Google Maps è lo strumento introdotto ormai da diversi anni da Google per poter accedere alla visione “mappa” del territorio. Grazie a questa applicazione gli utenti possono impostare viaggi e scegliere una destinazione, seguendo il percorso fornito dal navigatore dell’applicazione. Eppure Google Maps potrebbe essere presto utilizzato anche per un altro scopo: i controlli del fisco. La relazione tra il fisco e Google Maps non sarebbe un’invenzione, ma è una possibilità concreta.

Google Maps permette di accedere a tutta una serie di strumenti e personalizzazione delle ricerche che grazie alla tecnologia digitale sarebbero in grado di rilevare luoghi come strutture, edifici, palazzi, piscine all’aperto, proprietà di lusso.

Per la sua precisione, lo strumento può essere un valido alleato alla ricerca da parte del fisco degli evasori fiscali, ovvero ci quei cittadini che non dichiarano i redditi percepiti, pur mantenendo un tenore di vita alto e la proprietà di edifici, piscine o strutture.

Vediamo in questo articolo come il fisco può utilizzare Google Maps per trovare evasori fiscali, e cosa sta accadendo a questo proposito nell’ultimo periodo, soprattutto in una nazione molto vicina, la Francia.


La lotta all’evasione fiscale continua su Google Maps

La lotta all’evasione fiscale non si ferma, perché secondo le recenti iniziative, il fisco sarebbe diventato più determinato a scovare gli evasori, che detengono proprietà e strutture immobiliari senza dichiarare possedimenti ed entrate economiche.

La lotta all’evasione fiscale continua in Italia, con l’applicazione di iniziative mirate a favorire la trasparenza tra cittadini e fisco, e con l’adozione di controlli sempre più mirati, ma non solo.

Anche in Francia il fisco preme per scovare gli evasori fiscali, e per farlo arriva la proposta di utilizzare uno strumento molto conosciuto e utilizzato dagli utenti di tutto il mondo come Google Maps.

Grazie a questa tecnologia sarebbe possibile individuare facilmente gli evasori fiscali, in particolare per il mancato pagamento di imposte sugli immobili, che non vengono dichiarati dagli evasori.

Immobili e fisco

Le tasse non vengono applicate dai diversi paesi unicamente sui redditi, come accade ad esempio per i redditi da lavoro dipendente o per i redditi di lavoro autonomo. Le imposte vengono applicate anche sugli immobili, ovvero sulle proprietà come strutture adibite ad abitazione, seconde case, strutture aggiuntive.

Tra queste, palazzi, piscine all’aperto o al chiuso, capannoni o pertinenze aggiuntive oltre il limite massimo per l’esenzione dalle imposte. Il fisco prevede che ogni anno i proprietari di immobili provvedano al pagamento delle imposte legate agli stessi, attraverso la preventiva dichiarazione delle strutture possedute.

Se questa dichiarazione non avviene, come per quella che riguarda i redditi percepiti, si può parlare di evasione fiscale. Non è raro che molti cittadini posseggano uno o più immobili che non vengono dichiarati, e pertanto non procedono al pagamento delle imposte su questi immobili.

Ma come individuare quali sono gli immobili per cui è in atto un’evasione fiscale? Secondo la recente proposta francese si potrebbe utilizzare, appunto, la tecnologia messa a disposizione da Google Maps, insieme ad un programma apposito per individuare le strutture.

Fisco e Google Maps: è possibile?

Al momento l’ipotesi è in fase di test, ovvero sono state condotte delle ricerche sulla possibile funzionalità di questi strumenti di tecnologia per individuare gli evasori fiscali.

Il fisco potrebbe quindi presto avere un nuovo strumento dalla sua parte, ovvero la tecnologia fornita da Google. L’intelligenza artificiale agirebbe individuando case di lusso, abitazioni e strutture situate anche in campagna o in periferia, ville e piscine all’aperto.

Andrebbe quindi a stanare le strutture fisicamente situate nel territorio di riferimento, e un algoritmo poi provvederebbe a valutare se le dichiarazioni dei proprietari sono coerenti con le proprietà effettive.

La Francia propone per prima questa soluzione per stanare eventuali evasori fiscali, ma non è l’unico paese che presto potrebbe adottare la tecnologia di Google Maps.

Anche in Italia questo metodo di verifica potrebbe essere presto applicato, anche se tuttavia esiste già una verifica tramite tecnologia digitale delle dichiarazioni dei cittadini, e negli ultimi anni il fisco si è mosso in questa direzione per garantire un maggiore controllo proprio sulle dichiarazioni, sia per i redditi da lavoro che per le proprietà possedute.

Controlli del fisco e digitale

La tecnologia digitale ha invaso le vite quotidiane di moltissimi cittadini, nell’ultima epoca più di prima. In particolare l’ultimo anno è stato decisivo per l’applicazione estesa dello smart working e di conseguenza delle tecnologie per svolgere lavori da remoto.

Anche la scuola ha modificato la propria didattica, rendendola a distanza grazie agli strumenti digitali per molti mesi durante i periodi più critici di emergenza sanitaria.

Al momento però anche il fisco sta utilizzando diversi strumenti digitali per mettere il cittadino in collegamento direttamente con le amministrazioni, e per rendere così più trasparenti le operazioni.

Alcuni strumenti sono forniti direttamente dall’Agenzia delle Entrate, e quest’anno è stato impiegato anche lo strumento della precompilata relativa al modello 730 per la dichiarazione dei redditi dei cittadini.

Cittadini che sono facilitati nella presentazione di redditi e possedimenti immobiliari grazie all’aiuto delle piattaforme web. Anche per molti aiuti e sostegni erogati dallo stato per affrontare l’attuale momento storico, sono state messe a punto diverse piattaforme online accessibili facilmente.

Controlli del fisco e conto corrente

Una delle metodologie per il controllo della corrispondenza effettiva di quanto dichiarato con quanto viene effettivamente percepito come reddito è il redditometro.

In questo caso si parla di uno strumento che va ad individuare tutta una serie di fattori che influenzano il reddito del cittadino, chiarendo in particolare se le spese effettuate dal cittadino coincidono con le dichiarazioni reddituali effettuate.

Questo strumento analizza i consumi e gli investimenti effettuati dal cittadino, che riguardano sia le spese più essenziali sia quelle aggiuntive, le spese effettuate per i trasporti e per l’istruzione dei figli, fino ad analizzare gli investimenti mobiliari e immobiliari.

Questo strumento va poi a verificare se le uscite risultano coerenti rispetto alle entrate economiche, ovvero al reddito prodotto dal soggetto per il periodo. Oltre un certo margine di differenza, possono quindi scattare controlli più approfonditi, perché sussiste il sospetto di evasione fiscale o di mancata dichiarazione veritiera dei redditi.

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Valeria Oggero
Classe 1992, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle partite Iva. Collaboro con Fiscomania.com per la pubblicazione di articoli di news a carattere fiscale. Un settore complesso quello fiscale ma dove non si finisce mai di imparare.

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