Saldo IMU 2024 con versamento al 16 dicembre

Il 16 dicembre 2024 scade il termine per...

Che cos’è l’interpello disapplicativo?

L'art. 11 co. 2 della Legge n. 212/00 consente...

Avvisi bonari nel cassetto fiscale: le istruzioni

Con il Provvedimento n. 419815 del 19 novembre l'Agenzia...

Blind trust: finalità e tassazione

Tutela del patrimonioBlind trust: finalità e tassazione

Un blind trust è un tipo di trust in cui il gestore (trustee) ha il controllo totale e discrezionale sulla gestione dei beni, senza consultare né informare il disponente (trustor) o i beneficiari su come vengono gestiti o investiti i beni all'interno del trust, che al termine della vita dell'istituto tornano di proprietà del disponente.

Un blind trust (o trust cieco) è un tipo di trust in cui il gestore (trustee) ha il controllo totale e discrezionale sulla gestione dei beni, senza consultare né informare il disponente o i beneficiari su come vengono gestiti o investiti i beni all'interno del trust. Questo tipo di trust è spesso utilizzato per evitare conflitti di interesse.
In altre parole questo tipo di istituto è legato ad un'atto costitutivo ove viene previsto che alla cessazione degli effetti dell'istituto il patrimonio conferito dal disponente, torni nella disponibilità del disponente stesso. Si tratta di un tipico esempio di trust di scopo, ove l'obiettivo è la tutela dei beni del disponente senza che vi sia la tutela di un interesse terzo. Di fatto, la finalità dell'istituto è quella di raggiungere l'obiettivo del disponente, ovvero tutelare i propri beni attraverso il trustee.
Caratteristiche principali del blind trust
In Italia il Trust è stato recepito a seguito dell’adesione alla Convenzione dell’Aja del 1 luglio 1985 e resa esecutiva il 1 gennaio 1992. Le sue caratteristiche principali possono essere schematizzate come di seguito:

Separazione della gestione: il disponente trasferisce i beni al trustee e, dopo questa fase, non ha più controllo o conoscenza su come vengono gestiti o investiti i beni fino alla cessazione degli effetti del trust;
Autonomia del trustee: il trustee ha la completa autorità su tutte le decisioni relative agli investimenti e alla gestione dei beni nel trust;
Assenza di informazioni: il trustor e i beneficiari non ricevono alcuna informazione sulle attività del trust, mantenendo così la trasparenza e prevenendo possibili conflitti di interesse.

L’effetto principale del trust cieco, pertanto, è quello di creare una separazione netta tra il disponente e i beni conferiti trust. Questo, sia in termini di conoscenza della rispettiva composizione e delle modalità di gestione. Il disponente, infatti, non resta a conoscenza della gestione di questi beni.
Requisiti da rispettare
Questo tipo di trust deve rispettare alcuni requisiti indispensabili. Prima di tutto deve essere gestito da un trustee professionale e indipendente. Quest'ultimo deve anche essere dotato di una strutturata organizzazione interna, sia per quanto riguarda i processi operativi, che i profili e i ruoli del personale coinvolto. Esso deve poi garantire indipendenza rispetto al disponente. Il trust, quindi, non deve essere detenuto o amministrato da persone fisiche che abbiano un legame parentale con il disponente, oppure che abbiano concluso contratti con il disponente stesso, il suo coniuge, con persona stabilmente convivente o con un parente o affine del disponente.
Un blind trust strutturato correttamente e gestito da professionisti indipendenti garantisce l’assenza di conflitti di interesse e permette una gestione libera e diversificata degli investimenti.
Quando si costituisce un blind trust?
Questo tipo di trust è spesso utilizzato da politi...

Fiscomania.com

Questo articolo è riservato agli abbonati:
Scopri come abbonarti a Fiscomania.com.


Sei già abbonato?
Accedi tranquillamente con le tue credenziali: Login
Modulo di contatto

    Ho letto l’informativa Privacy e autorizzo il trattamento dei miei dati personali per le finalità ivi indicate.

    I più letti della settimana

    Abbonati a Fiscomania

    Oltre 500, tra studi e professionisti, hanno scelto di abbonarsi a Fiscomania per non perdere i contenuti riservati e beneficiare dei vantaggi.
    Abbonati anche tu a Fiscomania.com oppure
    Accedi con il tuo account.
    I nostri tools

     

    Federico Migliorini
    Federico Migliorinihttps://fiscomania.com/federico-migliorini/
    Dottore Commercialista, Tax Advisor, Revisore Legale. Aiuto imprenditori e professionisti nella pianificazione fiscale. La Fiscalità internazionale le convenzioni internazionali e l'internazionalizzazione di impresa sono la mia quotidianità. Continuo a studiare perché nella vita non si finisce mai di imparare. Se hai un dubbio o una questione da risolvere, contattami, troverò le risposte. Richiedi una consulenza personalizzata con me.
    Leggi anche

    Legato di azienda per il passaggio generazionale

    Il legato di azienda rappresenta uno strumento estremamente efficace per il passaggio generazionale di un'impresa ai figli, specialmente per...

    Regimi opzionali: la scelta in dichiarazione dei redditi

    I c.d. "regimi opzionali" (trasparenza fiscale, consolidato nazionale, tonnage tax, opzione per determinazione della base imponibile IRAP delle società...

    Lavoro a turni: come viene regolamentato?

    Il lavoro a turni è una modalità lavorativa sempre più diffusa, soprattutto in settori come la produzione industriale, la...

    Bonifico parlante: di cosa si tratta, a cosa serve e come si compila

    Il bonifico parlante è un bonifico documentato che prova l'avvenuto pagamento di una determinata spesa. A differenza del normale...

    Spese non detraibili fiscalmente dalla dichiarazione dei redditi

    La dichiarazione dei redditi rappresenta un momento cruciale per ogni contribuente, poiché permette di determinare l'imposta effettivamente dovuta e...

    La leva fiscale nel passaggio da PMI a multinazionale

    Le società cercano di massimizzare il rendimento per i loro azionisti e ridurre al minimo la loro pressione fiscale...