A partire dal 1 gennaio 2025 i lavoratori che hanno lasciato spontaneamente un lavoro a tempo indeterminato nei 12 mesi precedenti avranno diritto alla Naspi in caso di licenziamento da un nuovo impiego soltanto se hanno almeno 13 settimane di contribuzione dalla mansione per la quale si richiede l’indennità.
A prevederlo è un emendamento alla manovra di bilancio. La ratio sarebbe “antielusiva”, come ha chiarito la Ministra del Lavoro, Marina Calderone, con questa misura si cerca di contenere la tendenza a dimettersi e cercare nuove occupazioni di breve durata o intermittenti per ottenere la Naspi o evitare alle aziende di pagare il ticket di licenziamento.
Cos’è la Naspi?
Si tratta di una misura di sostegno al reddito, erogata mensilmente in favore dei lavoratori con rapporto di lavoro subordinato, a tempo determinato o indeterminato.
Possono beneficare della disoccupazione:
- Lavoratori dipendenti del settore privato;
- Apprendisti;
- Soci lavoratori di cooperativa che abbiano stabilito un rapporto di lavoro in forma subordinata, ed il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato;
- Operai agricoli a tempo indeterminato dipendenti dalle cooperative e loro consorzi che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici prevalentemente propri o conferiti dai loro soci.
La Naspi è erogata mensilmente, per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive degli ultimi quattro anni. L’importo è commisurato alla retribuzione imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni. Il valore deve essere diviso per il numero di settimane di contribuzione. Il risultato va moltiplicato per 4,33.
Se la retribuzione mensile che si ottiene risulta inferiore a 1.352,19 euro mensili, l’importo del trattamento sarà pari al 75% della retribuzione stessa. Se è superiore, la prestazione è pari al 75% dell’importo di riferimento a cui si somma il 25% del differenziale tra la retribuzione mensile e il predetto importo.
L’importo dell’indennità non può superare il limite massimo, che per il 2024 è 1.550,42 euro.
Allargamento assegno di inclusione
E’ previsto anche un allargamento dei beneficiari dell’assegno di inclusione. Un emendamento alla Manovra aumenta da 9.360 euro a 10.140 euro la soglia di reddito ISEE da non superare per poterne beneficiare.
Aumenta inoltre da 6.000 a 6.500 euro il valore del reddito familiare, e da 7.560 a 8.190 euro la soglia di reddito massima per i nuclei composti da anziani o disabili. Nei primi sei mesi del 2024 l’importo medio erogato dall’Inps per l’Assegno di Inclusione (Adi) è stato di 618 euro al mese, per un totale di 697.640 nuclei familiari.
L’Adi viene erogato sulla Carta di inclusione ovvero uno strumento di pagamento elettronico ricaricabile. Il contributo è erogato mensilmente per un periodo non superiore ai 18 mesi continuativi, può essere rinnovato, previa sospensione di un mese, per altri 12 mesi.
Supporto per la formazione e il lavoro
Previsto un ampliamento anche di coloro che possono richiedere il supporto per la formazione e il lavoro: l’ISEE familiare massimo passa da 6mila euro a 10.140. Il beneficio economico sale da 350 euro mensili a 500 euro mensili. Possono beneficiarne coloro che hanno un età compresa tra i 18 e i 59 anni in possesso di determinati requisiti di cittadinanza, soggiorno, residenza ed economici.
Per poterne beneficiare occorre presentare domanda all’INPS in via telematica e iscriversi al Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL), la piattaforma informatica realizzata per agevolare la ricerca del lavoro e individuare le attività formative più utili alla qualificazione/riqualificazione, sottoscrivere il Patto di attivazione digitale (Pad) all’esito positivo dell’istruttoria della domanda, sottoscrivere il Patto di servizio personalizzato e frequentare un corso o altra iniziativa di attivazione lavorativa.
Piattaforma Siisl
Inoltre, è prevista anche l’apertura per coloro che cercano lavoro o hanno intenzione di partecipare ad un corso di formazione, della piattaforma Siisl, da domani, mercoledì 18 dicembre. Si potrà entrare con la propria identità digitale (Spid, Cie o Cns) e inserire il proprio curriculum. E’ possibile selezionare le categorie di imprese a cui si è interessati.