A partire dal 1° luglio 2024 entrerà in vigore il nuovo regime stabilito dal Decreto-legge 29 marzo 2024, n. 39, che introduce deroghe specifiche relative alle compensazioni su F24 di debiti fiscali per i contribuenti con iscrizioni a ruolo per imposte erariali.
Il Decreto, intitolato “Misure urgenti in materia di agevolazioni fiscali di cui agli articoli 119 e 119-ter del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, altre misure urgenti in materia fiscale e connesse a eventi eccezionali, nonché relative all’amministrazione finanziaria” è stato promulgato il 30 marzo 2024 ed è stato successivamente convertito con modifiche dalla legge 23 maggio 2024, n. 67, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale il 28 maggio 2024, n. 123.
Nello specifico, il comma 2 dell’articolo 4 stabilisce il divieto riguardante la compensazione dei debiti fiscali tramite F24 per i contribuenti che si trovano in una delle seguenti condizioni:
- Iscrizioni a ruolo per imposte erariali e relativi importi aggiuntivi;
- Carichi affidati agli agenti della riscossione per atti dell’Agenzia delle Entrate.
Questa restrizione si applica, inoltre, se l’ammontare complessivo dei debiti supera i 100.000 euro e i termini di pagamento sono scaduti, a meno che non siano presenti provvedimenti di sospensione. Sono, infatti, previste deroghe per i piani di rateazione e altre misure urgenti legate a eventi eccezionali e all’amministrazione finanziaria.
Ora entriamo nel dettaglio del meccanismo della compensazione su F24, esplorando le eccezioni previste e fornendo consigli pratici per utilizzare questo metodo in modo efficace, al fine di gestire correttamente i debiti fiscali ed evitare possibili sanzioni.
Divieto di compensazioni su F24: regole ed eccezioni
Il divieto di compensazione su F24 scatta per i contribuenti quando si verificano le seguenti tre condizioni simultanee:
- Debiti registrati a ruolo per imposte erariali e relativi importi aggiuntivi;
- Importi totali dovuti superiori a 100.000 euro:
- Scadenza dei termini di pagamento.
Il blocco della compensazione su F24 può essere superato se sono attivi provvedimenti di sospensione del pagamento in via amministrativa. Tuttavia, non è l’unica eccezione prevista dalla disciplina. Altre situazioni che consentono la compensazione includono i debiti inclusi in piani di pagamento rateale, a condizione che non sia intervenuta la decadenza. Quest’ultima si verifica se il debitore non ha pagato otto rate, anche non consecutive, perdendo così il beneficio della rateizzazione del debito
Infine, non rientrano nel divieto debiti quali contributi previdenziali, quote associative, contributi assistenziali, premi assicurativi contro gli infortuni sul lavoro e malattie professionali. Queste eccezioni offrono un’opportunità di gestione più flessibile dei debiti fiscali, nel pieno rispetto delle normative vigenti e per evitare eventuali sanzioni.
Pagamento rateale entro il 30 giugno 2024: cosa succede?
Il divieto di compensazione su F24 non si applica ai debiti già inclusi in piani di rateazione attivi e non decaduti. Ciò significa che, se un contribuente ha debiti per imposte erariali e relativi accessori che complessivamente superano i 100.000 euro e i termini di pagamento sono scaduti, può superare questa restrizione mediante la presentazione di una richiesta di pagamento rateale entro il 30 giugno 2024.
Questa disposizione consente ai contribuenti di gestire in modo più flessibile i propri debiti fiscali, adattandosi alle normative vigenti ed evitando possibili sanzioni. Presentare una richiesta di rateazione entro la data stabilita rappresenta quindi un’opportunità strategica per regolarizzare la propria situazione finanziaria in conformità con le disposizioni normative.
Compensazioni su F24: come evitare le sanzioni
Grazie ai processi di digitalizzazione e integrazioni tra banche dati, a partire dal 1° luglio, l’Agenzia delle Entrate respingerà i modelli F24 contenenti compensazioni quando sono presenti debiti iscritti a ruolo per importi superiori a 100.000 euro. Diventa quindi possibile il rifiuto automatico dell’F24 trasmesso con compensazione, considerando il pagamento come non effettuato. Di conseguenza, il contribuente dovrà procedere con il versamento tramite l’istituto del ravvedimento operoso.
In questo contesto, diventa importante anche la soglia dei 1.500 euro per la compensazione su F24. Nel caso in cui il contribuente invii un modello F24 con compensazione per debiti inferiori a 100.000 euro ma superiori a 1.500 euro, il sistema accetterà l’invio ma applicherà immediatamente la sanzione prevista. Questa sanzione era precedentemente irrogata solo dopo un’indagine specifica, ora è resa snella e tempestiva.
Dal 1° luglio, i contribuenti potrebbero così trovarsi in una di queste situazioni:
- Se hanno debiti superiori a 100.000 euro per tributi gestiti dall’Agenzia delle Entrate e inviano un F24 con compensazione, il pagamento sarà respinto. Sarà necessario inviare un nuovo F24 senza utilizzare crediti in compensazione e senza incorrere in sanzioni;
- Se hanno debiti tra 1.500 euro e meno di 100.000 euro per tributi amministrati dall’Agenzia delle Entrate e trasmettono un F24 con compensazione, il sistema accetta il pagamento ma applica automaticamente la sanzione prevista dall’art. 31. Non sarà richiesto un nuovo invio o il ravvedimento;
- Se inviano un F24 con compensazione per tributi locali, anche superando le soglie, non subiranno sanzioni o blocchi.
Queste norme mirano a garantire il corretto adempimento fiscale e a scoraggiare l’uso improprio delle compensazioni tramite F24, mantenendo, allo stesso tempo, un trattamento equo e coerente delle sanzioni.
Conclusioni
A partire dal 1° luglio 2024, il divieto di compensazione fiscale su F24 per i contribuenti con debiti fiscali superiori a 100.000 euro, derivanti da iscrizioni a ruolo scadute, rappresenta un cambiamento significativo nel panorama normativo fiscale. Introdotta dal Decreto-legge 29 marzo 2024, n. 39, questa nuova disposizione mira a garantire un maggiore controllo sull’utilizzo delle compensazioni e a promuovere un corretto adempimento delle obbligazioni tributarie.
Le eccezioni previste, come i piani di rateazione attivi e non decaduti, offrono una via flessibile per gestire i debiti fiscali, consentendo ai contribuenti di adattarsi alle normative vigenti senza incorrere in sanzioni. È fondamentale