Bonus facciate: è ancora attivo? guida alle alternative

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 Il bonus facciate tradizionale è scaduto nel 2022, ma esistono ancora detrazioni fiscali per rinnovare la facciata del tuo immobile attraverso bonus ristrutturazione ed ecobonus.

La domanda che molti proprietari di immobili si pongono è se il bonus facciate sia ancora disponibile nel 2025. La risposta diretta è no: il bonus facciate originario, quello che garantiva detrazioni dal 90% al 60%, è definitivamente scaduto il 31 dicembre 2022 e non è stato prorogato né per il 2023, né per il 2024, né per il 2025.

Tuttavia, chi desidera ristrutturare la facciata del proprio immobile non deve perdere le speranze. Esistono ancora alternative valide per ottenere significative agevolazioni fiscali attraverso il bonus ristrutturazione e l’ecobonus, seppur con condizioni e percentuali diverse rispetto al passato. La chiave è comprendere quali opzioni sono disponibili e come sfruttarle al meglio per i propri interventi.

Storia e termine del bonus facciate

Il bonus facciate nacque nel 2020 come misura straordinaria legata all’emergenza Covid-19, pensata per rilanciare il settore edilizio e migliorare il decoro urbano. Inizialmente prevedeva una detrazione fiscale del 90% delle spese sostenute per lavori di restauro e rifacimento delle facciate esterne.

L’agevolazione era particolarmente generosa: non prevedeva limiti di spesa e copriva tutti gli interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici, compresi balconi e ornamenti.

Nel corso del 2021, il bonus facciate mantenne l’aliquota del 90%, ma con la Legge di Bilancio 2022 l’agevolazione subì una prima riduzione al 60%. Questa modifica rappresentò il primo segnale di un graduale ridimensionamento delle agevolazioni fiscali per l’edilizia.

Il 31 dicembre 2022 segnò la fine definitiva del bonus facciate. Dal 2023 in poi, questa specifica agevolazione non è stata più prorogata, rientrando nel processo di razionalizzazione della spesa pubblica per i bonus edilizi avviato dal Governo.

Alternative disponibili per ristrutturare le facciate

Nel 2025, il principale strumento per ottenere detrazioni sui lavori di facciata è il bonus ristrutturazione. Questa agevolazione permette di beneficiare di:

Aliquote differenziate per tipologia di immobile:

  • 50% per la prima casa;
  • 36% per le seconde case.

Caratteristiche principali del bonus ristrutturazione:

  • Limite massimo di spesa: 96.000 euro per unità immobiliare;
  • Detrazione ripartita in 10 quote annuali di pari importo;
  • Applicabile a interventi di manutenzione straordinaria, restauro e ristrutturazione edilizia.

Ecobonus per miglioramenti energetici della facciata

L’ecobonus rappresenta un’alternativa interessante quando gli interventi sulla facciata comportano un miglioramento dell’efficienza energetica dell’edificio.

Vantaggi dell’ecobonus rispetto al bonus ristrutturazione:

  • Assenza di limiti di spesa unitari, ma specifici per il singolo intervento effettuato (a differenza del tetto di 96.000 euro fisso del bonus ristrutturazione);
  • Stesse aliquote del bonus ristrutturazione: 50% prima casa, 36% seconda casa;
  • Possibilità di interventi più ambiziosi dal punto di vista energetico.

Requisiti per accedere all’ecobonus:

  • Gli interventi devono comportare un effettivo miglioramento delle prestazioni energetiche dell’edificio;
  • Necessità di documentazione tecnica che attesti il miglioramento energetico;
  • Rispetto dei parametri di trasmittanza termica previsti dalla normativa.

Limiti di spesa ecobonus 2025

Ecco i massimali corretti per tipologia di intervento:

  • Riqualificazione energetica globale: 100.000 euro;
  • Coibentazione dell’involucro/isolamento termico: 60.000 euro;
  • Serramenti e finestre: 60.000 euro;
  • Schermature solari: 60.000 euro;
  • Sostituzione impianti climatizzazione: 30.000 euro;
  • Pannelli solari: 60.000 euro;
  • Micro-cogeneratori: 100.000 euro.

Le prospettive future: cosa cambia dal 2026 al 2028

La Legge di Bilancio 2025 ha già programmato ulteriori riduzioni delle agevolazioni fiscali per gli anni successivi:

Dal 2026-2027:

  • Prima casa: riduzione dal 50% al 36%;
  • Seconda casa: riduzione dal 36% al 30%.

Dal 2028:

  • Aliquota unica del 30% per tutte le tipologie di immobile.

Questo scenario evidenzia l’importanza di pianificare tempestivamente gli interventi per sfruttare le aliquote più favorevoli ancora disponibili nel 2025.

Queste modifiche rappresentano una strategia di lungo termine per contenere la spesa pubblica, ma potrebbero influire significativamente sulle decisioni di investimento dei proprietari immobiliari. La progressiva riduzione delle agevolazioni richiederà una valutazione più attenta della sostenibilità economica degli interventi di ristrutturazione.

Tipologie di interventi ammessi alle detrazioni

Gli interventi sulla facciata che possono beneficiare del bonus ristrutturazione includono:

Manutenzione straordinaria della facciata: rifacimento dell’intonaco, tinteggiatura esterna, sostituzione di elementi decorativi, ripristino di balconi e cornicioni.

Restauro e risanamento conservativo: interventi finalizzati a conservare l’organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che ne rispettino gli elementi tipologici, formali e strutturali.

Ristrutturazione edilizia: interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente.

Interventi ecobonus sulla facciata

Per accedere all’ecobonus, gli interventi devono necessariamente comportare un miglioramento delle prestazioni energetiche:

Cappotto termico: installazione di sistemi di isolamento termico a cappotto esterno che rispettino i valori di trasmittanza termica previsti dalla normativa vigente.

Sostituzione di serramenti: quando parte integrante dell’intervento di riqualificazione della facciata e purché comporti un miglioramento delle prestazioni energetiche.

Schermature solari: installazione di sistemi di protezione solare esterni che contribuiscano al controllo della radiazione solare.

Documentazione necessaria e procedure

Per gli interventi che riguardano la ristrutturazione edilizia, la documentazione occorrente è la seguente:

Comunicazione preliminare: per interventi che rientrano nella manutenzione straordinaria, potrebbe essere necessaria la CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata).

Documentazione fiscale: conservazione di tutte le fatture e ricevute di pagamento, effettuazione dei pagamenti tramite bonifico parlante con indicazione della causale del versamento, del codice fiscale del beneficiario della detrazione e del numero di partita IVA del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato.

Dichiarazione dei redditi: inserimento dei dati relativi alla spesa sostenuta nel modello 730 o nel modello Redditi persone fisiche.

Per quanto riguarda gli interventi che rientrano nell’ecobonus la documentazione richiesta è la seguente:

Asseverazione tecnica: per accedere all’ecobonus è necessaria l’asseverazione di un tecnico abilitato che attesti il rispetto dei requisiti di prestazione energetica.

APE ante e post intervento: redazione dell’Attestato di Prestazione Energetica prima e dopo l’intervento per documentare il miglioramento conseguito.

Invio all’ENEA: trasmissione telematica all’ENEA dei dati relativi agli interventi entro 90 giorni dalla fine dei lavori.

Consigli operativi per massimizzare i vantaggi

La scelta tra bonus ristrutturazione ed ecobonus richiede un’attenta valutazione economica, soprattutto quando l’intervento supera i 96.000 euro per unità immobiliare. In questi casi, l’ecobonus può rivelarsi più vantaggioso grazie all’assenza di limiti di spesa fissi, a condizione che si realizzi un effettivo miglioramento delle prestazioni energetiche dell’edificio.

La tempistica rappresenta un elemento cruciale nella pianificazione degli interventi. È consigliabile valutare l’opportunità di completare i lavori entro il 2025 per beneficiare delle aliquote attualmente in vigore, considerando le riduzioni previste a partire dal 2026. Inoltre, risulta fondamentale verificare le possibilità di coordinamento con altre agevolazioni fiscali disponibili, come il sismabonus nelle zone classificate a rischio sismico, per massimizzare i benefici complessivi dell’investimento.

Una strategia efficace prevede la ripartizione degli interventi su più anni fiscali, programmando gli interventi in modo da ottimizzare l’utilizzo della detrazione secondo la propria capacità fiscale. Questa pianificazione temporale permette di sfruttare al meglio le quote annuali di detrazione senza perdere parte del beneficio fiscale.

Nei contesti condominiali, assume particolare importanza il coinvolgimento attivo di tutti i comproprietari, assicurandosi che ciascuno sia adeguatamente informato sulle modalità di fruizione della detrazione e sui propri obblighi documentali. La complessità normativa degli incentivi edilizi rende inoltre indispensabile affidarsi alla consulenza di professionisti specializzati in materia, garantendo così la corretta gestione di tutta la documentazione necessaria e il rispetto delle procedure previste dalla normativa fiscale.

Fonti normative

Legge di Bilancio 2025 (Legge n. 207/2024), Decreto-legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio), Testo Unico delle Imposte sui Redditi (DPR 917/1986), Comunicazioni Agenzia delle Entrate su detrazioni fiscali per ristrutturazioni edilizie ed efficienza energetica.

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Elisa Migliorini
Elisa Migliorinihttps://www.linkedin.com/in/elisa-migliorini-0024a4171/
Laureata in Giurisprudenza presso l'Università di Firenze. Approfondisce i temi legati all'IVA ed alla normativa fiscale domestica oltre ad approfondire aspetti legati al diritto societario.
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