Bonus TARI per famiglie con ISEE basso: i requisiti

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Il Bonus TARI è un’agevolazione volta a ridurre l’imposta sui rifiuti per le famiglie con ISEE basso e si sostanzia nel taglio del 25% dell’importo da pagare. Il D.P.C.M. n. 24/2025, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 13 marzo 2025, ha disciplinato i criteri di accesso e le modalità di fruizione del beneficio ed entrerà in vigore a partire dal 28 marzo 2025.

Il bonus è destinato alle famiglie con un ISEE inferiore a 9.530 euro, mentre per quelle con almeno quattro figli a carico, la soglia è fissata a 20.000 euro. Il beneficio si applica “ad una unica fornitura di servizio di gestione integrato dei rifiuti urbani” e ti permette di beneficiare di uno sconto del 25% sulla TARI o sulla tariffa corrispondente per il servizio di gestione dei rifiuti.

E’ comunque un’agevolazione già in vigore in diversi Comuni, che prevedevano agevolazioni sulla TARI per le famiglie con basso reddito. Il D.P.C.M. n. 24/2025, che ha definito criteri omogenei a livello nazionale per garantire un’applicazione equa del bonus TARI.

Chi può beneficiare del bonus TARI?

Possono accedere al bonus, i nuclei familiari in possesso dei seguenti requisiti:

  • ISEE inferiore a 9.530 euro annui (20.000 euro per i nuclei con almeno quattro figli a carico);
  • Il richiedente deve essere il titolare dell’utenza TARI per cui intende richiedere il beneficio, e deve essere residente stabilmente nell’immobile a cui tale utenza è collegata;
  • Il richiedente deve essere regolare nei pagamenti pregressi, salvo comprovate situazioni di disagio economico.

Esclusioni

E’ stata prevista l’esclusione, per i nuclei familiari di cui fanno parte persone con disabilità o non autosufficienti, di trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari dal calcolo del reddito ai fini ISEE. Questa misura mira a evitare che tali emolumenti penalizzino i soggetti più fragili nell’accesso alle agevolazioni fiscali.

Come presentare domanda?

Il nuovo bonus sulla TARI sarà erogato in automatico per gli aventi diritto, sulla base della presentazione di un ISEE con DSU aggiornata.

Occorre attendere l’approvazione del provvedimento da parte dell’Autorità per l’energia (Arera), in accordo con il Garante della privacy, che dovrà definire le modalità di trasmissione dei dati dall’INPS ai Comuni. L’entrata in vigore del decreto è fissata per il 28 marzo 2025, l’ARERA, nel ha a disposizione quattro mesi per emanare alcuni provvedimenti attuativi.

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Elisa Migliorini
Elisa Migliorinihttps://www.linkedin.com/in/elisa-migliorini-0024a4171/
Laureata in Giurisprudenza presso l'Università di Firenze. Approfondisce i temi legati all'IVA ed alla normativa fiscale domestica oltre ad approfondire aspetti legati al diritto societario.
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