Dopo il via libera della Commissione europea è stato prorogato al 31 dicembre 2024 l’obbligo di fattura elettronica. Gli evidenti effetti positivi sull’economia hanno, infatti, indotto ritenere quasi indispensabile una ulteriore estensione.

Invero, il legislatore intende intervenire anche in senso ampliatiivo della sfera di soggetti che sono tenuti a tale onere.

L’Italia ha, infatti, chiesto l’autorizzazione per continuare ad applicare la fatturazione elettronica obbligatoria, in deroga alle regole comunitarie in materia di IVA.

Sono stati considerati prevalenti gli effetti positivi della sua introduzione sia in materia di contrasto all’evasione che per quel che riguarda le semplificazioni IVA.

La risposta sulla questione da parte delle autorità europee è arrivata il 5 novembre.

La Commissione Europea ha, infatti, prestato il suo assenso alla richiesta del governo italiano di estendere l’obbligo di fatturazione elettronica fino al 31 dicembre 2024, anche ampliando i soggetti tenuti all’onere.

Tuttavia, questo primo “si” non è sufficiente. Al momento si attende anche il parere del Consiglio Europeo, ma la risposta sembra essere più una pratica formale dall’esito scontato.

Fattura elettronica: qual effetti?

Datato al 5 novembre il primo dei “si” provenienti dalla Commissione europea, si aspetta l’ultimo via libero del Consiglio europeo alla proroga dell’obbligo di fattura elettronica al 31 dicembre 2024.

Nella richiesta presentata dallo Stato italiano, sono stati elencati le molte ragioni a sostegno della proroga. Infatti, i benefici che sono conseguiti a questo nuovo strumento di fatturazione sono molti e soprattutto evidenti.

In particolare, nella richiesta inoltrata alla Commissione Europea il Governo ha dichiarato che la digitalizzazione delle fatture ha portato al sistema Italia molti vantaggi come:

  • la lotta all’evasione fiscale;
  • il miglioramento della competitività e dell’attrattività della nostra economia;
  • la forte spinta alla digitalizzazione dei processi;
  • il risparmio rispetto al cartaceo dei costi di fatturazione;
  • la semplificazione importante in ambito amministrativo e fiscale.

Diversi sono i risultati conseguiti da questo passaggio alla digitalizzazione. In primo luogo, ha prodotto importanti risultati anche per quel che riguarda la riduzione di alcune voci di spesa, come per l’archiviazione e gli strumenti di cancelleria.

Importante è stato anche l’obiettivo del contrasto alle frodi fiscali. Ricordiamo i risultati conseguiti nel 2019:

  • 2 miliardi riconducibili al miglioramento del rispetto dell’obbligo IVA;
  • 580 milioni di entrate supplementari nella riscossione di imposte dirette;
  • 945 milioni di recupero falsi crediti IVA;
  • 1,3 miliardi di massimali falsi individuati nelle esportazioni abituali.

Nel contesto della pandemia di COVID-19 i dati derivati dalla fatturazione elettronica obbligatoria hanno inoltre dimostrato di essere di notevole ausilio per analizzare i cambiamenti in atto.

Sull’andamento della Pubblica amministrazione

La fatturazione elettronica ha anche migliorato il funzionamento della macchina amministrativa, con la diminuzione del tempo necessario per individuare le irregolarità, e allo stesso tempo sono state migliorate anche le analisi dei rischi.

La fatturazione elettronica obbligatoria ha consentito alle autorità fiscali di mettere a disposizione dei contribuenti:

  • registri di acquisto e vendita precompilati,
  • il prospetto della liquidazione periodica dell’IVA,
  • le dichiarazioni annuali dell’IVA precompilate
  • i moduli di pagamento precompilati, comprese le imposte da versare, da compensare o da chiedere in rimborso, con priorità agli utilizzatori della fatturazione elettronica.

La fatturazione elettronica ha consentito di sopprimere diversi obblighi, quali:

  • la comunicazione dei dati di fatturazione sulle operazioni nazionali;
  • la compilazione delle dichiarazioni Intrastat sugli acquisti;
  • l’obbligo di fornire i dettagli dei contratti sottoscritti da società di leasing, noleggio e affitto;
  • l’obbligo di comunicare le operazioni di cessione dei crediti.

Proroga della fattura elettronica: alcune novità

Tra le novità più importanti che possiamo richiamare rispetto alla fattura elettronica c’è l’estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica anche alle partite IVA in regime forfettario.

Questa categoria, infatti, è attualmente esclusa, alla stregua di tutti coloro i quali ricorrono ad un regime fiscale agevolato.

L’ampliamento della platea dei soggetti obbligati comporterebbe, da parte del Fisco, una visione ancora più estesa delle operazioni effettuate.

L’obiettivo principale perseguito è quello di ampliare anche gli effetti favorevoli della stessa disciplina della fatturazione.

Invero, alcuni titolari di partita IVA a regime forfettario già ricorrono alla fatturazione elettronica, che comunque produce importanti effetti e vantaggi.

Come sostenuto nel precedente paragrafo, ed evidenziato nella Relazione del Governo del 5 novembre, la proroga della fattura elettronica consentirà anche una riduzione delle spese.

Inoltre, l’adozione della fattura elettronica comporta anche l’applicazione di un regime premiale.

Predetto regime premiale è stato introdotto dalla Legge di Bilancio 2020. Questo comporta una riduzione di un anno del termine di accertamento.

Tra gli altri pro da tenere in considerazione:

  • la conservazione sostitutiva dei documenti, che comporta anche un risparmio sui costi di stampa;
  • il processo della contabilizzazione dei dati più rapido;
  • c’è una maggiore efficienza nei rapporti commerciali tra clienti e fornitori.

Laddove tale richiesta dovesse essere accolta, il regime di proroga della fattura elettronica comporterà l’estensione dell’onere anche ai titolari di partita IVA che operano all’estero.

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