Tra le priorità del governo c’è la riforma dell’Irpef e, in particolare, la riduzione della pressione fiscale sul ceto medio mediante la riduzione dell’aliquota del secondo scaglione dal 35 al 33%. L’operazione costerebbe circa 3 miliardi di euro e porterebbe benefici a 9,5 milioni di contribuenti.
Tuttavia, per poter effettivamente effettuare questa riforma occorrono coperture certe. Per reperire le risorse, il governo potrebbe rifarsi al concordato biennale per le partite Iva alla nuova pace fiscale.
Come ha dichiarato il sottosegretario al Mef Federico Freni: “La riduzione della pressione fiscale è una priorità di questo governo”, “Anche la prossima Legge di bilancio prevederà misure per alleggerire ulteriormente il carico che grava su cittadini e imprese”.
IRPEF: gli scaglioni
L’IRPEF è l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche ed è una tassa che colpisce diversi tipi di reddito, tra cui quelli da lavoro dipendente e da pensione. E’ una tassa progressiva, pertanto, più alto è il tuo reddito, più alta sarà la percentuale che dovrai pagare. Il calcolo si basa su scaglioni di reddito a cui vengono applicate aliquote progressive. Attualmente, gli scaglioni IRPEF sono:
- 23% per i redditi fino a 28 mila euro;
- 35% per i redditi ricompresi tra 28 mila e 50 mila;
- 43% per i redditi oltre i 50 mila.
Nuovo taglio IRPEF in arrivo
Secondo le elaborazioni dei Consulenti del Lavoro, le simulazioni dimostrano come lo sgravio fiscale raggiungerebbe 440 euro annui per i redditi di 50mila euro, a causa del funzionamento progressivo dell’imposta per scaglioni. Il beneficio massimo dovrebbe rimanere fino ai redditi di 63.500 euro.
Secondo le ultime simulazioni:
- Chi percepisce 30mila euro l’anno otterrà un taglio dell’Irpef di circa 40 euro;
- Chi percepisce 35mila euro beneficerà di un risparmio di 140 euro;
- Chi percepisce 40mila euro avrà un risparmio di 240 euro;
- Chi ne dichiara 45mila euro avrà un risparmio di 340 euro;
- Chi guadagna 50mila euro avrà un taglio IRPEF di 440 euro.
Pensioni e detassazione tredicesima
Tra le ipotesi al vaglio del governo c’è anche un possibile sgravio fiscale sulla tredicesima mensilità. Forza Italia spinge per estendere la detassazione anche agli straordinari e ai premi di produttività, mentre la Lega propone di ampliare la flat tax al 15% per i lavoratori autonomi, innalzando il limite di reddito dagli attuali 85 mila a 100 mila euro annui.