Direttiva DAC8 approvata dal Consiglio dell’Unione Europea, sulla cooperazione amministrativa nel settore fiscale. Introdotti obblighi legati alla trasmissione delle informazioni legate alla transazioni in crypto-assets e agli accordi fiscali anticipati con persone fisiche con elevato patrimonio.
Il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato la direttiva DAC8, che modifica le norme dell’UE (direttiva 2011/16/UE) sulla cooperazione amministrativa nel settore fiscale (DAC). L’obiettivo della direttiva รจ quello di andare a rafforzare la cooperazione tra le autoritร fiscali dei vari stati in relazione allo scambio automatico di informazioni legato ai redditi derivanti da transazioni in crypto-asset e sugli accordi fiscali anticipati per le persone fisiche con elevata ricchezza, con un patrimonio netto elevato (c.d. “high-net-worth”).
In questa direzione l’UE intende ampliare la portata della rendicontazione degli obblighi sui vari stati ed incentivare la cooperazione amministrativa delle amministrazioni fiscali. La proposta di emendamento โ nota come DAC8 โ รจ stata lanciata dalla Commissione europea nel dicembre 2022 e ha lo scopo generale di garantire che il regime di scambio automatico di informazioni dellโUE rimanga in linea con lโevoluzione dellโeconomia. Piรน nello specifico, la proposta DAC8 intende estendere il regime per includere anche criptovalute e moneta elettronica. Pertanto, verranno ora coperte ulteriori categorie di attivitร e redditi, come le cripto-attivitร . Ci sarร un automatico obbligatorio scambio tra autoritร fiscali di informazioni che dovranno essere fornite dai fornitori di servizi di cripto-attivitร segnalanti.
Finora, la natura decentralizzata dei cripto-asset ha reso difficile per le amministrazioni fiscali degli Stati membri garantire la tassazione conforme. La natura intrinsecamente transfrontaliera delle cripto-attivitร richiede una forte cooperazione amministrativa internazionale per garantire una riscossione efficace delle imposte. Questa direttiva copre un ampio ambito di cripto-attivitร , basandosi sulle definizioni stabilite nel regolamento sui mercati in cripto-asset (MiCA).
Cosa cambia con le nuove regole?
Secondo le nuove regole, dal 2026, i fornitori di servizi di criptovaluta (CASP) dellโUE โ come gli scambi di criptovalute, i fornitori di portafogli di custodia e i broker โ riporteranno informazioni sulle risorse crittografiche detenute dai contribuenti residenti nei paesi dellโUE. I fornitori che non hanno sede nellโUE avranno accesso al mercato dellโUE solo se si registrano in un paese dellโUE e rispettano le norme di segnalazione in quel paese. Questa portata extraterritoriale della direttiva quadra il cerchio: nessun fornitore di servizi di cripto-asset sarร in grado di offrire servizi crittografici ai contribuenti dellโUE senza essere soggetto a obblighi di comunicazione. LโUE puรฒ permettersi questo approccio che sfrutta lโaccesso al mercato per ottenere informazioni fiscali perchรฉ la regione รจ il piรน grande mercato di criptovalute al mondo. I CASP stranieri non possono permettersi di perdere la vendita di servizi ai clienti dellโUE.
In pratica, i fornitori di servizi di cripto-asset dovranno condurre procedure di due diligence sui clienti e riferire alle autoritร fiscali degli Stati membri dell’UE su un’ampia gamma di transazioni di cripto-asset, tra cui stablecoin, token di moneta elettronica e alcuni token non fungibili. Queste informazioni verranno poi condivise automaticamente con le autoritร fiscali di altri Stati membri, come giร avviene per le transazioni patrimoniali convenzionali nelle versioni precedenti della direttiva. Non รจ stata fissata alcuna soglia minima per l’entitร delle operazioni da segnalare.
Secondo il Consiglio, la direttiva modificata รจ necessaria perchรฉ la natura decentralizzata delle cripto-attivitร ha reso difficile per le amministrazioni fiscali degli Stati membri garantire la conformitร fiscale. La natura intrinsecamente transfrontaliera dei cripto-asset richiede una forte cooperazione amministrativa internazionale per garantire un’efficace riscossione delle tasse.
La direttiva modificata si basa sulla bozza di proposta della Commissione europea del dicembre 2022 e riflette il Crypto-Asset Reporting Framework (CARF) e una serie di modifiche al Common Reporting Standard (CRS) preparato dall’OCSE sotto il mandato del gruppo G20 dei paesi.
La nuova direttiva amplierร inoltre la portata delle attuali norme sullo scambio di informazioni rilevanti dal punto di vista fiscale includendo disposizioni sullo scambio di ruling anticipati transfrontalieri riguardanti soggetti con patrimoni elevati, nonchรฉ disposizioni sull’AEOI su dividendi non custoditi e ricavi simili.ย In particolare, la proposta mira a migliorare le norme sulla rendicontazione e sulla comunicazione del numero di identificazione fiscale (TIN) per aiutare le autoritร fiscali a identificare i contribuenti interessati e le loro passivitร .ย Inoltre, vengono introdotte nuove sanzioni che gli Stati membri possono imporre alle persone che non rispettano la legislazione nazionale sugli obblighi di segnalazione.
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