Incompatibilità della presentazione dell'interpello qualificatorio per la verifica del Paese di residenza fiscale del contribuente. Sostanzialmente, l'accertamento della residenza fiscale di un soggetto deve essere determinato attraverso l'attività di controllo.

Da una analisi delle più recenti istanze di interpello qualificatorio presentate all'Agenzia delle Entrate è emerso che sempre più spesso il contribuente prova a chiedere l'accertamento della residenza fiscale. Sostanzialmente, a corollario dell'istanza proposta il contribuente cerca la strada dell'interpello per far identificare all'Agenzia delle Entrate la localizzazione della sua residenza fiscale. Tuttavia, all'atto pratico questa procedura deve considerarsi del tutto inefficace. Infatti, in tutte le risposte agli interpelli l'Amministrazione finanziaria non va mai ad entrare nel merito della residenza fiscale del contribuente. Residenza che, invece, per essere determinata o confermata deve passare per un vero e proprio accertamento fiscale. Vediamo, di seguito, i motivi per cui non è possibile chiedere tramite istanza di interpello, l'accertamento della residenza fiscale in un Paese.

Le istanze di interpello presentate per l'accertamento della residenza fiscale

A queste richieste l'Agenzia delle Entrate ha sempre rigettato la richiesta di determinare il Paese della residenza fiscale del contribuente. Questo in quanto, a suo avviso, è possibile effettuare questo tipo di verifica esclusivamente in sede di esercizio dei poteri di accertamento. In particolare voglio prendere ad esempio due casi.

Tralasciando la più che discutibile soluzione prospettata dal contribuente (che non considera il proprio "centro degli interessi vitali"), l'aspetto da analizzare è la risposta delle Entrate. Infatti, questa ancor prima di rispondere alla richiesta dell'istante, con Risposta n. 294 del 2019 ha dichiarato che:

“In via preliminare, si evidenzia come l’accertamento dei presupposti per stabilire l’effettiva residenza fiscale costituisca una questione di fatto che non può formare oggetto di istanza di interpello, ai sensi dell’art. 11della Legge n. 212/2000”

Ad analoga conclusione l'Agenzia delle Entrate è arrivata anche in un'altra istanza di interpello qualificatorio. Anche in relazione a questa istanza di interpello, l'Amministrazione finanziaria, con Risposta n. 270 del 2019, ha sottolineato che:

“ In via preliminare, si evidenzia come l’accertamento dei presupposti per stabilire l’effettiva residenza fiscale costituisca una questione di fatto che non può formare oggetto di istanza di interpello, ai sensi dell’art. 11 della Legge n. 212/2000”.

Assenza di vincoli valutativi nell'accertamento della residenza

Il comportamento tenuto dall'Amministrazione finanziaria nei due esempi proposti è quello di totale estraneità. Infatti, non potendo fornire puntuale risposta ad entrambe le istanze di interpello, l’Agenzia delle Entrate si è limitata a prospettare ai contribuenti ...

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