Saldo IMU 2024 con versamento al 16 dicembre

Il 16 dicembre 2024 scade il termine per...

Che cos’è l’interpello disapplicativo?

L'art. 11 co. 2 della Legge n. 212/00 consente...

Avvisi bonari nel cassetto fiscale: le istruzioni

Con il Provvedimento n. 419815 del 19 novembre l'Agenzia...

Rinuncia ai crediti dei soci: aspetti fiscali

Fisco NazionaleBilancioRinuncia ai crediti dei soci: aspetti fiscali

La rinuncia ai crediti da parte dei soci non genera reddito imponibile per l’impresa debitrice solamente entro il limite del valore fiscale del credito del socio, che dovrà comunicare per iscritto alla partecipata. La quota eccedente rappresenta una sopravvenienza attiva. Il socio incrementa il valore della partecipazione di un importo pari al costo fiscale del credito rinunciato.

L'operazione di rinuncia ai crediti da parte dei soci di una società di capitali viene effettuata, solitamente, per procedere ad una ricapitalizzazione. Negli ultimi anni, infatti, una delle soluzioni maggiormente utilizzate per ricapitalizzare una società in perdita è legata alla rinuncia dei finanziamenti erogati alla società da parte dei soci.
Rispetto all'ordinaria procedura di aumento di capitale, la rinuncia ai crediti rappresenta una forma sicuramente più snella e quindi, più facilmente utilizzata dalle imprese. Attraverso la rinuncia alla restituzione del proprio credito il socio finanzia la società andando ad incrementarne il patrimonio senza modificare il valore nominale dello stesso. L'effetto in capo al socio è quello di aumentare il valore della propria partecipazione. Di seguito andiamo ad analizzare gli aspetti civilistici, fiscali e contabili dell'operazione.
Rinuncia al credito sotto il profilo civilistico
Il finanziamento soci, in base al codice civile, è un contratto di mutuo con il quale il socio finanziatore versa una somma di denaro alla azienda, che, a sua volta, si obbliga a restituirla nei modi e nei tempi convenuti tra le parti in un vero e proprio contratto di finanziamento. Le parti possono stabilire la fruttuosità o meno del finanziamento. In caso di finanziamento infruttifero, l’impegno della società finanziata è solo quello di restituire il capitale avuto in prestito.
La rinuncia a tali crediti può essere effettuata mediante un atto formale da parte del socio stesso con l’intento di rafforzare la società dal punto di vista patrimoniale. Inoltre, deve essere precisato che tale credito può essere sia di natura commerciale che finanziaria. Il primo caso deriva dall’ordinaria attività di impresa, da transazioni di natura commerciale intercorse tra il socio e la società.
Sotto il profilo civilistico la rinuncia del credito da parte del socio rappresenta una remissione di debito ex art. 1236 c.c. In pratica, si determina un incremento del patrimonio della società. A prevedere questa casistica è il principio contabile OIC 28. La rinuncia del credito da parte del socio – se dalle evidenze disponibili è desumibile che la natura della transazione è il rafforzamento patrimoniale della società – è trattata contabilmente come se si fosse di fronte ad un apporto di patrimonio a prescindere dalla natura originaria del credito (senza passare da conto economico). Pertanto, in tal caso la rinuncia del socio al suo diritto di credito trasforma il valore contabile del debito della società in una posta di patrimonio netto.
La rilevanza fiscale della rinuncia ai crediti dei soci

L’art. 88, comma 4 del TUIR prevede che: “Non si considerano sopravvenienze attive i versamenti in denaro o in natura fatti a fondo perduto o in conto capitale alle società e agli enti di cui all’articolo 73, comma 1, lettere a) e b), dai propri soci, né gli apporti effettuati dai possessori di strumenti similari alle azioni”.

Il successivo comma 4–bis su...

Fiscomania.com

Questo articolo è riservato agli abbonati:
Scopri come abbonarti a Fiscomania.com.


Sei già abbonato?
Accedi tranquillamente con le tue credenziali: Login
Modulo di contatto

    Ho letto l’informativa Privacy e autorizzo il trattamento dei miei dati personali per le finalità ivi indicate.

    I più letti della settimana

    Abbonati a Fiscomania

    Oltre 500, tra studi e professionisti, hanno scelto di abbonarsi a Fiscomania per non perdere i contenuti riservati e beneficiare dei vantaggi.
    Abbonati anche tu a Fiscomania.com oppure
    Accedi con il tuo account.
    I nostri tools

     

    Federico Migliorini
    Federico Migliorinihttps://fiscomania.com/federico-migliorini/
    Dottore Commercialista, Tax Advisor, Revisore Legale. Aiuto imprenditori e professionisti nella pianificazione fiscale. La Fiscalità internazionale le convenzioni internazionali e l'internazionalizzazione di impresa sono la mia quotidianità. Continuo a studiare perché nella vita non si finisce mai di imparare. Se hai un dubbio o una questione da risolvere, contattami, troverò le risposte. Richiedi una consulenza personalizzata con me.
    Leggi anche

    Legato di azienda per il passaggio generazionale

    Il legato di azienda rappresenta uno strumento estremamente efficace per il passaggio generazionale di un'impresa ai figli, specialmente per...

    Regimi opzionali: la scelta in dichiarazione dei redditi

    I c.d. "regimi opzionali" (trasparenza fiscale, consolidato nazionale, tonnage tax, opzione per determinazione della base imponibile IRAP delle società...

    Lavoro a turni: come viene regolamentato?

    Il lavoro a turni è una modalità lavorativa sempre più diffusa, soprattutto in settori come la produzione industriale, la...

    Bonifico parlante: di cosa si tratta, a cosa serve e come si compila

    Il bonifico parlante è un bonifico documentato che prova l'avvenuto pagamento di una determinata spesa. A differenza del normale...

    Spese non detraibili fiscalmente dalla dichiarazione dei redditi

    La dichiarazione dei redditi rappresenta un momento cruciale per ogni contribuente, poiché permette di determinare l'imposta effettivamente dovuta e...

    La leva fiscale nel passaggio da PMI a multinazionale

    Le società cercano di massimizzare il rendimento per i loro azionisti e ridurre al minimo la loro pressione fiscale...