E’ in fase di valutazione una nuova sanatoria delle cartelle esattoriali – una possibile “rottamazione quinquies” –. La Legge di Bilancio è attualmente al vaglio del Parlamento, ma il testo preliminare non prevede alcuna agevolazione aggiuntiva per i contribuenti con debiti pendenti presso l’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Tuttavia, l’iter parlamentare di approvazione è ancora in corso e resta aperto alla possibilità di modifiche ed emendamenti.
Negli ultimi giorni, dichiarazioni da parte di esponenti governativi, in particolare del sottosegretario al Ministero del Lavoro, hanno sollevato la possibilità di introdurre nuove misure di definizione agevolata. La proposta avanzata è volta a rispondere alle esigenze di numerosi contribuenti, in particolare di coloro che non sono riusciti a beneficiare della Rottamazione quater o che ne sono decaduti a causa del mancato pagamento di una rata. È, infatti, nota la regola della decadenza automatica dalla rottamazione agevolata per chi non rispetta le scadenze, anche di una sola rata.
Qualora venisse introdotta, potrebbe rivelarsi un’opportunità, sia per i contribuenti che non sono riusciti a includere le cartelle esattoriali rientranti nella definizione agevolata precedente (coprente il periodo dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022), sia per chi ha debiti esattoriali relativi a periodi successivi, a partire dal 1° luglio 2022, che al momento non rientrano nei benefici della Rottamazione quater.
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Rottamazione quater: scadenze e conseguenze per la sesta rata
La Rottamazione Quater entra in una fase critica con l’avvicinarsi della scadenza per il pagamento della sesta rata, fissata al 30 novembre 2024. Per i contribuenti che hanno aderito a questa definizione agevolata, è imprescindibile rispettare questo termine per evitare la decadenza dai benefici previsti, come l’azzeramento di sanzioni e interessi di mora. La normativa prevede una finestra di tolleranza di cinque giorni, portando così la data ultima per il versamento al 9 dicembre 2024, data oltre la quale i benefici verrebbero definitivamente revocati.
Un’eccezione a questa scadenza riguarda i contribuenti che risiedono nelle zone colpite dalle alluvioni di maggio 2023. In base al Decreto Alluvione (convertito in legge n. 100 del 2023), questi soggetti beneficiano di una proroga di tre mesi, potendo quindi effettuare il pagamento della sesta rata entro una data successiva al termine nazionale, senza incorrere in sanzioni o altre penalità.
L’importanza di rispettare i termini di pagamento è di particolare rilievo: in caso di mancato versamento entro il 9 dicembre, il contribuente perde definitivamente i benefici della definizione agevolata. Questo significa che il debito originario tornerà a essere interamente gravato da interessi di mora, aggio di riscossione e sanzioni, le stesse voci che il piano agevolato escludeva. In caso di decadimento, i pagamenti effettuati fino a quel momento vengono comunque considerati come acconti sul debito complessivo, ma senza più l’agevolazione delle riduzioni previste.
Modalità di pagamento
Le modalità di pagamento della sesta rata sono molteplici e pensate per facilitare l’adempimento. I contribuenti possono avvalersi del servizio Paga online dell’Agenzia Entrate-Riscossione, oppure optare per i canali telematici offerti da Poste Italiane, banche e altri prestatori di servizi di pagamento aderenti a pagoPA. Per chi ha attivato l’addebito diretto in conto corrente (domiciliazione bancaria), il pagamento viene eseguito automaticamente il 30 novembre senza l’applicazione dei giorni di tolleranza, riducendo così i rischi di dimenticanza o ritardo. Sono infine disponibili metodi tradizionali come gli sportelli bancari, postali, ricevitorie e tabaccai.
Possibilità di Rottamazione quinquies
La possibilità di una nuova Rottamazione quinquies, attualmente al centro del dibattito politico e fiscale, ha l’obiettivo di offrire una definizione agevolata per i contribuenti che non hanno beneficiato della quater o che ne sono decaduti a causa di mancati pagamenti. Infatti, la sua introduzione mira a risolvere il problema del mancato gettito dalla precedente definizione, che non ha raggiunto le aspettative del Governo: si stima che circa la metà degli laderenti sia decaduta per mancato pagamento delle rate.
Inoltre, potrebbe rispondere alle esigenze di chi, avendo debiti affidati agli agenti della riscossione successivamente al 30 giugno 2022, è escluso dalla precedente sanatoria, che copre esclusivamente il periodo tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022.
Una proposta concreta sul tavolo prevede di estendere le agevolazioni della Legge di Bilancio 2023 (articolo 1, commi da 231 a 252) ai debiti affidati tra il 1° luglio 2022 e il 31 dicembre 2023, replicando i vantaggi già noti: eliminazione di sanzioni, interessi di mora e aggio di riscossione, con possibilità di pagamento in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2025 o in un massimo di 18 rate con scadenze fisse al 31 luglio e al 30 novembre di ogni anno, a partire dal 2025.
In ogni caso, come per le rottamazioni precedenti, rimarrebbero escluse le somme dovute per risorse proprie dell’UE, IVA sulle importazioni, recuperi di aiuti di Stato, crediti da condanne della Corte dei Conti e sanzioni penali.
Vantaggi
La nuova definizione agevolata, qualora approvata, avrebbe l’obiettivo di estendere i benefici fiscali già previsti, rendendoli accessibili anche a chi possiede debiti esattoriali maturati in periodi non coperti dalla precedente sanatoria, in particolare quelli successivi al 30 giugno 2022.
Tra i principali vantaggi, renderebbe possibile la regolarizzazione di posizioni debitorie con una significativa riduzione del carico fiscale complessivo. Inoltre, l’agevolazione include la possibilità di rateizzazione, una misura che darebbe maggiore flessibilità finanziaria ai contribuenti, distribuendo l’onere su un arco temporale più lungo e agevolando, di fatto, l’adesione alla sanatoria.
Un ulteriore aspetto rilevante è la possibilità che includa i contribuenti decaduti dalla quater per mancato rispetto di una delle scadenze rateali. Questi contribuenti, avendo già effettuato dei versamenti come acconti, potrebbero rientrare nel piano agevolato riprendendo il percorso di regolarizzazione fiscale interrotto. La nuova rottamazione si configura come uno strumento di riabilitazione fiscale, in linea con le intenzioni del legislatore di offrire soluzioni concrete in un contesto economico caratterizzato da significative difficoltà per molte imprese e individui.