governo ha iniziato ad erogare i bonus e i contributi a fondo perduto, hanno potuto chiedere diversi tipi di ristori per le perdite economiche subite negli ultimi mesi. Al momento siamo in attesa del Decreto Sostegni bis, che erogherà ulteriori fondi a sostegno delle imprese, e dei lavoratori autonomi con partita IVA.
In particolare il Decreto Sostegni bis prevede nuovi bonus, anche per i mesi estivi, a chi ha subito ingenti perdite di fatturato dallo scoppio della pandemia. Ma non solo, perché le attività saranno sostenute nelle spese relative alle tasse fisse, che gravano sulle imprese nonostante il fatturato sia calato nel corso dei mesi.
Tra le tasse fisse che verranno alleggerite dallo Stato ricordiamo: l’IMU, la tassa sugli immobili, la TARI, cioè la tassa sui rifiuti, il canone RAI. Oltre a questo il governo ha in mente di stanziare un nuovo bonus a tutte le partite IVA che potranno accedere secondo i criteri stabiliti: i bonus per le attività chiuse a maggio.
Si potrebbe trattare di un bonus erogato una tantum per tutte le attività che nel mese di maggio devono restare chiuse. Una novità assoluta che riguarderebbe tutte quelle attività, come bar e ristoranti, che non hanno potuto tenere le serrande aperte per mancanza di aree esterne come i dehors.
Contributi a fondo perduto per chi non ha potuto riaprire
Abbiamo visto che con il Decreto Sostegni bis, sarà introdotto un metodo di erogazione dei contributi a fondo perduto secondo un doppio binario. Questo vuol dire che chi lavora con partita IVA potrà accedere ad una nuova forma di sostegno sia per la perdita di fatturato rispetto al 2019, sia per la perdita avvenuta in determinati mesi dell’anno, confrontando il 2020 con il 2021.
Questa seconda modalità di accesso ai ristori allarga di fatto i beneficiari del bonus. Ma c’è una novità, perché secondo le ipotesi attualmente al vaglio, potrebbe essere introdotto un bonus per tutte le chiusure di maggio. Il Decreto Sostegni bis sta per essere approvato in via definitiva, e si sta lavorando alle ultime misure per le imprese.
La situazione delle attività ristorative italiane, in particolare bar, ristoranti e pub, e delicata: finalmente le ultime misure del governo hanno dato il via alle aperture, una boccata di ossigeno per tutte quelle attività ristorative che hanno dovuto fermarsi a causa della diffusione del virus.
Con i recenti cali nella diffusione del Covid-19, e con gli ultimi provvedimenti del governo, moltissime attività ristorative hanno potuto aprire al pubblico, pur nel rispetto del coprifuoco alle ore 22:00. Ma questo non è avvenuto per tutti, perché moltissimi bar e locali sprovvisti di dehors esterni non hanno potuto ricominciare a lavorare.
Questo perché secondo le misure del governo possono riaprire soltanto le attività che garantiscono ai clienti l’accesso all’esterno, all’aria aperta a tavoli e sedie.
Un bonus per le attività chiuse a maggio: a chi è indirizzato
Di fatto questo nuovo bonus potrebbe essere erogato, in modo aggiuntivo rispetto ai contributi a fondo perduto stanziati dal Decreto Sostegni bis, per tutte quelle attività che non hanno potuto aprire completamente in questo mese, perché sprovviste di spazi esterni da adibire a ricevere i clienti.
Si puoi immaginare facilmente come, in tutte le città italiane, l’apertura delle attività abbia comportato delle vere e proprie discriminazioni per chi di fatto non poteva garantire uno spazio esterno accessibile per la consumazione dei pasti.
Per risolvere questa situazione, e aiutare quelle attività che nonostante le aperture non hanno ancora ricominciato a lavorare, il Decreto Sostegni bis ha in previsione un nuovo bonus chiusure maggio. L’indennità sarà erogata con molta probabilità una tantum, in attesa che tutte le attività possano ricominciare a lavorare a pieno ritmo.
Ricordiamo che al momento sono ancora sospese tutte quelle attività al pubblico come le palestre e le piscine, le aperture infatti per l’estate sono previste a scaglioni in base al settore di riferimento.
Maggio 2021: privilegiate le attività all’aperto
Possiamo dire che le nuove aperture, proposte a scaglioni nei mesi estivi, hanno privilegiato tutte quelle attività composte da spazi aperti. Ed è stata una vera e propria corsa al dehor per moltissime attività ristorative.
Tanti comuni infatti hanno ricevuto delle richieste specifiche, da diverse attività ristorative, per poter allargare i propri dehors esterni, in modo da garantire l’accesso ai clienti in uno spazio aperto. Non sempre però le domande sono state accolte, e moltissime attività hanno denunciato vere e proprie discriminazioni per il trattamento rispetto a tutti quei locali provvisti di spazi esterni.
Ricordiamo che al momento le aperture sono previste sia per locali che hanno spazi esterni, sia per le scuole, sia per le strutture ricettive in prospetto dell’arrivo dell’estate.
In linea generale il governo ha voluto privilegiare le attività all’aperto per una questione legata alla diffusione del virus. Nel mese di maggio infatti si continuano a limitare gli assembramenti, soprattutto negli spazi chiusi. Per questo motivo anche teatri e musei avranno delle norme specifiche da applicare per poter riaprire. Gli ingressi saranno scaglionati e verrà deciso della singola struttura come applicare le misure per la limitazione del virus, in conformità alle normative di sicurezza.
Bonus attività chiuse a maggio: le cifre attese
la cifra che riguarda i nuovi contributi a fondo perduto corrisponde a 14 miliardi di euro, per tutte le imprese e i proprietari di partita IVA che hanno avuto un calo di fatturato di almeno il 30% nell’ultimo anno. La novità principale rispetto al primo Decreto Sostegni riguarda l’applicabilità del doppio binario come modalità di erogazione dei bonus. Ma questo non riguarda l’ipotesi del bonus attività chiuse a maggio.
Molto probabilmente sarà un bonus versato una tantum, la cui cifra ancora non è conosciuta, ma molto simile al bonus di 2.400 euro che è stato erogato ai lavoratori stagionali, del turismo e dello spettacolo.
Siamo in attesa delle pubblicazioni ufficiali per sapere a quanto ammonterà la cifra per questo tipo di sostegno, che andrà sicuramente a tutte quelle attività ristorative che non hanno potuto ricominciare nonostante le riaperture.