Uno dei temi più discussi da inserire nella prossima Manovra di bilancio c’è anche l’ipotesi di detassazione delle tredicesime con lo scopo di lasciare più soldi nelle tasche dei lavoratori per rilanciare i consumi.
La tredicesima mensilità è una mensilità aggiuntiva erogata dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico, nel mese di dicembre a favore dei lavoratori dipendenti privati e pubblici oltre che ai pensionati con la busta paga di dicembre. Non beneficiano della mensilità aggiuntiva i lavoratori autonomi, partite IVA, lavoratori a progetto e parasubordinati.
Pur essendo calcolata sulla stessa base imponibile dello stipendio è più tassata, in quanto non si applicano le detrazioni da lavoro dipendente e l’Irpef incide per intero, sommata ai contributi previdenziali medi del 9,19%. A differenza delle mensilità ordinarie, non beneficia delle detrazioni per lavoro dipendente in quanto vengono già distribuite nel corso dell’anno, in misura pari a un dodicesimo al mese.
Detassazione tredicesima mensilità: le novità
Come riporta Il Messaggero, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dichiarato che la prossima manovra potrebbe prevedere anche la detassazione della tredicesima. Tra le opzioni al vaglio del governo c’è la totale esenzione dall’Irpef sulla mensilità aggiuntiva, sia l’applicazione di un’imposta sostitutiva agevolata, modellata sull’aliquota ridotta del 10% già prevista per i premi di produttività. Sono ipotesi ancora in fase di valutazione, la cui realizzazione dipenderà dalle risorse a disposizione.
Se venisse applicata l‘esenzione completa dall’Irpef, la tredicesima subirebbe soltanto la trattenuta dei contributi previdenziali, provocando per i dipendenti un guadagno netto equivalente all’intera quota di Irpef oggi sottratta.
Entrambe queste soluzioni comportano coperture economiche molto diverse, l’esenzione completa richiederebbe coperture per diversi miliardi di euro, mentre la tassazione ridotta rappresenterebbe un compromesso più sostenibile per le casse dello Stato.
A questo scenario dobbiamo aggiungere anche il possibile taglio dell’aliquota Irpef dal 35% al 33% .
Simulazioni
Vediamo alcune stime indicative, calcolate in base al Reddito Annuo Lordo (RAL) e all’ipotesi di esenzione totale o di imposta sostitutiva al 10%, riportate da Italia Oggi:
- RAL 20 mila euro: +321 euro con esenzione completa; +182 euro con imposta al 10%;
- RAL 28 mila euro: +450 euro (esenzione); +254 euro (10%);
- RAL 35 mila euro: +856 euro (esenzione); +611 euro (10%);
- RAL 50 mila euro: +1.222 euro (esenzione); +873 euro (10%);
- RAL 60 mila euro: +1.802 euro (esenzione); +1.383 euro (10%)
 
                                     
