Il decreto sostegni ter si inserisce nell’ambito degli interventi posti in essere dal legislatore per prevenire le frodi proliferate negli ultimi due anni a seguito dell’introduzione dei molti bonus edilizi.

La cessione del credito si sostanzia nello sconto in fattura di un’imposta. Può essere realizzato secondo due modalità, tramite le quale si procede ricevere il credito di imposta erogato dai bonus fiscali in modo piuttosto veloce. In primo luogo, con la cessione del credito si può trasferire il credito cumulato a soggetti terzi.

Il Consiglio dei Ministro, dopo l’impiego considerevole che si è fatto dei c.d bonus edilizia, ha deciso di introdurre degli strumenti di controllo. In quest’ottica si inserisce ad esempio l’intervento effettuato pochi mesi fa con il decreto Antifrode.

La finalità di tali ultimi interventi è quella di limitare il fenomeno, crescente proprio a causa di questi bonus, di abuso di questi strumenti e delle conseguenti frodi edilizie. La prevenzione del fenomeno delle frodi è sicuramente uno strumento fondamentale volto a consentire che il cittadino non perda fiducia nel presente sistema di incentivi ideato dal legislatore.

La nuova disciplina è volta a ridurre la circolazione dei crediti di imposta con riferimento al superbonus 110 %. In specie il legislatore ha inteso rafforzare il sistema dei controlli al fine di arginare il dilagante fenomeno delle frodi mediante cessione del credito. Tra le previsioni introdotte vi è il divieto di cessione plurima, sanzionata anche con la nullità del contratto.

Vediamo cosa c’è da sapere sul punto.

Cessione credito sostegni ter: le novità in vista

Con il nuovo decreto sostegni ter, approvato oggi 21 gennaio 2022 dal Consiglio dei ministri, ha introdotto una nuova disciplina in termini di cessione del credito, con riferimento ai crediti di imposta che derivano dall’accesso ad alcuni ecobonus, come il superbonus 110%.

La cessione del credito si sostanzia nello sconto in fattura di un’imposta. Può essere realizzato secondo due modalità, tramite le quale si procede ricevere il credito di imposta erogato dai bonus fiscali in modo piuttosto veloce. In primo luogo, con la cessione del credito si può trasferire il credito cumulato a soggetti terzi.

Diversa è, invece, l’ipotesi dello sconto in fattura. In questo caso, si ottiene l’agevolazione in modo rapido, al momento della fattura per le spese dei lavori di casa, procedendo alla riduzione di quanto dovuto all’impresa che procede ai lavori. In tal modo il beneficiario sarà possibile ottenere un importante vantaggio, soprattutto rispetto alla normale erogazione del credito, che in alcuni casi può comportare un periodo molto lungo di applicazione. Infatti il bonus viene dilazionato su un periodo che arriva anche fino a 10 anni di tempo.

La cessione del credito e lo sconto in fattura sono modalità di accesso all’agevolazione che moltissimi italiani hanno scelto, per diversi bonus sulle ristrutturazioni. Per chi non conoscesse tutti i bonus a cui è possibile accedere con la cessione del credito o lo sconto in fattura, è consigliata la lettura di questo articolo e la visione del poster ENEA riepilogativo dei bonus fiscali.

Il legislatore è intervenuto quindi con riferimento a suddetto strumento per circoscriverne l’applicazione. Infatti sulla scorta della bozza oggetto all’approvazione, il Governo ha modificato la normativa, circoscrivendo la possibilità di cedere ulteriormente un credito dopo la prima cessione.

Quindi la cessione del credito invero potrà esser posta in essere tra il beneficiario dell’agevolazione e l’intermediario finanziario.

Ratio delle modifiche del Decreto Sostegni ter

Il decreto sostegni ter si inserisce nell’ambito degli interventi posti in essere dal legislatore per prevenire le frodi proliferate negli ultimi due anni a seguito dell’introduzione dei molti bonus edilizi.

Il Consiglio dei Ministro, dopo l’impiego considerevole che si è fatto dei c.d bonus edilizia, ha deciso di introdurre degli strumenti di controllo. In quest’ottica si inserisce ad esempio l’intervento effettuato pochi mesi fa con il decreto Antifrode.

La finalità di tali ultimi interventi è quella di limitare il fenomeno, crescente proprio a causa di questi bonus, di abuso di questi strumenti e delle conseguenti frodi edilizie. La prevenzione del fenomeno delle frodi è sicuramente uno strumento fondamentale volto a consentire che il cittadino non perda fiducia nel presente sistema di incentivi ideato dal legislatore.

Il dato più preoccupante attiene alle somme indebitamente percepite che si attestano sul miliardo, a seguito di dichiarazioni false e di lavori di ristrutturazione inesistenti. 

Il Governo ha posto principalmente l’attenzione sulle due principali procedure. In particolare ci riferiamo proprio alla cessione del credito e lo sconto in fattura, mezzi impiegati per realizzare le frodi.

Oltre al decreto antiforde, il legislatore ha posto particolare attenzione su altre importanti misure, che l fine realizzano il medesimo obiettivo. Ricordiamo ad esempio il visto di conformità.

Il decreto antiforde è stato principalmente estesa a tutti i bonus edilizia, sia in caso di cessione del credito che sconto in fattura. Mentre questa nuova misura, in specie, si concentra sul Superbonus. Con l’approvazione del decreto Sostegni ter, si limita la possibilità di cedere più di una volta il credito fiscale derivante dalle varie agevolazioni edilizie

Il controllo verrà poi operato sulla base di un precario che tiene conto delle varie attività che vengono svolte.

Nullità del contratto

Il ritorno dei molti bonus edilizia anche per l’intero 2022, e non solo, ha reso sempre più evidente l’esigenza di intervenire sul fronte frodi.

Una delle novità più interessanti introdotto dalle modifiche sulla cessione del credito con riguardo specifico superbonus 110 per cento e bonus casa, è il regime dei riemdi. Infatti, al norma introduce un divieto di cessione plurima, in buona sostanza, che viene elevato a norma imperativa, giacché il legislatore prevede come principale rimedio la nullità dei contratti.

Dunque, laddove le parti stipulino un contratto di cessione successivo ad un precedente atto di cessione, questo risulta invalido.

La bozza del provvedimento, precedente all’approvazione, dispone espressamente alcune norme che comminano nullità testuali:

  • i contratti di cessione conclusi in violazione delle disposizioni di cui all’articolo 121, comma 1, del decreto-legge n. 34 del 2020, come modificato dal comma 1, lettera a), del presente articolo;
  • i contratti di cessione conclusi in violazione delle disposizioni di cui all’articolo 122, comma 1, del decreto-legge n. 34 del 2020, come modificato dal comma 1, lettera b), del presente articolo;
  • e i contratti di cessione conclusi in violazione delle disposizioni di cui al comma 2.

Quindi, la disposizione si applica a tutti quei contratti che possono comportare la cessione del credito, che sia successiva alla prima.

Il limite viene inserito modificando quanto previsto dalle lettere a) e b) dell’articolo 121 del decreto Rilancio.

In tal modo, il legislatore intende disincentivare la circolazione dei crediti fiscali e limitare al massimo le frodi. Il sistema va dunque ad integrare quelle previsioni, introdotte con il decreto anti frode, che hanno consentito all’Agenzia delle Entrate di svolgere i primi controlli.

1 COMMENTO

  1. Una prima cessione ha interessato 8 quote annuali su 10 di un credito X, è possibile ora completare la cessione delle restanti 2 quote allo stesso cessionario, trattandosi dello stesso credito di imposta e delle stesse parti?

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