Installare un impianto elettrico a norma può far usufruire di uno sconto fiscale al 50%, mediante il cosiddetto bonus ristrutturazione che per il 2025 e per il 2026 ti consente la detrazione IRPEF in 10 rate annuali nella dichiarazione dei redditi.
Il bonus è pari al 50% per i lavori sulla prima casa, al 36% per gli immobili diversi, con un tetto di spesa, pari a 96.000 euro annui su ciascuna unità immobiliare ripartiti in 10 rate annuali di pari importo.
Gli impianti elettrici rientrano tra le spese incluse nel bonus casa, ma occorre che siano rispettati i requisiti tecnici. E’ necessario rispettare le regole previste dalla Legge 186/68 e dal Decreto Ministeriale n. 37/08, inoltre l’impianto realizzato deve essere certificato secondo la norma CEI 64-8. L’impresa esecutrice dovrà rilasciare una Dichiarazione di Conformità (DiCo) o, in alternativa, la Dichiarazione di Rispondenza (DiRi).
Bonus impianto elettrico al 50%: requisiti
Il bonus ristrutturazione riguarda i lavori di riqualificazione delle abitazioni e dei condomini, compresa la sostituzione degli impianti elettrici o per l’integrazione finalizzata alla messa a norma, come riporta l’Agenzia delle Entrate.
Ai fini della detrazione, è necessario il rispetto delle regole previste dalla legge 186/68 e dal Decreto Ministeriale n. 37/08, che disciplinano la sicurezza degli impianti tecnici all’interno degli edifici. L’impianto realizzato deve essere certificato, secondo la norma CEI 64-8, riferimento internazionale contenente prescrizioni per la progettazione e la realizzazione di un impianto elettrico di bassa tensione.
L’impresa che realizza i lavori dovrà quindi rilasciare una Dichiarazione di Conformità (DiCo) o, in alternativa, la Dichiarazione di Rispondenza (DiRi), per attestare che l’impianto realizzato rientra tra i parametri obbligatori per essere considerato a norma e sicuro.
I pagamenti avvengano mediante il bonifico parlante per ristrutturazioni, riportando nella causale i dati della ditta che ha eseguito i lavori.
Lo sconto sarà fruibile nel modello 730 o nel modello Redditi relativo all’anno di sostenimento delle spese e nei nove successivi.