Resto al Sud: rafforzati gli incentivi. Il Decreto Rilancio ha previsto nuove misure per il rilancio produttivo del Mezzogiorno, le quali sono state rafforzate con la sua conversione in legge.

Il Finanziamento Resto al Sud è un’incentivo destinato a sostenere la nascita di nuove attività professionali avviate nelle regioni del Sud.

La conversione in legge n. 77/2020 del Decreto Rilancio, al fine di sostenere e promuovere la costituzione di nuove start-up nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e sono state apportate alcune modificazioni:

  • Ciascun richiedente riceve un finanziamento fino ad un massimo di 60.000 euro e non più di 50.000 euro;
  • I finanziamenti ammontano a:
    • 50% come contributo a fondo perduto erogato dal soggetto gestore della misura;
    • 50% sotto forma di prestito a tasso zero.
Resto al sud

Resto al SUD: rafforzati gli incentivi

Il Finanziamento Resto al Sud è un’incentivo destinato a sostenere la nascita di nuove attività professionali avviate nelle regioni del Sud, il cui ammontare è pari a:

  • 15.000 euro per le attività di lavoro autonomo e libero-professionali esercitate in forma individuale;
  • 10.000 euro per ciascun socio, fino ad un importo massimo di 40.000 euro per ogni impresa.

Chi può beneficiare del contributo Resto al SUD?

Per poter beneficiare del contributo, i liberi professionisti, le ditte individuali e le società, incluse le cooperative, devono:

  • Aver completato il programma di spesa finanziato da Resto al sud;
  • Rispettare i requisiti sul corretto utilizzo delle agevolazioni;
  • Aver restituito, al momento della domanda dell’ulteriore contributo, tutte le rate del prestito bancario.

Revoca contributo Resto al SUD

Le cause che comportano la revoca totale o parziale dell’agevolazione, sono:

  • Assenza di uno o più requisiti del soggetto beneficiario, non sanabile;
  • Documentazione prodotta incompleta o irregolare per fatti imputabili al beneficiario, non sanabile;
  • Titolarità di un contratto di lavoro a tempo indeterminato presso un altro soggetto;
  • Trasferimento della residenza al di fuori delle regioni ammesse all’incentivo;
  • Trasferimento, vendita o destinazione ad usi diversi da quelli previsti, delle immobilizzazioni materiali o immateriali oggetto dell’agevolazione, prima che siano decorsi 5 anni dal completamento del programma di spesa;
  • Cessazione volontaria, vendita o locazione o dell’attività, prima che siano trascorsi 5 anni dal completamento del programma di spesa;
  • Fallimento, messa in liquidazione o sottoposizione a procedure concorsuali con finalità liquidatorie del soggetto beneficiario, prima del decorso del termine quinquennale;
  • Non aver consentito i controlli del soggetto gestore INVITALIA sulla realizzazione del programma di spesa;
  • Ulteriori casi di revoca, in relazione alle condizioni e agli obblighi a carico del soggetto beneficiario, derivanti da specifiche norme settoriali, anche appartenenti all’ordinamento europeo.

Erogazione contributo Resto al sud

Il contributo è erogato in un’unica soluzione da INVITALIA, a seguito dello svolgimento delle verifiche, contestualmente all’erogazione della quota a saldo del finanziamento a fondo perduto, ovvero, entro 60 giorni dalla presentazione della relativa richiesta.

Quali regioni sono agevolate dal bando resto al sud?

Puoi richiedere il finanziamento se hai meno di 46 anni d’età e sei residente in una di queste 8 Regioni:

  • Abruzzo
  • Basilicata
  • Calabria
  • Campania
  • Molise
  • Puglia
  • Sardegna
  • Sicilia

Se vuoi ottenere l’agevolazione non devi essere quindi titolare di alcuna attività di impresa.

Se hai un rapporto di lavoro a tempo indeterminato in corso puoi presentare la domanda per richiedere Resto al Sud ma devi essere pronto ad abbandonare il tuo posto di lavoro nel caso in cui risultassi vincitore del finanziamento.

Attività finanziabili

Sono finanziabili le attività professionali come, ad esempio le attività di:

  • Farmacisti;
  • Infermieri professionali;
  • Medici;
  • Psicologi;
  • Agronomi;
  • Forestali;
  • Architetti;
  • Geometri;
  • Ingegneri;
  • Chimici;
  • Periti agrari;
  • Periti industriali;
  • Giornalisti.

Attività escluse

  • Agricoltura, Silvicoltura e Pesca;
  • Commercio all’ingrosso e al dettaglio;
  • Attività immobiliari;
  • Amministrazione pubblica e difesa, assicurazione sociale obbligatoria;
  • Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico.

Come fare domanda?

Per richiedere il contributo messo a disposizione da Resto al Sud, bisogna compilare una serie di allegati e documenti relativi al tuo progetto imprenditoriale e caricarli sulla piattaforma informatica messa a disposizione da Invitalia.

Il tuo progetto deve contenere:

  • Dati tuoi ed eventualmente quelli dei tuoi soci;
  • Descrizione dell’attività per la quale stai richiedendo l’agevolazione;
  • Analisi del mercato di riferimento sia per quanto riguarda la domanda che l’offerta;
  • Strategia commerciale;
  • Aspetti tecnici e produttivi del progetto;
  • Aspetti organizzativi del progetto;
  • Dati economico-finanziari.

I documenti, dovranno essere firmati digitalmente dal legale rappresentante, o dalla persona fisica che presenta la domanda.

L’attività, dovrà essere avviata, successivamente all’esito positivo della domanda di agevolazione, quindi non dovrai aver sostenuto delle spese o avere già ricevuto delle fatture.

Spese ammissibili

  • Arredamenti, macchinari, impianti ed attrezzature;
  • Programmi informatici e servizi per le tecnologie dell’informazione e della telecomunicazione, es: computer, software, hardware ecc…;
  • Spese relative al capitale circolante inerente allo svolgimento dell’attività d’impresa fino al 20% del programma di spese;
  • Spese per materie prime, materiali di consumo, semilavorati e prodotti finiti
  • Utenze e canoni di locazione per immobili;
  • Ristrutturazioni edili relative a interventi di ristrutturazione e/o manutenzione straordinaria, fino al 30% del programma di spesa.

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