La trasmissione telematica dei corrispettivi è una novità che riguarda da vicino attività, negozi ed esercenti che normalmente emettono lo scontrino. Con questa misura si vuole ancora una volta sottolineare l’importanza della trasparenza fiscale, per questo motivo la trasmissione telematica dei corrispettivi garantirà una maggiore tracciabilità delle transazioni.
La trasmissione telematica dei corrispettivi comporta che lo scontrino fiscale non verrà più emesso, ma ci sarà un collegamento diretto tra le informazioni relative alle vendite e il fisco. Sono interessati da questo cambiamento tutti gli esercenti e commercianti che vendono beni al pubblico, e che detengono attività al dettaglio.
Tuttavia il limite massimo per l’aggiornamento è spostato, perché il termine ultimo per la trasmissione telematica dei corrispettivi viene ancora prorogato, rinviata fino al prossimo anno, e gli esercenti hanno ancora del tempo quindi per adeguarsi al cambiamento.
Questo genere di misura ha l’obiettivo di rendere più trasparente il rapporto con il fisco, e costituisce un nuovo tassello nella lotta all’evasione fiscale. Evasione che non sempre riguarda il mancato pagamento delle tasse sugli immobili o sulle dichiarazioni dei redditi, ma riguarda da vicino anche le vendite al dettaglio. Sono infatti moltissime le situazioni in cui lo scontrino non viene emesso, nei negozi e nei centri adibiti alla vendita di prodotti.
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Lotta all’evasione fiscale: la trasmissione telematica dei corrispettivi
Il boom del digitale ha consentito nuove forme di trasparenza tra cittadini e fisco, grazie anche alla presenza di nuovi sistemi telematici che comunicano direttamente con i cittadini. La lotta all’evasione fiscale continua grazie all’applicazione di diverse misure, come le iniziative della lotteria degli scontrini e il cashback di stato.
Ma non solo, perché anche il sistema per presentare la dichiarazione dei redditi risulta aggiornato, perché già da quest’anno moltissimi lavoratori hanno potuto avere a disposizione una precompilata direttamente sul portale dell’Agenzia delle Entrate da confermare o modificare in base alle informazioni.
La trasmissione telematica dei corrispettivi è una misura presa proprio per limitare l’evasione fiscale da parte dei negozi, i cui dati a riguardo sono decisamente elevati. In alcune zone di Italia l’evasione fiscale, anche se su piccole cifre, risulta altissima, e la trasmissione telematica dei corrispettivi è introdotta come soluzione per evitare che il fenomeno continui.
Tuttavia nonostante la misura sia stata decisa e approvata, al momento è stata rinviata al prossimo anno, dopo aver subito numerose proroghe, a causa del particolare momento storico che l’Italia sta attraversando.
Rinviata al 2022 la trasmissione telematica: le cause
La causa principale per cui si è deciso di rinviare la trasmissione telematica dei corrispettivi è proprio il particolare momento storico che l’Italia, come altri paesi, sta attraversando. In particolare, come spiega una comunicazione ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, l’emergenza Covid-19 ancora non è rientrata, e si preferisce aspettare prima di applicare le nuove misure.
La comunicazione dell’Agenzia delle Entrate a cui si fa riferimento è il Prot. N. 228725/2021:
L’adeguamento dei registratori telematici è indispensabile per poter passare al nuovo sistema, e al momento c’è ancora tempo qualche mese prima che la misura venga applicata definitivamente.
Fisco e tracciabilità elettronica
Il concetto di tracciabilità elettronica va a sostenere la lotta all’evasione fiscale, ma non solo. Nell’ultimo periodo infatti è in corso un processo di digitalizzazione dei sistemi, non solamente del fisco, ma della pubblica amministrazione in generale.
Tant’è che per poter effettuare diverse operazioni, legate per esempio alla propria dichiarazione dei redditi, alla propria posizione rispetto alla previdenza INPS, o per compiere operazioni di varia natura, è necessario ormai per la grande maggioranza delle azioni essere in possesso dello SPID.
La tracciabilità elettronica comporta per tutti gli esercenti un aggiornamento dei sistemi di cassa con cui abitualmente viene emesso lo scontrino fiscale, che presto potrà non essere più necessario. Dal primo giorno di gennaio quindi tutti i commercianti dovranno proporre lo scontrino elettronico, modalità che al momento coinvolge unicamente quei negozi con fatturato al di sopra dei 400.000 euro.
In linea generale la novità riguarda tutti i negozi, da quelli più grandi a quelli più piccoli, tranne nel caso di particolari eccezioni di esonero. Non solo i negozi, ma anche bar, ristoranti, alberghi, parrucchieri e così via dovranno adeguarsi ai nuovi sistemi.
Chi è obbligato e chi è esonerato dalla trasmissione telematica
La trasmissione telematica dei corrispettivi sarà quindi obbligatoria per tutti i negozianti, indipendentemente dalla grandezza dell’attività o dal tipo di bene o servizio che offrono. Tramite questo nuovo sistema i registratori di cassa trasmetteranno direttamente all’Agenzia delle Entrate tutte le informazioni relativi alla vendita.
Saranno quindi incluse la cifra pagata, la data e l’ora in cui è avvenuta la transazione, le informazioni sull’attività e sul bene venduto, un numero progressivo e la Partita Iva dell’attività. Chi comprerà presso questi negozi riceverà comunque una ricevuta, che non sarà più il classico scontrino fiscale, ma un documento valido nel caso di restituzione tramite reso dei prodotti.
A ottobre dell’anno in corso sarà già possibile utilizzare il sistema e adeguare i registratori di cassa, per chi svolge attività di commercio. Tuttavia viene prorogato al prossimo anno il termine entro cui è necessario svolgere questa operazione.
Tuttavia non tutti i soggetti sono obbligati a presentare lo scontrino elettronico aggiornando i sistemi, in particolare l’esonero è previsto per le tabaccherie (ma non per i benzinai), per il trasporto pubblico, per le attività di telecomunicazione e radiocomunicazione, per le edicole, per chi vende prodotti agricoli.
Una novità interessante riguarda anche la possibilità di chiedere un’agevolazione particolare per l’aggiornamento dei dispositivi: è possibile chiedere un bonus POS, o bonus bancomat, che di fatto porta a zero i costi relativi alle commissioni, che solitamente sono applicati per i pagamenti elettronici. Il bonus bancomat è disponibile fino a giugno 2022, per le attività commerciali che decidono di aggiornare i propri sistemi in vista della trasmissione elettronica.