Quella dell’accompagnatore turistico è una figura professionale dedicata ad assistere persone e gruppi nei viaggi sul territorio italiano. Quella di accompagnatore turistico solitamente è una professione svolta in modo autonomo, e si distingue da quella della guida turistica perché va a garantire informazioni rilevanti per zone al di fuori delle aree di competenza delle guide.
Il mondo del turismo per l’Italia è una vera e propria risorsa, e la figura dell’accompagnatore consiste in una professione che non necessita generalmente di dare informazioni approfondite ai turisti relative alla storia di una città, i monumenti e musei, come accade invece per le guide.
L’accompagnatore di fatto si occupa del gruppo anche nella programmazione del viaggio. Per esempio assiste i turisti all’ingresso degli aeroporti e negli hotel, e fornisce informazioni generali sui luoghi visitati. Vediamo in questo articolo come è possibile avviare questo mestiere, e quali sono le normative che regolamentano la professione in Italia.
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Chi è l’Accompagnatore Turistico?
Possiamo definire come accompagnatore turistico il professionista che si occupa di guidare un gruppo di persone in un tour di uno o più giorni alla scoperta di città o Stati. E’ considerato tale:
- Sia il professionista che guida gli stranieri sul territorio italiano;
- Sia il professionista che accompagna gli italiani all’estero.
Esso si differenzia dalla guida turistica che invece guida un gruppo di persone in una città o in una provincia, illustrandone i monumenti, le bellezze, la storia, i musei, ecc.
Segue il percorso di visita dei suoi clienti ma non illustra le bellezze i monumenti o i musei che sono oggetto del viaggio. Si tratta di una sorta di accompagnatore nel viaggio che si occupa di verificare che tutto il sistema programmato venga rispettato. Soprattutto nelle città d’arte è una figura davvero molto ricercata. Per questo se stai pensando di avviare questo tipo di attività, ti consiglio di verificare i requisti seguenti.
Requisiti e le normative regionali
Per diventare accompagnatore turistico è necessario dimostrare, secondo le modalità definite dalla Regione o Provincia, di aver acquisito le competenze necessarie per intraprendere questo lavoro. Infatti, il turismo essendo materia di competenza regionale, viene regolato normativamente in maniera diversa da Regione a Regione.
Ci sono dei punti fermi però validi a livello nazionale in ogni regione e provincia, per poter chiedere di diventare accompagnatore turistico bisogna:
- Aver compiuto almeno 18 anni;
- Essere in possesso di diploma di scuola media superiore;
- Avere la fedina penale pulita;
- Conoscere almeno l’inglese a livello avanzato (C1), meglio se si conosce anche un’altra lingua ufficiale dell’Unione Europea a livello intermedio.
Oltre a questi requisiti, ogni Regione ha le sue modalità e il suo regolamento al riguardo. Alcune province tengono in considerazione i titoli di studio presi in ambito turistico (liceo turistico, liceo linguistico, laurea in scienze del turismo, laurea in lingue). Altre invece considerano indispensabile la residenza nella propria regione o provincia, altre impongono la frequenza di un corso di formazione da loro organizzato. Altre ancora prevedono solo un esame scritto, orale o entrambi.
La formazione
Per iniziare a svolgere questa professione è necessario essere in possesso di determinati requisiti formativi. La professione viene svolta infatti da chi possiede almeno un diploma di scuola superiore e supera un esame specifico di abilitazione.
Esiste infatti un corso specifico che si può seguire, erogato da diversi enti, per diventare accompagnatore. L’esame finale permette anche di accedere ad uno specifico patentino. È consigliato in ogni caso essere molto vicini al mondo dei viaggi, conoscendo tutti gli aspetti del turismo e di diverse culture.
La conoscenza delle lingue è un’abilità aggiuntiva che può essere molto utile per svolgere questo lavoro. L’esame di abilitazione ha come obiettivo il conseguimento del patentino per svolgere la professione, con una prova scritta e una orale.
Anche in questa prova può essere molto vantaggioso conoscere più lingue. Va ricordato che comunque esistono alcune facoltà universitarie che permettono di accedere alla professione senza passare attraverso questo esame di abilitazione. Si tratta nello specifico di:
- Lauree in lettere, con indirizzo dedicati all’archeologia, alla storia dell’arte o equivalenti;
- Laurea in turismo: in questo caso non è necessario superare l’esame di abilitazione, a meno che non siano presenti alcuni corsi di formazione nel percorso universitario.
Gli accompagnatori possono specializzarsi in una o più zone per le visite turistiche, e può essere indispensabile conoscere gli aspetti culturali, storici o geografici dei luoghi in cui viene svolto il lavoro. Le capacità organizzative sono anche molto importanti per poter programmare in modo opportuno tutti i viaggi.
Apertura Partita Iva
Quella dell’accompagnatore turistico è una professione vera e propria, per cui esistono sia un albo che un sindacato specifici. Il percorso formativo quindi è indispensabile per avviare questa attività, tuttavia per poter iniziare a lavorare bisogna seguire diversi step.
In particolare, una volta superati gli esami per svolgere la professione, è necessario individuare quali sono i bandi specifici presenti nelle province e nelle regioni italiane. Questa professione può essere infatti svolta per conto di associazioni, enti e tour operator, ma anche agenzie di viaggio, società di turismo e enti pubblici. Per svolgere questo mestiere esistono due possibilità di organizzazione:
- svolgere l’attività come dipendente;
- svolgere l’attività come libero professionista con una Partita IVA.
Nel primo caso è necessario trovare un’azienda, un ente o un’agenzia di viaggi disposta ad assumere nuove figure per accompagnare i turisti in viaggio. Verrà stabilito quindi un contratto di lavoro dipendente in base ad alcune normative specifiche.
Quindi, una volta superato l’esame di abilitazione e ottenuto il tesserino per iniziare l’attività è necessario porsi il quesito se dobbiamo o meno aprire partita Iva. Ricordo che l’obbligo di aprire partita Iva spetta a tutti i soggetti che svolgono professionalmente abitualmente e autonomamente un’attività.
Tuttavia, in particolari casi, come ad esempio se l’attività è del tutto saltuaria (es. si accompagna un solo gruppo all’anno), l’apertura della partita Iva non è necessaria (per approfondimenti si veda “Le prestazioni di lavoro autonomo occasionale“.
Chi invece svolge l’attività in maniera professionale e continuativa nel tempo dovrà chiedere all’Agenzia delle Entrate rilevante territorialmente nella sua località di residenza, l’apertura della partita Iva.
Apertura della Partita Iva e scelta del Regime fiscale
Una volta verificato l’obbligo di aprire partita Iva, considerata l’abitualità dell’attività nel tempo, occorre capire come operare per aprire la propria partita Iva.
Tale adempimento può essere effettuato telematicamente, avvalendosi dell’assistenza di un Commercialista abilitato. Oppure presentando un apposito modulo (modello AA9/11) presso gli uffici dell’Agenzia. Si tratta di un modello da compilare con tutti i dati riguardanti l’attività che si vuole svolgere.
All’interno di questo modello dovrà essere indicato il codice attività, diverso per ogni attività economica.
Il codice attività da utilizzare è il seguente:
“79.90.2. – Attività delle guide e degli accompagnatori turistici“
L’apertura della partita Iva comporta l’obbligo di emettere fattura per ogni servizio di accompagnamento turistico effettuato. Fatturazione che deve essere effettuata rispettando tutti gli obblighi fiscali e contabili che comporta il regime fiscale che scegliere al momento dell’apertura della partita Iva.
Per questo motivo, è bene rivolgersi ad un Commercialista abilitato in modo che possa consigliarti il regime fiscale più consono alle tue caratteristiche personali.
Sicuramente, ad oggi, il miglior regime fiscale possibile è il Regime Forfettario.
Regime Forfettario
Sono molte le persone che si spaventano alla sola idea di dover aprire Partita Iva per esercitare un’attività professionale. Il costo della partita Iva, le imposte e i contributi possono spaventare soprattutto i soggetti che non hanno mai avviato prima un’attività professionale.
Una soluzione a questo è arrivata con il Regime Forfettario. Si tratta di un regime fiscale di vantaggio introdotto per diventare il regime naturale dei professionisti che fatturano annualmente al di sotto dei 65.000 euro.
Nel caso in cui si rientri entro questa soglia, la scelta del regime forfettario è sicuramente la più vantaggiosa. Questo perché le tasse costituiscono un’aliquota fissa al 15%, che viene diminuita al 5% per i primi 5 anni di svolgimento dell’attività.
Inoltre per il momento è anche previsto l’esonero dall’obbligo di fatturazione elettronica, anche se da luglio 2022 sarà imposto per tutti i cittadini che guadagnano in autonomia più di 25.000 euro con il forfettario.
Va ricordato che anche quando si sceglie questo regime fiscale è necessario versare i contributi previdenziali, all’ente di riferimento. Per svolgere questo particolare mestiere è indicata l’iscrizione alla Gestione Separata INPS, per cui non è previsto il versamento di una quota fissa all’ente previdenziale, ma solamente di una percentuale rispetto ai redditi percepiti, del 25,98%.
Inoltre con questo particolare regime fiscale è possibile essere esonerati dall’obbligo di tenere le scritture contabili e non è prevista l’applicazione di IVA e ritenute d’acconto.
Presentazione della SCIA al Comune di residenza
Quando si vuole iniziare l’attività di accompagnatore turistico è necessario presentare la Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) al proprio Comune di residenza. La SCIA si presenta telematicamente (on-line), oppure attraverso la Posta Elettronica Certificata (PEC).
In entrambi i casi, comunque è necessario dotarsi di un indirizzo PEC e di firma digitale.
La Segnalazione di inizio attività è adempimento che deve essere effettuato necessariamente almeno il giorno precedente rispetto a quello di inizio effettivo dell’attività. L’obiettivo della SCIA è quello di mostrare al Comune di essere in possesso di tutti i requisiti per esercitare questo tipo di attività. Per maggiori informazioni puoi consultare il SUAP del Comune ove vuoi avviare l’attività.
Adempimenti per lavorare come accompagnatore nel turismo
Per poter lavorare come accompagnatore nel turismo può essere necessario anche rispettare alcuni precisi adempimenti, in base anche al Comune in cui si risiede. Ogni territorio infatti regolamenta con delle proprie normative questa particolare professione, in base anche le possibilità turistiche offerte dalle regioni.
Esistono infatti dei precisi elenchi delle professioni turistiche, per cui è necessario iscriversi per la propria area di residenza. L’apertura della Partita IVA, come visto sopra, è necessaria nel caso di svolgimento di un’attività lavorativa autonoma continuativa, per cui si può, ma non è obbligatorio, anche procedere con L’iscrizione al Registro delle Imprese.
Questa iscrizione è destinata in particolare a chi vuole svolgere l’attività con entità imprenditoriale. In caso di impresa a tutti gli effetti, la Gestione Separata non è più sufficiente per il versamento dei contributi, ma è necessario iscriversi alla Gestione dei Commercianti.
Inoltre, tra gli adempimenti, risulta obbligatorio presentare la SCIA, ovvero la segnalazione certificata di inizio attività al Comune in cui si risiede, per segnalare la l’avvio del della professione specifica.
Aspetti contributivi per la professione
Per una maggiore chiarezza indichiamo qui quali sono le differenze nel versamento dei contributi previdenziali per chi svolge questa professione. Come visto prima è possibile scegliere per una professione di tipo autonomo o dipendente, oppure di tipo imprenditoriale.
Per il 2021 sono state introdotte dall’INPS particolari misure di esonero parziale del versamento dei contributi. Si tratta sia dell’esonero contributivo per la Gestione Commercianti che per la Gestione Separata. È la Legge di Bilancio a stabilire un esonero parziale per i lavoratori autonomi di questo settore per incentivare il turismo, e sostenere tutti quei lavoratori che hanno subito un calo di fatturato rilevante dal 2019.
La gestione dei contributi per questo settore può essere stabilità in questi modi:
- In caso di lavoro dipendente i contributi vengono versati dal datore di lavoro, ovvero da sostituto d’imposta di riferimento nell’azienda o ente per cui si lavora, in base alle regolamentazioni del contratto nazionale;
- In caso di svolgimento di un lavoro in forma autonoma con Partita IVA si versano i contributi INPS attraverso la Gestione Separata, con il 26,98% del fatturato imponibile da versare all’ente previdenziale in forma obbligatoria;
- In caso di svolgimento della professione in forma autonoma con prestazione occasionale è possibile emettere una ricevuta fiscale con una ritenuta d’acconto del 20%, senza aprire la Partita IVA o versare contributi INPS;
- In caso di svolgimento della professione in forma di impresa, ci si deve iscrivere alla Gestione Commercianti INPS con un pagamento di una quota fissa annua obbligatoria. Si tratta di una cifra di 3.983,73 euro, che può essere inferiore per i lavoratori con età minore di 21 anni. In questo caso la quota fa riferimento a una soglia di redditi annui minima, che per il 2022 è fissata a 16.243 euro. Va ricordato che in caso di regime forfettario esiste una riduzione applicabile del 35% che deve essere richiesta entro il 28 febbraio di ogni anno.
Accompagnatore Turistico: consulenza
Se stai pensando di avviare l’attività di accompagnatore turistico, hai sicuramente bisogno di un professionista che possa aiutarti da un punto di vista fiscale. Avviare l’attività, scegliere il regime fiscale e gestire gli adempimenti fiscali possono essere adempimenti che possono portarti via molto tempo, se non sei esperto.
Per questo motivo è meglio farsi assistere da un dottore commercialista. In questo modo potrai dedicarti serenamente alla tua attività, dimenticandoti del resto.
Se hai bisogno di un commercialista che opera online e che può esserti di aiuto e supporto in qualsiasi momento non esitare a contattarmi. Sarai ricontattato nel più breve tempo e potrai metterti in contatto con noi per risolvere tutti i tuoi dubbi.
Buonasera, faccio l’accompagnatrice turistica ma non lavoro tantissimo.Il mio datore di lavoro, mi ha detto di dover aprire la gestione separata. Non riesco però a capire se è obbligatoria e soprattutto, non capisco quanto mi verrà detratto. Grazie
Salve,
prima di tutto: lei ha partita Iva o lavora con ricevute per lavoro autonomo occasionale?
Per adesso solo con ricevute.
Inizierò il lavoro di accompagnatrice turistica a breve sotto un tour operator che mi “assumera a collaborazione..cosa significa?..nel caso quindi non dovrò aprire partita Iva ma inviare le ricevute all’agenza x riscuotere le giornate lavorative..e’corretto?Nel caso mi sn informata che non perderei la disoccupazione..è corretto?
Salve Elisa, se laverà a collaborazione significa che dovrà aprire Partita IVA e fatturare all’azienda. La prestazione occasionale non copre questo tipo di attività. Se vuole ne parliamo in dettaglio in privato analizzando la situazione in consulenza.
Buongiorno,
Sono accompagnatore turistico e vorrei aprire la partita iva, posso abbinare anche il servizio di noleggio con conducente con la stessa partita iva?
Grazie mille
Salve Raffaella, con una partita IVA si possono effettuare più attività, ma occorre verificare le autorizzazioni necessarie.
La presentazione della SCIA al proprio Comune di residenza è obbligatoria anche per chi si abilita ma, se mai lo farà, lavorerà come accompagnatore occasionalmente?
Grazie anticipatamente per la Sua disponibilità.
L’adempimento riguarda tutti i soggetti che vogliono svolgere questa attività.