La nuova rottamazione quinquies arriverà a breve. La nuova pace fiscale 2025 prende forma con dei limiti stringenti: non sarà per tutti. Massimo Garavaglia ha chiarito che “la nuova legge sulla rottamazione quinquies è quasi pronta, mancano solo alcuni dettagli tecnici su condizioni e platea dei beneficiari”.
Uno dei principali dubbi da risolvere riguardano l’effettiva efficacia dello strumento. Le precedenti edizioni hanno registrato un tasso di adesione intorno al 50%, e sempre Garavaglia ha dichiarato che l’obiettivo del governo è cercare di far aumentare l’adesione, anche se saranno previsti requisiti più stringenti rispetto alle precedenti edizioni. Ancora da chiarire se rientreranno nella nuova rottamazione anche le imposte comunali e regionali.
Rottamazione quinquies: le novità
Una delle principali novità riguarda la possibilità di effettuare rateizzazioni lunghe ma solo per importi consistenti. La durata passa da 5 a 10 anni e le rate aumentano da 18 a 120 (cadenza mensile e non trimestrale).
Come le precedenti rottamazione sarà prevista la cancellazione di sanzioni e interessi.
Il Durc subordinato ai versamenti, ovvero non sarà più sufficiente presentare l’istanza per ottenere il documento di regolarità contributiva. Massimo Garavaglia, ha dichiarato: “Pensiamo di rilasciarlo solo dopo il pagamento effettivo della prima rata”.
Saranno esclusi i soggetti a rischio fallimento, l’accesso sarà limitato a chi dimostri concrete possibilità di regolarizzazione e affidabilità.
Resta ancora da chiarire se rientreranno nella nuova rottamazione anche le imposte comunali e regionali.
In ogni caso la rottamazione quinquies non sarà una sanatoria generalizzata, ma sarà prevista solo per aiutare i contribuenti “fragili e in buona fede”.
Quando arriva la rottamazione quinquies?
Massimo Garavaglia ha chiarito che il lavoro tecnico dovrebbe concludersi entro la metà di luglio, dopodiché decideranno se procedere con emendamenti puntuali al disegno di legge già depositato in Commissione, oppure optare per un emendamento sostitutivo complessivo.
Il testo definitivo, comprensivo di quantificazione delle misure, potrebbe arrivare nella manovra di Bilancio.
Requisiti
Rientrano nella nuova pace fiscale 2025 i debiti affidati all’Agente della Riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023, con possibile estensione alle partite notificate nel 2024 riferite ad annualità pregresse. Sono comprese le sanzioni per violazioni del Codice della strada, bolli auto, IRPEF, IVA, imposta di registro e altri tributi locali. La misura, potrebbe estendersi anche ai tributi locali riscossi con ingiunzione fiscale, ampliando ulteriormente la platea dei beneficiari.
Restano esclusi i tributi locali non affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, gli aiuti di Stato da recuperare, le condanne della Corte dei Conti e le sanzioni penali pecuniarie.