Quest’anno i cittadini possono fare pace con il Fisco grazie alla nuova tregua fiscale che rientra nelle agevolazioni previste dall’ultima Legge di Bilancio (legge n. 197/2022). Con l’ultima Circolare del 27 gennaio 2023, l’Agenzia delle Entrate ha fatto chiarezza riguardo ai possibili scenari in cui può essere applicata la tregua fiscale. 

In particolare, possono regolare la loro posizione con il Fisco, i cittadini a cui è già arrivato l’avviso bonario della relativa cartella o dell’accertamento esecutivo ma anche chi ha commesso violazioni non ancora contestate come, ad esempio, l’omessa fatturazione o il mancato versamento delle imposte.

Vediamo, quindi, le ultime novità in merito alla tregua fiscale. 

Nuova tregua fiscale: la circolare del 27 gennaio dell’Agenzia delle entrate

Oltre alla rottamazione quarter, la Legge di Bilancio 2023 ha previsto diverse agevolazioni fiscali per venire incontro ai cittadini italiani in questo momento di crisi economica come specifica l’ultima circolare pubblicata dal Fisco.

Il documento segue quello pubblicato lo scorso 13 gennaio sugli avvisi bonari e contiene maggiori indicazioni per i contribuenti, in particolare, riguardo alla cancellazione dei debiti verso l’Agente di riscossione per importi fino a 1.000 euro, maturati dal 2000 al 2015 (Saldo e Stralcio).

Ma non solo. L’Agenzia delle Entrate getta nuova luce su alcune questioni fino ad oggi erano rimaste irrisolte per i contribuenti ossia:

  • la risoluzione delle irregolarità formali relative a imposte sui redditi, Iva e Irap commesse fino al 31 ottobre 2022, 
  • il “ravvedimento speciale” previsto per le violazioni sulle dichiarazioni relative al periodo d’imposta 2021 e precedenti
  • l’adesione e la definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento;
  • la regolarizzare gli omessi pagamenti di rate dovute a seguito di acquiescenza, accertamento con adesione, reclamo o mediazione e conciliazione giudiziale;
  • la definizione agevolata delle controversie tributarie;
  • la definizione agevolata dei carichi affidati dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022. 

Vediamole, una per una nel dettaglio.

Come regolarizzare le violazioni formali con la tregua fiscale

Le violazioni formali su imposte sui redditi, IRAP e IVA possono essere sanate con il pagamento di 200 euro per ciascun periodo d’imposta a cui fanno riferimento le irregolarità o le omissioni.

Il pagamento può essere rateizzato in due somme di pari importo da pagare rispettivamente entro il 31 marzo 2023 e entro il 31 marzo 2024. 

Non rientrano nella tregua fiscale, le violazioni formali:

  • già contestate in atti divenuti definitivi al 1° gennaio 2023;
  • oppure quelle contenute negli atti di contestazione o irrogazione delle sanzioni emanate attraverso una procedura di collaborazione volontaria.

Tregua fiscale 2023: il nuovo ravvedimento speciale 

 Il ravvedimento operoso speciale è una novità della Legge di Bilancio 2023 e permette ai cittadini di regolarizzare le violazioni  delle dichiarazioni 730, del modello Redditi e del 770 relative al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2021 oppure precedenti. 

Secondo quanto dichiarato dal Fisco il 27 gennaio, il contribuente può sanare la violazione commessa con la dichiarazione integrativa e versare un importo pari a:

  • l’imposta e agli interessi dovuti;
  • un diciottesimo del minimo edittale delle sanzioni previsto dalla legge;
  • entro il 31 marzo 2023 va effettuato il pagamento dell’intero importo oppure della prima rata nel caso di pagamento rateale. 

Quali violazioni si possono regolarizzare? Ad esempio, la dichiarazione infedele ed eventuali omissioni in sede di dichiarazioni dei redditi.

Tregua fiscale degli atti del procedimento di accertamento delle imposte

La legge di Bilancio ha previsto anche la risoluzione agevolata degli atti di accertamento dell’IVA, delle imposte e delle entrate erariali ma anche dell’IRAP e delle addizionali comunale e regionale all’IRPEF entro il 31 marzo 2023.

Anche in questo caso, la sanzione prevista è di un diciottesimo della sanzione prevista dalla legge. 

Tregua fiscale  delle controversie tributarie 

Grazie alla nuova tregua fiscale è stata introdotta una novità importante: la definizione agevolata delle controversie tributarie, anche se pendenti in Cassazione. 

Tale controversia, deve riferirsi agli avvisi di accertamento, agli atti di irrogazione delle sanzioni e a quelli di riscossione in cui è coinvolta l’Agenzia delle entrate ma può riguardare anche l’Agenzia delle dogane e dei monopoli. 

La definizione agevolata può avvenire con la presentazione di una domanda di definizione e con il pagamento dell’importo dovuto per ciascuna controversia, senza possibili compensazioni, entro il 23 giugno 2023.

E’ possibile pagare il proprio debito per rate trimestrali se l’importo supera i 1000 euro. Le somme sono da versare, rispettivamente, entro il 30 giugno, 30 settembre, 20 dicembre e il 31 marzo di ciascun anno.

La tregua fiscale per omissioni di pagamento delle rate

Anche in caso di omesso pagamento delle rate dovute è possibile regolarizzare la propria posizione con il Fisco versando la sola somma dovuta (senza alcun tipo di compensazione).

La tregua fiscale vale anche in caso di:

  • omesso o carente versamento delle rate ancora dovute a seguito di accertamento con adesione, di acquiescenza degli avvisi di accertamento e di avvisi di rettifica e di liquidazione;
  • versamenti scaduti al 1° gennaio 2023, a seguito di reclamo o mediazione e per i quali non sono state ancora notificate la cartella di pagamento. 

Confermato anche la definizione agevolata dei carichi dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022.

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